Una strategia che non è stata ancora esplorata è la
seguente:
dal momento in cui la Gran Bretagna scegliesse l’uscita
dall’Europa, automaticamente, la lingua inglese diventerebbe una lingua non
comunitaria.
Le lingue comunitarie, quelle che si potranno scegliere di studiare a scuola, in tutte le scuole della UE, saranno quelle dei paesi più popolosi, il tedesco, il francese, l’italiano e lo spagnolo, una quinta opzione sarebbe il polacco.
Le lingue comunitarie, quelle che si potranno scegliere di studiare a scuola, in tutte le scuole della UE, saranno quelle dei paesi più popolosi, il tedesco, il francese, l’italiano e lo spagnolo, una quinta opzione sarebbe il polacco.
La GB è il paese europeo nel quale lo studio della lingua e
il turismo “linguistico” incide, di gran lunga, di più sul Pil nazionale.
L’Europa metta sul piatto la minaccia della esclusione
dell’inglese dalle lingue comunitarie e vedremo l’effetto che fa su Boris
Johnson, quello dell’aringa nel sacchetto (vedi qui), e sull’esercito dei suoi seguaci per la Brexit.
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