venerdì 18 maggio 2018

Vagility - Erri De Luca



Vagility è una parola inglese che definisce l’abilità di un organismo a muoversi liberamente e migrare.
Viene dal latino vagare, a dimostrazione che anche le parole si muovono, oltrepassando i confini dei vocabolari.
Osip Mandelstam nel suo viaggio in Armenia (1930) ammira il paesaggio e anche l’alfabeto di quel popolo.
“ Quanto mi è cara la tua lingua di presagi cupi
le tue giovani tombe
dove le lettere sono a tenaglia di fabbro
e ogni parola è una maniglia”.
Sono anche questo le parole, utensili per aprire le porte. Leggendo Mandelstam entro in altre stanze, esco perciò dalle mie.
Le sue parole mi portano all’aperto, aggiungono passi alla mia libertà.
Capisco il timore dei poteri di non controllare questa libertà.
Capisco la loro urgenza di dominio sul vocabolario. Imporre una definizione, rinchiudere la realtà in una casella e così escludere chi non acconsente.
Immigrazione clandestina: il più antico rimedio dell’umanità per sottrarsi a condizioni impraticabili, si riduce nel vocabolario odierno a una violazione di domicilio. Le miriadi che si spostano sono ridotte a caso giudiziario.
Terre e mari sono piste di viaggio e le montagne sono un ventaglio di valichi.
Come la forma delle lettere armene, i confini sono maniglie, delimitano competenze tra Stati, ma non hanno serrature. Non si può sigillare il mare, non si possono mettere muri sui monti.
Chi accompagna e soccorre viaggiatori asseconda la natura e la specie umana.
Qui di seguito le righe di accompagnamento a un appello per la libertà di tre persone imprigionate per aiuto all’immigrazione illegale.
Siamo gente di montagna, accompagniamo da secoli  chi deve oltrepassare frontiere per mettersi in salvo.
Le montagne ci aiutano con i loro innumerevoli sentieri.
Continueremo a farlo e rivendichiamo come legittimo il nostro aiuto.
La legge che c’incrimina per questo soccorso la consideriamo ingiusta perché contraria alla fraternità.
Come in mare così in terra: chi ha bisogno di aiuto, da noi l’otterrà.
Dichiariamo piena solidarietà ai tre nostri imprigionati.
Non esistono i clandestini. Esistono ospiti di passaggio sulle nostre montagne.

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