domenica 9 ottobre 2022

Morire per Zelensky?


articoli, video e vignette di François Mitterrand, Alfonso Navarra, Angelo Gaccione, Alessandro Marescotti (sui tre giorni di mobilitazione dei pacifisti dal 21 al 23 ottobre), Yurii Sheliazhenko, Pepe Escobar, Fabio Mini, Giacomo Gabellini, Fulvio Scaglione, Sidney Lumet, Maurizio Acerbo, Francesco Dall’Aglio, Roger Waters, Vincenzo Comito, Enrico Peyretti, Manlio Dinucci, Sara Reginella, Tonio Dell’Olio, Peppe Sini, Donatella Di Cesare, Diana Johnstone, Francesco Masala, Roberto Mazzoni, Stefano Orsi, Marco Travaglio, Quino, Mauro Biani, Vauro, Benigno Moi, con un appello promosso da Richard Falk, Noam Chomsky, Jeremy Corbyn e persone del Sud Globale che vi preghiamo di sottoscrivere e far girare. A seguire una raccolta di firme (work in progress) da Torino



«La Francia non lo sa, ma siamo in guerra con l’America. Sì, una guerra permanente, una guerra decisiva, una guerra economica, apparentemente senza morti.

Sì gli Americani sono molto duri, sono voraci, vogliono un potere senza rivali sul mondo.

E’ una guerra sconosciuta, una guerra permanente, che sembra senza vittime, ma è una guerra a morte” (François Mitterrand)

da qui


La cleptocrazia governa il mondo – Francesco Masala

Il complesso politico-industriale-militare che governa gli Usa (e anche la Gran Bretagna) non guarda in faccia nessuno, quando c’è da rubare, le ricchezze della Russia (leggi qui), le quote di mercato dei concorrenti economici, l’oro delle banche centrali di altri stati, i cervelli prodotti nelle università del mondo, insomma, la CLEPTOCRAZIA è nel loro dna.

Ma per non essere additati per quello che sono hanno costruito narrative contrarie alla realtà, e il metaverso non è altro che un’estensione di questi mondi alternativi e paralleli, e narrative, che convivono, vince che ha i sistemi di controllo e diffusione delle informazioni e gli strumenti dello spettacolo più furbi e bastardi, che quasi mai coincidono con quelli più veri o più giusti.

I passaggi sono i seguenti:

quando uno stato ladro decide di rubare, seguono diversi gradini e ipotesi:

lo stato oggetto di furto è felice di essere derubato, allora viene derubato (oggi gli stati europei, per esempio);

lo stato oggetto di furto non è felice di essere derubato, allora iniziano le sanzioni;

lo stato oggetto di furto sopporta le sanzioni, sia pure con molte difficoltà, lo si invade (Iraq, per esempio)

lo stato oggetto di furto sopporta le sanzioni, sia pure con difficoltà, e ancora non viene invaso, ma non sappiamo per quanto (Cuba e Venezuela, per esempio)

lo stato oggetto di furto sopporta le sanzioni, e si permette di resistere, deve essere schiacciato militarmente, economicamente, giuridicamente, umanamente (la Palestina e Gaza, per esempio)

quando non basta quanto sopra ricordato ci sono i rimedi estremi, guerra, colonialismo, genocidio (Europa docet).

(da: AA.VV., La cleptocrazia, motore e dannazione del mondo)


La logica è morta – Angelo Gaccione

Da quando la Russia ha minacciato l’uso delle armi nucleari, un coro di farisei ha cominciato a battersi il petto. “Che scandalo! Che irresponsabilità! Non si dovrebbe mai ricorrere a queste armi! È immorale, è criminale!”. Lo hanno fatto la Nato, i governanti americani, i loro alleati governanti europei, i gazzettieri e i commentatori che impazzano nei vari salotti televisivi. Perché i russi non dovrebbero usare le armi nucleari a loro disposizione? Avete una risposta logica e sensata a questo interrogativo? Non ci avete sempre detto che le armi di cui come Stati e Governi vi siete dotati servono per fare la guerra? Se ve ne siete dotati così abbondantemente è perché avete sempre avuto in mente di usarle, se non volevate usarle non dovevate procurarvele, mi pare che il ragionamento non faccia una grinza. “Ma queste armi sono criminali” rispondete serafici. Se queste armi sono criminali come sostenete, i criminali siete indistintamente tutti voi (Stati e Governi di ogni luogo e colore) che le avete prodotte, ve ne siete dotati e le ospitate negli arsenali delle vostre nazioni. “Ma era solo per una efficacia opera di dissuasione” ribattete ora, e improvvisamente vi siete accorti che queste armi possono cancellare l’intero genere umano di cui fate indegnamente parte. E se la Russia è ostinata e non si dissuade? “Risponderemo con le armi nucleari in nostro possesso” hanno ribattuto gli Stati Uniti a cui gli alleati della Nato si sono genuflessi. Oh, finalmente un parlare chiaro! Occhio per occhio, dente per dente, apocalisse per apocalisse. Ci vuole coerenza a questo mondo. Vedete che le armi nucleari ve le siete procurate per servirvene all’occorrenza? Solo non vi siete mai chiesti se fosse criminale possederle, se fosse criminale usarle, se fosse spaventoso cancellare l’intero genere umano. Non vi siete preoccupati delle conseguenze e degli esiti, e non avete usato la logica com’era necessario. È una merce rara la logica, si sa, e non è disponibile al supermercato. Ma ora siete in trappola: o il primo colpo o desistere; desistere per continuare ad esistere. Non avete scelta.

da qui



Zelenkenstein – Marco Travaglio

(Il Fatto Quotidiano 8.10.2022)

Prima o poi doveva accadere. Bastava aspettare. Dopo averlo rimpinzato di miliardi e di armi, gli Usa scoprono che il governo Zelensky “manca di trasparenza” sia nelle azioni belliche in Ucraina sia sui “piani militari sotto copertura su territorio russo”. Tipo quando ha organizzato a Mosca l’omicidio di Darya Dugina (che forse comprendeva quello del padre Alexander Dugin, filosofo putiniano, fallito per un soffio) senza consultare Washington. Finora l’interesse di Usa e Ucraina (e talvolta perfino della Russia) all’escalation per una guerra infinita coincidevano: solo l’Europa aveva l’interesse opposto, anche se i suoi folli governi continuano a sanzionare e dissanguare i propri popoli. Ma ora l’avvertimento Usa a Kiev e l’allarme di Biden sull’Armageddon potrebbero dare una svolta alla guerra. Magari fra un mese, dopo le elezioni di mid-term. L’importante è che, se non i governi europei più votati al bellicismo beota (tipo il nostro), almeno Washington comprenda che la giusta solidarietà col popolo ucraino aggredito dai russi non va confusa con l’obbedienza cieca, religiosa, al verbo di Zelensky. Le sue continue richieste e pretese saranno anche legittime, ma andrebbero vagliate una per una e non subite come dogmi di fede, perché non è detto che i suoi interessi coincidano con quelli del suo popolo, né tantomeno con i nostri.
Per troppo tempo gli abbiamo lasciato fare e dire di tutto, pendendo dalle sue labbra. Si presentava al Parlamento greco con un nazista di Azov, e tutti zitti. Metteva fuorilegge gli undici partiti d’opposizione arrestandone il capo, e tutti zitti. Avallava feroci rappresaglie sui “collaborazionisti” russofoni, e tutti zitti. Spacciava bufale come i missili russi sulla centrale di Zaporizhzhya o la camera di tortura con denti d’oro strappati alle vittime, e tutti zitti. Ci intimava di rinunciare al gas russo che lui seguitava a comprare, incassando pure i rubli per i diritti di transito del gasdotto, e tutti zitti. Vietava per decreto ogni negoziato con Putin, e tutti zitti. Anzi, porte aperte per Ue e Nato, gratis. La scusa era che Putin è infinitamente peggio di lui e la Russia è l’aggressore e l’Ucraina l’aggredito, come se qualcuno lo negasse (almeno dal 24 febbraio). Come se chi vuole negoziati fosse putiniano. E come se non dovessimo pretendere dall’alleato che finanziamo e armiamo condotte più civili di quelle del nemico che combattiamo. Ora che gli Usa svelano l’azione terroristica di Kiev su una donna di 29 anni, rea soltanto di esser figlia di suo padre, si scopre che Frankenstein è sfuggito di mano ai suoi creatori americani ed europei. I quali ora, sulla spinta – si spera – di tante piazze piene, dovranno indicargli l’unico obiettivo possibile: il negoziato di pace, non l’olocausto nucleare.

da qui


 



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