Gli europei
devono stare bene attenti. Ora Trump bastona arabi e iraniani, poi toccherà
anche a noi. Anzi ha già iniziato, sciogliendo la vecchia Nato... Ma la
propaganda dei media italiani fa sì che andremo al macello senza lamentarci
In onda si
perde tempo a correggere errori marchiani di gente che per ignoranza o evidenti
motivi ideologici – demonizzare l’Iran e sostenere Usa e Israele – non sa
neppure la sequenza degli eventi.
È la
propaganda del nostro regime mediatico, asservito a Washington e a Israele,
sostenuto dai cosiddetti sovranisti con la complicità di una sinistra ufficiale
inesistente. Soprattutto adesso che l’Europa – con Gran Bretagna, Francia e
Germania – contesta agli iraniani la violazione dell’accordo sul nucleare del
2015 in seguito alla ripresa dell’arricchimento dell’uranio che è seguita
all’uccisione da parte di Trump del generale Qassem Soleimani.
RIEPILOGHIAMO
I FATTI. L’accordo, un trattato internazionale supervisionato dall’Onu, entra
in vigore alla fine del 2015 e con molte difficoltà l’Iran rientra nel circuito
degli scambi internazionali. In realtà neppure con Obama era facile: le banche
occidentali erano costantemente bersaglio del Tesoro americano se aprivano
linee di credito con Teheran. L’Italia che aveva 30 miliardi di euro di
commesse con l’Iran dovette rinegoziare con il governo iraniano arrivando a un
accordo per una linea di credito da 5 miliardi di euro, che doveva coprire le
nostre esportazioni. Il governo Gentiloni aspettò la vigilia delle elezioni nel
2018 e non fece mai il decreto attuativo perché messo sotto pressione di Usa e
Israele. Così abbiamo perso altri soldi e posti di lavoro.
Nel 2018
Trump straccia l’accordo sul nucleare ma per un anno l’Iran non vìola nessuna
delle regole del trattato e non arricchisce l’uranio. Il governo del moderato
Hassan Rohani, tenendo a freno i falchi del regime, aspettava che l’Europa
mettesse a punto un sistema, definito Instex, per l’aggiramento delle sanzioni.
A questo sistema, voluto da Gran Bretagna, Francia e Germania, aderiscono oggi
sei nazioni europee ma l’Italia non vi partecipa ancora. Ufficialmente perché
lo sta studiando, in realtà in quanto ha subito nuove pressioni americane e
israeliane, anche da parte dei sovranisti della Lega che al governo con i
Cinquestelle sostenevano soprattutto Israele e non gli interessi nazionali. I
Cinquestelle, prima ancora della rottura con la Lega, hanno adottato le stesse
posizioni con Conte e Di Maio nonostante una parte del movimento fosse
contrario.
Il sistema
Instex comunque non ha ancora funzionato e il governo iraniano si è così
trovato strangolato da continue sanzioni: ecco perché Teheran, sotto attacco di
Trump, ha ripreso l’arricchimento dell’uranio. Il presidente americano continua
falsamente a dire di essere pronto a negoziare una nuova intesa con Teheran che
comprenda anche i missili balistici, non solo il nucleare. Ma invece di
incoraggiare il negoziato prima fa assassinare il vero numero 2 del regime poi
impone altre sanzioni giugulatorie.
TRUMP NON
VUOLE NEGOZIARE con Teheran ma strangolarla e spingere se possibile verso un
cambio di regime sfruttando le piazze e le laceranti divisioni interne. Senza
naturalmente sapere bene chi mettere al posto degli ayatollah, magari aprendo
altre voragini come è accaduto in Iraq o in Libia o come stava per accadere in
Siria.
È parso
evidente che Trump in Medio Oriente ha a cuore soltanto le sorti di Israele e
quelle dell’Arabia saudita, il suo maggiore cliente di armi. Il prossimo G-20 a
Riad sancirà la piena assoluzione del principe ereditario Mohammed bin Salman,
mandante, anche secondo la Cia, dell’assassinio del giornalista Jamaal
Kashoggi. In questo ultimo anno Trump ha riconosciuto l’annessione israeliana
di Gerusalemme e del Golan e sarebbe pronto a farlo anche per la Cisgiordania:
contro tutte le risoluzioni Onu. Trump odia i trattati multilaterali e la
legalità internazionale: li considera un impedimento all’uso della forza.
GLI EUROPEI
devono stare bene attenti. Ora Trump bastona arabi e iraniani, poi
toccherà anche a noi europei. Anzi ha già iniziato, praticamente sciogliendo la
vecchia Nato e consentendo a un suo membro, la Turchia, di acquistare armi
dalla Russia, di fare una strage di curdi siriani, i nostri maggiori alleati
contro il terrorismo e l’Isis, e di tentare l’avventura libica con soldati e
mercenari jihadisti. La Nato gli serve soltanto per mettere i soldati italiani
ed europei al posto dei marines in Iraq se gli americani se ne dovessero andare
o ridurre le truppe: carne da cannone per avere mano libera nei raid con i
droni.
Ma la cieca
propaganda dei media italiani e in parte europei fa sì che andremo al macello
senza lamentarci. Non come agnelli sacrificali di biblica memoria ma come asini
felici di essere bastonati. Anzi, meno ancora degli asini, perché ogni tanto
pure loro si ribellano e mollano quale calcione. E i media dietro, a tirare il
carro della propaganda. Che stampa, bellezza!
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