(la sinistra e gli effetti lacromogeni governo giallo-verde)
io non dispongo di una sfera di cristallo per vedere il prossimo futuro, ma
di un boccione di rosso per vedere il recente passato invece sì; quindi inizio
questa riflessione ponendo a tutti i timorati di dio la seguente domanda: cosa
preferireste voi ora? 1: un governo di tregua mattarellista sostenuto dal pd e
forza italia? 2: un governo pd-forza italia+fritto responsabile? 3: un governo
giallo-verde che cammina coi trampoli su sgambetti e astensioni? 4: elezioni a
luglio o a settembre con questa medesima regola elettorale e queste medesime
mefitiche aggregazioni politiche? 5: oppure l'angelo sterminatore? prima di pensare beveteci sopra
religiosamente, sangiovese o montepulciano o cannonau o persino muller thurgau,
e poi datevi una risposta; solo dopo di ciò, se ne avete voglia, argomentate
sui pro e i contro della situazione attuale, e disponetevi a questa sequenza
soprattutto se ritenete di essere di sinistra;
la ragione di questa raccomandazione consiste nel fatto che da giorni si
sta assistendo, soprattutto a sinistra, a dichiarazioni di costernazione per
l'ipotesi ormai consolidata di un governo lega-cinquestelle; ora vorrei
concentrare l'attenzione su questo fenomeno della “costernazione”, che nasce
sempre da un giustificatissimo sconcerto intimo e che finisce inevitabilmente
per prorompere su spalle amiche con cui piangere stupidamente in coro, e di qui
nella individuazione di colpevoli dell'altra parte da maledire; la
costernazione, una volta socializzata, non è più un sentimento intimo ma è un
bisogno che inzacchera tutto quanto e lascia le cose solo più incasinate di
prima;
la ragione di fondo di questa odierna costernazione nella sinistra sta nel
fatto che si sta per insediare un governo poggiato a destra e marchiato da
proclamazioni e contiguità xenofobe, quindi un governo polarmente opposto alla
“classe operaia”; in questo c'è senza dubbio del vero, ma cosa c'era al di
sotto dei veli che travestivano i governi precedenti? c'è del vero nello stigmatizzare
questa piega reazionaria, ma questo è proprio l'argomento principe della storia
del pd e del suo capolavoro finale, cioè il renzismo: infatti è proprio questo
che dicevano e che perseguivano: l'unico voto utile contro le destre è solo un
voto al pd;
ora andiamo a vedere cosa significa oggi “classe operaia”; la classe è
senza dubbio una categoria sociale, ma un conto è una composizione sociologica
individuabile a fini istat e un conto è un soggetto consapevole che si
riconosce collettivamente in un “noi”; la corrispondenza tra questi due aspetti
è oggi saltata, ed è saltata per la scissione tra occupati e disoccupati, tra
garantiti e non garantiti, tra i privilegiati delle caste politiche e le
clientele a mani vuote, tra anziani e giovani e infine (anche se nella
percezione di massa costituisce la questione di principio) la scissione tra
italiani e immigrati; ora, chi ha provocato queste catastrofiche scissioni? chi
è si è accucciato nel suo limbo corporativo fottendosene di tutto il resto
mentre questa mutazione avveniva? non è forse avvenuto in modo silenzioso
quello che denunciava primo levi al tempo della deportazione, “voi che vivete
sicuri nelle vostre tiepide case”? non si è forse perpetuato oltre ogni limite
di decenza, anche a sinistra, l'esibizione del privilegio di casta fra i
pretesi rappresentati della classe?
insomma la corrispondenza tra la “classe” come universo sociale e la
“classe” come soggetto capace di volontà e di espressione si è dissolta; sono
rimaste in campo meritevoli minoranze, nelle quali personalmente mi riconosco
come non mai, ma le voci nel deserto non fanno una classe sociale né una
proposta politica; era logico che in questo vuoto si venissero a costituire
entità inedite ed è con queste che è necessario ora fare i conti;
da dove possono cominciare i conti? bene, l'ultima uscita del ministro
calenda riguarda una modifica della costituzione che inserisca nella carta il
principio di “supremazia” dello stato, rispetto alle regioni e ai territori, su
materie di interesse nazionale (leggi deposito delle scorie nucleari, basi
militari, speculazioni sull'energia e sui rifiuti ecc.); l'operato del ministro
dell'agricoltura martina ha fiancheggiato passo passo la pervasione paramafiosa
della coldiretti nel mondo agricolo; la linea della ministra della difesa
pinotti in materia di commercio di armi è spregevole se solo si pensa alla
vicenda yemenita; la condizione di povertà sulla base della soglia ufficiale è
raddoppiata fino a coinvolgere il venti per cento della popolazione; la sanità,
la scuola e la previdenza sono sulla pelle di tutti, come sulla pelle di tutti
si muove l'anarchia delle sanguisughe della privatizzazioni (energia elettrica,
telecomunicazioni, rsparmi delle famiglie ecc.): e dunque, chi ha diritto oggi
di avanzare la propria costernazione in nome della classe operaia?
ho letto da qualche parte, ieri, che nessuna conquista è per sempre: ogni
vittoria è solo un testimone che passa di mano; noi, questa sinistra qui, quel
testimone lo ha lasciato cadere per via, in nome della
"modernizzazione"; il nostro problema è riprendere quel testimone, e
non tradirlo mai più
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