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intervento di Alessandro Barbero
…Immaginiamo un Paese A e uno B che confinano, non si vogliono bene e hanno un lungo passato di contrasti. Nel Paese A, vicini al confine, ci sono abitanti che parlano la lingua del Paese B e si trovano male nel Paese A, dicono che sono oppressi e discriminati. Molti di loro vorrebbero essere nel Paese B. A un certo punto il Paese B invade A con lo scopo dichiarato di liberare i compatrioti dall’oppressione.
Sto raccontando il 24 maggio del 1915 quando l’Italia ha dichiarato guerra invadendo l’impero austriaco per liberare Trento e Trieste. Una pagina della nostra Italia che è sempre stata raccontata come gloriosa.
Se però stessi raccontando la decisione della Russia di invadere l’Ucraina per liberare i connazionali oppressi del Donbass, in cui i russi non hanno diritto di usare la loro lingua neppure nelle scuole, cosa diciamo?
Uno dei problemi dell’Europa orientale post-sovietica è che ci vivono minoranze russe. I russi sono stati la nazione imperiale che ha dominato tanti piccoli Paesi. Quando quei Paesi sono diventati indipendenti, i russi rimasti lì sono diventati minoranza guardata con antipatia e discriminata.
Anche gli italiani sono stati discriminati quando sono diventati minoranze dopo il 1945 nella Jugoslavia. Hitler ha smembrato la Cecoslovacchia per recuperare gli abitanti tedeschi dei Sudeti. È la normale vendetta dei popoli che a lungo sono stati dominati contro il popolo dominatore.
Poi c’è la paranoia russa. Nella cultura politica russa l’ossessione di essere aggrediti è costante, risale ai tempi delle invasioni mongole. Certo, la Russia è sempre stata spietata e imperialista, ma nel suo dna non ha mai avuto la voglia di espandersi a occidente “fino al Portogallo”, come qualcuno ha detto.
L’Occidente, diciamo nel suo candore, aveva promesso a Gorbaciov di non allargarsi ad est e invece ha progressivamente fatto entrare nella Nato tutti i Paesi dell’Europa orientale: ci sono le basi della Nato ai confini con la Russia. Ora: se tu hai a che fare con una grande potenza paranoica, devi sapere che se ti avvicini ai suoi confini potrà avere una reazione.
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Riguardo la richiesta di Finlandia e Svezia di entrare nella Nato, va detto che l’Ucraina intratteneva rapporti con la Nato da parecchi anni, gli istruttori Nato istruivano l’esercito ucraino che è a tutti gli effetti un esercito della Nato. Putin ha invaso l’Ucraina per questo e perché c’era la probabilità che l’Ucraina entrasse nella Nato.
Se fossi un cittadino della Svezia o della Finlandia non direi che per essere più sicuri si dovrebbe entrare nella Nato, a meno che non ci sia la convinzione che la Russia sia pronta a lanciarsi in azioni di conquista. Ma non mi sembra uno scenario plausibile, quindi secondo me non è una scelta sensata.
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