in un libro ambientato in un futuro, già presente da qualche parte, esiste un mondo terribile e chiuso, tutto il mondo è in mano a una potenza politico-religiosa (che sembra l'Islam), in un regime oppressivo, la ribellione e anche solo il dubbio si pagano con la morte.
è un regime che ha creato la sua mitologia e la sua epica e il suo regno del terrore.
Abi sta in un sanatorio lontano, sulle montagne, e quando esce capisce un po' del funzionamento del mondo, e ne soffre, incontra uno come lui, e vanno in cerca di un uomo che sa qualcosa, è una ricerca fra le spie e la onnipresente polizia.
se qualcuno pensa a un romanzo a tesi sbaglia, se pensa a un romanzo politico ci azzecca (nel senso che anche 1984 è un romanzo politico), ma sopratutto è un romanzo romanzo.
Abi vuole conoscere altro, esiste un altro mondo, oltre quello totalitario (e totalizzante)?
alla fine la spinta verso la libertà e la conoscenza vince, fosse l'ultimo uomo della terra.
è una storia che ci riguarda, e parla di noi (come sempre fanno i libri).
Leggo prevalentemente narrativa ormai da circa
quarant'anni e, per giudicare un romanzo, rimango fedele a pochi e incrollabili
principi; il primo è che il valore deve stare dentro l'opera, non fuori. In
altre parole: prima il mezzo, poi il messaggio. Se il primo è scadente,
probabilmente lo è anche il secondo. Non si fa perciò un buon servizio a Sansal
se si parla di 2084 solo in termini "politici", perché prima di tutto
questo è un romanzo, ed è ben scritto, con squarci narrativi potentissimi, in
uno stile, che procede a passo lento e coerente con ciò che dice, dal tono cupo
e privo di speranza. Cede un po' solo nel finale (l'epilogo mi è parso forzato
e ridondante), ma si tratta di pelo nell'uovo a fronte dell'evidente angoscia
che anima l'autore nel lanciare questo disperato grido d'allarme per un
possibile (probabile?) futuro in cui dignità umana e libertà saranno calpestate
da una dittatura politico religiosa, di evidente assonanza con l'islam
politico, i cui esponenti sono già tra noi. La speranza è che voci come quella
di Sansal, persona coraggiosa e dal pensiero libero, non si spengano
nell'indifferenza generale e finiscano per far capire i pericoli all'orizzonte.
...purtroppo, però, nessuno di mia conoscenza ha letto o anche solo sentito
parlare di 2084, il che non mi pare un segnale incoraggiante.
…La difficoltà di ogni romanzo ucronico
sta nella capacità di creare un mondo e uno scenario credibili e coerenti.
Boualem Sansal ci riesce benissimo. Grazie all’ausilio di una scrittura che sa
essere enfatica, come è ogni lingua di ogni regime teocratico, senza mai essere
pedante. Si parteggia per la solitudine di Abi e per la sua ricerca della
verità, anche a costo della sua probabile sconfitta di fronte alla macchina
repressiva. La critica all’uso della religione come arma del consenso è
potentissima in questo romanzo visionario. Il più laico che abbia letto da
molto tempo, non a caso scritto da un intellettuale che conosce le derive
ideologiche del mondo arabo di questi anni. Perché è di oggi che si parla, come
è ovvio, in questo romanzo ambientato in un futuro medievale, spaventosamente
orwelliano. Sansaliano, anzi.
…2084
– La fine del mondo è un testo
potente, forte e molto difficile da mandare giù. La scrittura è
ossessiva, si perde in un’infinita serie di descrittivi e di approfondimenti
culturali che spesso rendono difficile andare avanti. Per essere un
romanzo, bisogna ricordarselo durante la lettura, ci si trova spesso davanti a
un muro culturale che l’autore rende (credo volutamente) difficile da superare.
Ogni parola sembra scritta per instillare paura nel lettore, per perorare la
battaglia al Fondamentalismo che Sansal combatte da trent’anni.
Sinceramente
non so se consigliare un testo del genere. Non è 1984, siamo ben lontani sia
come leggibilità che come struttura, eppure è molto attuale. Forse troppo, come
la paura e il preconcetto che ne emerge ad ogni pagina. Rispetto a
“Sottomissione” di Houellebecq, in cui c’era una maggiore moderazione, qui
viene mostrato solo il terrore della dominazione teocratica. Non c’è spazio per
il dialogo, non c’è possibilità di convivenza. C’è noi e la morte per tutti gli
altri.
Se letto per
quello che dovrebbe essere, un romanzo, potrei suggerirvelo. Ma, se visto con
gli occhi di chi oggi ha paura, potrebbe gettare benzina sul fuoco. Non so cosa
dirvi… Sta a voi sapere se vi sentite abbastanza aperti da leggerlo senza farvi
influenzare. 1984 aveva generato non poche paure tra i lettori dei suoi tempi,
2084 per i messaggi che porta rischia di fare altrettanto.
"2084. La fine del mondo" sviluppa le
premesse del radicalismo islamista presente in una parte della società
musulmana odierna e ne trae le logiche conseguenze in un medioevo futuro dai
toni apocalittici. Sulla falsariga del 1984 di Orwell, nell'imprecisato domani
del romanzo di Sansal il mondo intero è sotto il giogo dell'impero
dell'Abistan, teocrazia totalitaria che ha occupato non soltanto ogni spazio
pubblico e privato della società, ma i cervelli stessi di un'umanità serenamente
asservita ad una nuova religione, quella di Yölah e di Abi, il suo immortale
Delegato in terra. Al pari degli struumenti tipici di una feroce dittatura
quali il terrore la delazione e la tortura, l'apparato repressivo che opera in
nome di Yölah e di Abi usa il linguaggio: l'abilng, l'unica consentita in tutto
l'impero, è una versione a tal punto impoverita delle lingue preesistenti da
non consentire più agli esseri umani di formulare pensieri d libertà. Un Nemico
fantomatico, chiamato in ultimo DEMOC, si cela forse oltre confini la cui
esistenza è alquanto dubbia in un mondo che potrebbe coincidere con l'impero:
tutto pare concepito dal sistema stesso per inglobare le pur labili ipotesi di
rivolta. Rivolta che non a caso germoglia in uno sperduto sanatorio di montagna
nella mente di un uomo malato di tisi con un'unica evidente qualità, la
curiosità verso qualcosa di ormai incomprensibile, il concetto di libertà. E va
detto che questo romanzo cupo e profetico risuona infine e soprattutto come uno
straordinario canto di libertà.
Nessun commento:
Posta un commento