La miseria storica dei gruppi sociali dominanti, arricchitisi rubando la vita a miliardi di esseri umani ed alla natura.
E’ tempo di smetterla di mantenere, anche senza volerlo, l’idea che la
disuguaglianza, rispetto ai diritti alla vita, in particolare la povertà, sia
un fenomeno “naturale”, inevitabile, insolubile, se non localmente e per certe
categorie sociali. Dobbiamo riaffermare che la povertà è un processo, una
costruzione sociale, il risultato dei processi d’impoverimento, provocati e
mantenuti dai gruppi sociali dominanti, per l’appunto gli “impoveritori”.
Il più sovente, la dovizia di dati che fanno pensare, le cifre
intollerabili, i rapporti annuali sulla povertà estrema, sui miliardari in
continua crescita e gli impoveriti in condizioni di vita sempre più estreme,
terminano con petizioni ai potenti di diminuire le
ingiustizie, appelli ai governi ed agli arricchiti di essere
un po’ meno egoisti , inviti generali alla solidarietà ed alla
compassione.
Basta. Sono più di 50 anni che la litania si ripete, esempio: i rapporti di
Oxfam, per non menzionare la moltitutidne dei rapport i delle varie agenzie
dell’ONU, della Banca Mondiale e, persino, del grande tempio, il World Economic
Forum, dove s’incontrano annualmente i principali impoveritori (ed arricchiti)
del mondo. Nel frattempo, da due anni tutti sanno che da quando è scoppiata la
pandemia Covid- 19, i miliardari sono aumentati di numero (573) mentre le
persone “cadute” (sic!) in condizioni di povertà estrema, sono state 263
milioni.
E cosa sta succedendo, al di là delle meritevoli denunce di Papa Francesco
e di migliaia di piccole associazioni nei vari angoli della Terra? Niente, di
significativo. Proprio ciò che sarebbe dovuto “logicamente” accadere
(cambiamenti di sistema) non è accaduto.
Ma dobbiamo essere riconoscenti ai milioni di semplici cittadini che con
passione, volontari o remunerati, in tutti i campi (dalla salute,
all’assistenza dei più deboli, degli esclusi, dei migranti; dall’infanzia
all’educazione, all’alloggio, ai diritti umani e sociali…) fanno sì ché, con le
loro azioni, le immense città predatrici del mondo possano essere ancora un po’
vivibili…
Gli impoveritori del mondo, però, continuano le guerre le devastazioni
della vita della Terra unicamente per conservare ed accrescere la loro potenza
e continuare il loro furto della vita degli altri e della natura.
Basta. Da anni, il grido planetario, ”cambiamo il sistema”, risuona su
tutti i continenti ma anch’esso non sembra smuovere di un centimetro la piccola
minoranza degli impoveritori e dei predatori.
Arrendersi? Abbandonare? Cercare di salvarsi? Anche queste soluzioni, oggi
predominanti, non sembrano dare buoni risultati, anzi, la paura dell’estinzione
di massa cresce cosi come aumenta la mancanza dii fiducia negli altri.
No, non si deve abbandonare, non dobbiamo arrendersi.
Dobbiamo denunciare, denunciare, denunciare, sempre, con forza, senza
compromessi, le opere degli impoveritori, e dei seminatori di razzismo, di
classismo, di xenofobia, di supremazie, in tutti i luoghi, in tutti i momenti.
Dobbiamo imprecare, imprecare, imprecare contro il cinismo, l’ipocrisia e
la vigliaccheria dei potenti, degli impoveritori e dei predatori, compresa la
meschineria degli opportunisti.
Dobbiamo allearci, allearci, allearci su scala mondiale perché la storia
mostra che i deboli, gli esclusi, gli impoveriti possono sconfiggere le
disugualianze solo quando sono uniti. Sono invece sconfitti
quando, come negli ultimi quaranta anni, si sono divisi e hanno perso la
fiducia nella loro capacità di cambiare il corso della storia. Vedi il caso
degli operai e degli “intellettuali progressisti”.
La storia dell’Umanità e della vita della Terra resta da scrivere. In
piedi, Abitanti della Terra. Uniti.
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