Ho espresso la solidarietà e il sostegno mio personale e del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a Petrie Drummond, Manfred Bergmann e Mauro Carlo Zanella che da oggi sono impegnati in un digiuno nonviolento contro la conversione in legge dell'illegale, delirante e disumano "decreto sicurezza della razza bis", decreto che sabotando e perseguitando i soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo ha come effetto reale la morte dei naufraghi che potevano e dovevano essere soccorsi ed invece cosi' verranno lasciati morire.
Omettere di soccorrere una persona in pericolo di morte equivale a lasciarla morire.
Chi impedisce di salvare le vite, quelle vite contribuisce a sopprimere.
Il cosiddetto "decreto sicurezza della razza bis" si configura come una condanna a morte di vittime innocenti, come una strage degli innocenti.
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E' evidente che il governo italiano non ha il diritto di condannare a morte naufraghi innocenti ed inermi, ed ha anzi il dovere di salvarli.
E' evidente che il governo italiano non ha il diritto di condannare a morte i superstiti dei lager libici, ed ha anzi il dovere di salvarli.
E' evidente che il governo italiano non ha il diritto di condannare a morte esseri umani in fuga da guerre e fame, da dittature e schiavitù, ed ha anzi il dovere di salvarli.
Ma il governo italiano persevera nel male: negando ai naufraghi approdo in porto sicuro in Italia, ed inoltre sabotando e perseguitando i soccorritori, commette il delitto di omissione di soccorso, e lascia morire, fa morire degli esseri umani innocenti ed inermi.
Ogni persona ragionevole prova orrore e sdegno di questa condotta mortifera.
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Di qui gli appelli al Parlamento ed al Presidente della Repubblica affinché impediscano che il governo italiano perseveri in un così abominevole crimine.
Di qui l'esortazione a tutte le persone di volontà buona a far sentire la propria voce affinché il Senato della Repubblica che si pronuncerà' in merito tra pochi giorni respinga quel decreto razzista e assassino che la Camera dei deputati ha follemente, scelleratamente avallato.
Occorre insorgere nonviolentemente per salvare le vite.
Occorre insorgere nonviolentemente per difendere la legalità che salva le vite.
Occorre insorgere nonviolentemente per contrastare la violenza razzista e la follia omicida.
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Credo che occorra intraprendere varie iniziative, e tra esse:
a) scrivere alle senatrici ed ai senatori affinché respingano il decreto mortifero;
b) scrivere al Presidente della Repubblica affinché intervenga in difesa del diritto, della civiltà, dell'umanità;
c) rendere visibile la volontà del popolo italiano di difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani così come stabilisce la Costituzione della Repubblica italiana, ed in primo luogo il diritto alla vita, al soccorso, all'asilo.
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Il digiuno nonviolento dei tre amici cui ho espresso il mio sostegno credo sia una forma di impegno che può anche contribuire a suscitare altre testimonianze, altre iniziative in tutta Italia. E ve ne e' grande, urgente bisogno.
Ovviamente ho espresso a questi amici anche la mia preoccupazione se il loro digiuno si prolungasse e la mia esortazione ad interromperlo prima di provocare ai loro corpi danni irreparabili. La nostra lotta è per salvare le vite, non per metterne in pericolo delle altre.
Ed ho espresso anch'io la mia disponibilità a partecipare al digiuno per un limitato lasso di tempo in una sorta di ideale staffetta.
Che adesso ed ovunque si esprima l'impegno corale del popolo italiano in difesa delle vite umane in pericolo.
Che adesso ed ovunque si esprima l'impegno corale del popolo italiano contro l'illegale e folle decisione governativa che ha come effetto di lasciar morire degli esseri umani, di provocare una strage degli innocenti.
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Ci tengo ad insistere sul punto cruciale: il cosiddetto "decreto sicurezza della razza bis" ha come effetto reale la morte dei naufraghi che non verranno più soccorsi. Questo è l'elemento decisivo.
Non ci si lasci distrarre dai sofismi della propaganda degli ebbri e callidi seminatori di odio ed adoratori della violenza: il nocciolo della questione è che quel decreto fa morire degli esseri umani.
E noi sappiamo almeno questo: che provocare la morte di un essere umano non è ammissibile, ne' per la legge ne' per la morale.
Si può discutere di tutto, ma non di questo: che ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignità, alla solidarietà.
Si può discutere di tutto, ma non di questo: che vi è una sola umanità in un unico mondo vivente casa comune dell'umanità intera; e quindi tutti gli esseri umani sono uniti tra loro da un dovere di solidarietà attiva e di mutuo soccorso, come argomentò una volta per sempre Giacomo Leopardi.
Si può discutere di tutto, ma non di questo: che uccidere è il peggiore dei crimini.
Si può discutere di tutto, ma non di questo: che salvare le vite è il primo dovere.
Ogni vittima ha il voto di Abele.
Salvare le vite è il primo dovere.
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Allego in calce a questa lettera:
1. L'appello di Petrie Drummond, Manfred Bergmann e Mauro Carlo Zanella;
2. Un appello alle senatrici ed ai senatori;
3. l'appello al Presidente della Repubblica promosso da Lidia Menapace, padre Alex Zanotilli e tante altre persone di volonta' buona.
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 27 luglio 2019
Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt@gmail.com
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile ricevere gratuitamente abbonandosi attraverso il sito www.peacelink.it
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Allegato 1. La solidarieta' non e' un reato. Un digiuno e un appello
La solidarieta' non e' un reato
Dalle ore 0.00 di oggi noi, Petrie Drummond, Manfred Bergmann e Mauro Carlo Zanella, abbiamo iniziato uno sciopero della fame, o digiuno di dialogo ed ascolto a tempo non determinato, contro la conversione in legge del cosiddetto Decreto Sicurezza Due, che criminalizza coloro che, salvate in mare le vite di profughi, rifiutano di sbarcarli in un porto non sicuro come quelli della Libia sconvolta dalla guerra e costellata di veri lager per i migranti. Portarli, come impongono le convenzioni internazionali in un porto sicuro italiano comporta ora pesantissime sanzioni atte ad impedire le attivita' di ricerca e soccorso in mare delle Organizzazioni Non Governative.
Oltre alle scellerate norme disumane, prima ricordate, che causano stragi quotidiane inaccettabili ed intollerabili: cosi' contestualmente il decreto non dimentica gli italiani, i piu' poveri ed emarginati ovviamente, e si criminalizzano le lotte sociali con pesantissime sanzioni che possono riguardare chi accende un fumogeno o attua un blocco stradale per reclamare diritti costituzionalmente garantiti come la casa, il lavoro, l'istruzione, la salute, la tutela dell'ambiente.
Nella nostra azione siamo sostenuti e incoraggiati dalle compagne e dai compagni del gruppo informale autogestito Mani Rosse Antirazziste di cui noi stessi facciamo parte, di Diamoci Una Mossa, di Digiuno di Giustizia e Solidarieta' con i Migranti, di Kethane - Rom e Sinti per l'Italia, di Grennpeace e del Centro di Ricerca per la Pace di Viterbo. Le compagne, i compagni, le amiche e gli amici tutti ci sosterranno logisticamente e ci supporteranno affiancandosi a noi con digiuni a staffetta.
Dopo la fiducia estorta alla Camera dei Deputati chiediamo ai Senatori di agire in Parlamento come rappresentanti della nazione e del popolo, senza alcun vincolo di mandato ma fedeli alla Costituzione. Respingano la conversione in Legge del cosiddetto Decreto Sicurezza Due, partecipando al voto. Votino contro per fedelta' alla Costituzione della Repubblica Italiana che riconosce, tutela e promuove i diritti universali della persona umana, che protegge lo straniero che fugge da guerre e dittature e da una situazione di violazione dei diritti fondamentali (quale e' quella vissuta nei Paesi travolti dalla miseria e dalla fame o sconvolti dai mutamenti climatici).
Se malauguratamente anche il Senato dovesse votare si' alla nuova legge, che ci porta fuori dalla Legalita' Costituzionale, dallo Stato di Diritto e dalla Umana Civilta', sosterremo il Presidente della Repubblica che, a questo punto, come Garante della Costituzione, altro non potra' fare se non rifiutarsi di promulgare la nuova Legge rinviandola nuovamente al dibattimento parlamentare.
Chiedere al Presidente di firmare questo obbrobrio sarebbe chiedergli di attentare alla Costituzione e di tradire la Repubblica.
Per questa ragione, certi della sua volonta' di essere coerente con i valori della Costituzione in quanto sincero democratico intendiamo sostenerlo in questo difficilissimo momento di profondissima crisi etica della nostra Repubblica Democratica e del nostro amato Paese.
Petrie Drummond, violoncellista di Castel Volturno
Manfred Bergmann, operatore socioculturale, delegato ONG presso il Consiglio Diritti Umani ONU, Roma
Mauro Carlo Zanella, maestro elementare di Lanuvio
Per adesioni:
mauroc.zanella@gmail.com
lelenoferi@gmail.com
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Allegato 2. "Respingete quel decreto. Salvate le vite". Una lettera alle senatrici ed ai senatori
Alle senatrici ed ai senatori della Repubblica italiana
Gentilissime senatrici e gentilissimi senatori,
il primo agosto inizierete l'esame del cosiddetto "decreto sicurezza della razza bis" che la Camera dei deputati ha approvato con un duplice voto: il 24 luglio votando la fiducia posta dal governo con 325 voti favorevoli, 248 contrari e 4 astensioni; e il 25 luglio approvando la conversione in legge del decreto con 322 voti favorevoli, 90 contrari e un'astensione.
Vi scriviamo per chiedervi di respingere il cosiddetto "decreto sicurezza della razza bis", che sabotando e perseguitando i soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo ha come effetto la morte dei naufraghi che potevano essere soccorsi e salvati ed invece non lo saranno.
Si', l'effetto reale del cosiddetto "decreto sicurezza della razza bis" e' la morte di esseri umani innocenti ed inermi.
Si', quel decreto e' omicida.
Si', quel decreto e' stragista.
Quel decreto e' illegale, e' criminale, e' disumano.
Respingete quel decreto.
Salvate le vite.
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Gli indirizzi di posta elettronica di tutti i membri del Senato sono reperibili nel sito www.senato.it
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Allegato 3. Al Presidente della Repubblica un appello da Lidia Menapace, padre Alex Zanotelli e molte altre persone di volonta' buona
Egregio Presidente della Repubblica,
fermi l'ecatombe in corso nel Mediterraneo richiamando il governo al dovere di soccorrere i naufraghi, di salvare le vite umane in pericolo.
E' il governo italiano, che da un anno sta facendo di tutto per impedire che i naufraghi siano soccorsi e recati in salvo nel nostro paese, il primo responsabile della mattanza di esseri umani nel Mediterraneo: potrebbe salvarli tutti, ed invece decide di farli morire.
Chiunque lo vede, chiunque lo sa. Tacere significa essere complici di un immane massacro.
Lei e' il Presidente della Repubblica, il primo magistrato del nostro paese: nelle forme previste dall'ordinamento, nel pieno adempimento dei suoi doveri istituzionali, intervenga per far cessare la strage, intervenga per impedire altre morti di esseri umani innocenti ed inermi.
Dal profondo del cuore la preghiamo.
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Per adesioni: centropacevt@gmail.com
Per scrivere direttamente al Presidente della Repubblica: dalla home page del sito www.quirinale.it cliccare sull'icona della busta postale in alto al centro e successivamente compilare il format.
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