David Rossi? “Non si è suicidato. È stato ucciso”. Il commento sulla morte, nel 2013,
dell’ex capo area comunicazione del Monte dei Paschi di Siena,
è dell’ex senatore di Forza Italia Giancarlo Pittelli, imputato per concorso
esterno con la ‘ndrangheta nel
maxi-processo Rinascita-Scott. Su quell’intercettazione, registrata nel marzo
2018 dai carabinieri del Ros, e sui rapporti tra Pittelli e l’ex presidente
dell’Mps Giuseppe Mussari emersi durante le indagini,
la Commissione parlamentare d’inchiesta ha sentito ieri il procuratore di
Catanzaro Nicola Gratteri.
Il magistrato ha parlato per quasi due ore durante la sua audizione che, in
gran parte, si è svolta in seduta segreta. “Nel corso delle indagini durate due
anni – ha spiegato Gratteri – oltre a intercettare tanti indagati provenienti
dalla zona di Vibo Valentia, la Procura di
Catanzaro ha intercettato anche l’avvocato Giancarlo Pittelli e
nell’attività intercettiva è emersa una conversazione del 28 marzo 2018, tra il
Pittelli e l’avvocato Guido Contestabile che
all’epoca dei fatti non era suo difensore nel corso della quale i due
commentano la morte di David Rossi”. Contestabile, che non è indagato, è oggi
uno dei due legali che difende Pittelli nel maxi-processo in corso all’aula
bunker di Lamezia Terme. L’intercettazione da
tre anni è agli atti di quel processo: si sente la voce dell’ex parlamentare
riferire all’avvocato Contestabile che “se riaprono le indagini sulla morte di
Rossi succederà un casino grosso”.
Se siano frasi rilevanti o chiacchiere tra due colleghi su un rilevante
caso di cronaca nazionale non è un accertamento che ha fatto la Procura di
Catanzaro, non competente sulla morte di Rossi, avvenuta a Siena la sera del 6
marzo 2013 quando l’ex capo area comunicazione di Mps è precipitato dalla
finestra del suo ufficio dietro a Rocca Salimbeni. Per
legge, infatti, i pm calabresi avevano l’obbligo non solo di non indagare,
perché non competenti, ma anche di trasmettere immediatamente quell’intercettazione
all’autorità giudiziaria che stava eseguendo le indagini sulla morte di Rossi.
Così è stato e la Procura di Siena ha quindi ricevuto gli atti.
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