venerdì 3 gennaio 2020

Gleba - Tersite Rossi

Cos'è Gleba
è un romanzo sugli orrori dei nostri tempi, l'orrore economico, l'orrore del terrorismo e dei servizi segreti (legati come i virus e gli antivirus dei computer, tanto nemici che spesso hanno legami sospetti, da approfondire), orrore della violenza, per tacere degli altri.
e però, in modo testardo e improbabile, in questa vita così difficile, esiste e resiste l'amicizia, e forse l'amore, di Amina e Paolo, come dice il poeta, dal letame nascono i fior.

come spesso succede nei romanzi ci sono tante storie che sembrano andare per conto loro, tutte le storie hanno un senso, ma alla fine, come in un imbuto, tutte si incontrano, meno una, se non sbaglio.
e forse quella storia è un messaggio per il lettore (chissà che non sia l'argomento del prossimo lavoro)?
Tersite Rossi (d'ora in poi TR) si diverte a giocare, tanto che a un certo punto un personaggio afferma che un libro, precedente, di TR è proprio brutto.
non spaventatevi delle 400 pagine, il libro corre come un treno, sulle rotaie sicure di TR.
e alla fine vi verrà voglia di conoscere Paolo e Amina, se già non li conoscete.
buona, anzi ottima, lettura.






Paolo, ragazzo insicuro e introverso, frequenta una scuola elitaria, dove gli studenti sono spinti a una competizione feroce come quella del mercato del lavoro che li attende. Adriana, impiegata modello in un colosso dell'e-commerce, la sera torna a casa e studia da brigatista, per vendicarsi dei padroni che le han portato via il marito e la migliore amica. Amina, figlia d'immigrati marocchini, dopo la morte sul lavoro del padre si è smarrita nel tunnel del vuoto esistenziale, da cui prova a uscire abbracciando il jihad. Enrico e Valeria, marito e moglie, conducono una vita precaria come il loro lavoro; lui sublima con la letteratura, la palestra e le avventure extraconiugali, lei con il sogno di un figlio. Proprio quando queste esistenze così distanti, ma tutte asservite, inizieranno a toccarsi e a confidare in una svolta, comincerà il conto alla rovescia di un duplice, pazzesco attentato terroristico, pronto a travolgere tutto e tutti. A sperare di resistere sarà solo chi avrà il coraggio di svolgere il mestiere più difficile: quello di vivere.

Paolo, ragazzo insicuro e introverso, frequenta una scuola elitaria, dove gli studenti sono spinti a una competizione feroce come quella del mercato del lavoro che li attende. 
Adriana, impiegata modello in un colosso dell’e-commerce, la sera torna a casa e studia da brigatista, per vendicarsi dei padroni che le han portato via il marito e la migliore amica.
Amina, figlia d’immigrati marocchini, dopo la morte sul lavoro del padre si è smarrita nel tunnel del vuoto esistenziale, da cui prova a uscire abbracciando il jihad.
Enrico e Valeria, marito e moglie, conducono una vita precaria come il loro lavoro; lui sublima con la letteratura, la palestra e le avventure extraconiugali, lei con il sogno di un figlio.
Proprio quando queste esistenze così distanti, ma tutte asservite, inizieranno a toccarsi e a confidare in una svolta, comincerà il conto alla rovescia di un duplice, pazzesco attentato terroristico, pronto a travolgere tutto e tutti. A sperare di resistere sarà solo chi avrà il coraggio di svolgere il mestiere più difficile: quello di vivere.

…Quello che è sicuro è che una volta che questa necessità di affermazione personale prende il sopravvento su tutto il resto gli equilibri si sgretolano e le convenzioni cadono.
È questo che succede ai protagonisti di Gleba, giallo sociale e psicologico di Tersite Rossi che senza avere, apparentemente, nessun legame tra loro si ritrovano a combattere la medesima battaglia contro un potere schiacciante che vive e opera sotto molteplici forme: dalla scuola elitaria che forma futuri dirigenti feroci ai colossi dell’impresa moderna, dalle morti sul lavoro per scarsa cura nei confronti degli operai e dei più deboli alle coppie 3.0 strette nella morsa di una società che non perdona e non assolve nessuna fragilità e debolezza. Una trama, dunque, a più piani che raccoglie pagina dopo pagina il malessere dei protagonisti per creare suspense e azione. L’epilogo non può essere che altezza del racconto stesso e non può che piacere al lettore che non ha smesso di chiedersi per tutto il tempo cosa ne sarà di uomini e donne così profondamente segnati dal destino e da una società sbagliata e vigliacca fin dalle sue fondamenta…

…Gleba è la quarta opera di Tersite Rossi ed è di difficile classificazione: questo perché tratta parecchie tematiche, utilizzando generi letterari diversi. Fondamentali sono, comunque, i significati politici e sociali che caratterizzano anche i tre precedenti romanzi. Tutti si possono ascrivere alla cosiddetta letteratura impegnata: di volta in volta gli autori si sono occupati di mafia, politica, economia e tanto altro. Anche in Gleba s’intuisce la notevole opera di documentazione, così come l’indagine sulla realtà, da cui tutto prende avvio. Quanto al finale, lascia aperto uno spiraglio di speranza almeno per due dei protagonisti. A dominare resta, però, la paura di un futuro dominato sempre più dalle tecnologie, in grado di rendere schiavi gli uomini e annullarne i sentimenti e la volontà.

…Accanto ai personaggi in carne e ossa c’è il Sistema. Un’entità impersonale, ma fatta di simboli viventi, che consente l’annullamento dei diritti dei singoli e il loro conseguente sfruttamento al fine di garantire l’arricchimento sempre maggiore di pochi favoriti, tornando così a quello stato di natura che la sua costituzione sarebbe dovuta servire a contrastare. Quello in cui il più forte vince schiacciando il più debole.
In ciascuna pagina del romanzo, dal prologo all’epilogo, è evidente l’intenso e scrupoloso lavoro di studio e documentazione che è dietro a ogni scelta narrativa, a ogni riflessione dei personaggi, persino ad alcuni dei loro nomi. Un lavoro che rende i passaggi dall’attualità alla finzione romanzesca così naturali, così scontati da lasciare alla fine con una sensazione di angosciante pericolo. Il pericolo che un futuro dominato dalla tecnologia e dalla ricerca del profitto a ogni costo, dove non c’è posto per i sentimenti e le emozioni degli uomini, non è poi così remoto

In questo noir le stagioni si susseguono. Alcuni importanti momenti storici, italiani e non, vengono collocati e ricordati con precisione ed entrano di diritto nella trama.
In un’unica maniera decisa e graffiante viene raccontata la vita, tra alti e bassi, gioie e orrori, capacità e frustrazioni.
Un atto violento e pazzesco lega i personaggi. Non manca la voglia di respirare, di riemergere e di poter coltivare finalmente il pezzettino di terra arida che spetta ad ognuno di noi. Come a Paolo, Adriana, Amina, Enrico e Valeria.
Tutti abbiamo il diritto di raccogliere qualcosa, di accogliere, di aiutare, di veder riconosciuti i nostri diritti. Per non rimanere uniformati automi e servi. Della gleba. Ottima lettura.


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