lunedì 4 giugno 2018

Migranti: caro Salvini, ‘pacchia’ è andare in barca. Non essere costretto al barcone - Maso Notarianni


Pacchia è fare soldi con le slot machine, le lotterie, il gioco d’azzardo legalizzato.
Pacchia è fare accordi con la criminalità organizzata per gestire potere e soldi.
Pacchia è poter contare su una delle economie sommerse più importanti del mondo e sui suoi investimenti per evitare gli effetti devastanti della crisi e del credit crunch.
Pacchia è contare sul controllo del territorio fatto da mafia, ‘ndrine e camorra per evitare attentati.
Pacchia è intascarsi 30 dei 35 euro che dovrebbero servire ad accogliere le disperate e i disperati che arrivano ogni giorno.
Pacchia è andare a puttane minorenni impunemente.
Pacchia è eludere e frodare il fisco fregandosene degli altri, salvo poi lamentarsi del sistema sociale.
Pacchia è approfittare di chi nelle scuole e negli ospedali si fa un culo quadrato per fornire servizi migliori alle persone sputando poi sul pubblico, tagliando servizi sociali, sbattendosene dei diritti altrui.
Pacchia è pensare di avere tutti i diritti e nessun dovere.
Pacchia è poter lavarsi i denti senza chiudere l’acqua quando la maggior parte delle persone del mondo nemmeno beve.
Pacchia è poter vivere delle briciole che l’1% elargisce (per garantirsi di rimanere 1%) sbattendosene delle sorti del rimanente 99%.
Pacchia è poter andare in barca bordeggiando, non essere su un barcone in traversata.
Questa è la pacchia. Ovvero come viviamo quasi tutti noi.


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