Da un po’ di tempo
ricevo a casa i romanzi che, gentilmente, le case editrici mi inviano per
recensirli. Molti di questi sono accompagnati da lettere o da mail nelle quali
vengono decantate le caratteristiche noir della vicenda. Una volta cominciata
la lettura, mi rendo conto che di noir non c’è nemmeno l’ombra. Perché viene
fatto questo? Perché un giallo classico, un thriller sociologico o un
hard-boiled, vengono spacciati per noir, buttati in un unico calderone? Forse
perchè è più facile attingere al bacino di lettori del noir e definire l’opera
come “noir” assicura un buon ritorno di vendite. Non lo so ma scrivo questo
articolo per fare chiarezza, per far sì che i lettori sappiano scegliere i
generi a loro più affini e gli editori comincino a selezionare le opere
pubblicate. Altrimenti si rischia una seria e irrimediabile svalutazione del
noir. E i lettori non se lo meritano.
GIALLO
La parola “giallo” è
un termine vago, che indica il romanzo poliziesco o comunque il genere
letterario incernierato su di un crimine sulla sua risoluzione. Il giallo
classico è fondamentalmente basato sulla figura di un investigatore, dotato di
acume e senso d’osservazione, che risolve il caso in questione utilizzando gli
elementi e gli indizi che si presentano. Nato nella seconda metà
dell’Ottocento, il giallo classico (o deduttivo) si caratterizza per essere una
letteratura “d’intrattenimento”, svincolata da temi di denucia sociale o di
approfondimento. Tipico è “l’enigma della camera chiusa”: un cadavere viene
ritrovato in una stanza chiusa dall’interno, con le finestre intatte e nessun
segno di effrazione. Solo l’acume dell’investigatore saprà risolvere la
faccenda. Nel giallo classico il crimine è sempre frutto dell’azione di una
persona, slegata dalla società e motivata da ragioni soggettive. Il finale è
sempre consolatorio, poichè una volta assicurato l’assassino alla giustizia,
viene ristabilito lo status-quo antecedente. Nel giallo classico dunque prevale
l’aspetto di risoluzione del caso più che la scoperta dei motivi che hanno
portato all’omicidio.
GIALLO STORICO
Profondamente imparentato con il giallo classico, il giallo storico è la
trasposizione di un giallo in un’epoca storica del passato. Dalla preistoria
all’ottocento, i temi del giallo storico non differiscono da quelli del
classico: presenza di un crimine (efferato o non) da risolvere, un
investigatore dotato di acume, un’indagine basata su indizi labili, la
risoluzione del caso con la scoperta del colpevole e il finale consolatorio.
Importante nel giallo storico è l’ambientazione, non solo in termini geografici
e storici ma soprattutto nella ricostruzione della società dell’epoca nella quale
si svolge la vicenda, del modo di vivere e soprattutto di pensare dei
personaggi. Il giallo storico, anche se il lavoro di documentazione è notevole,
ha come obiettivo principale l’intrattenimento e non la ricerca storica.
NOIR
Noir, in francese,
significa nero. Nel noir puro, quello di scuola americana e poi ripreso da
autori francesi come Manchette, Helena e Malet, la risoluzione del
crimine non è la componente principale, bensì è solo una “scusante” per
raccontare uno spaccato di società. Il noir si distingue dal giallo classico
per la marcata componente sociologica, per la caratterizzazione
dell’ambientazione (che diventa vera protagonista della storia, mentre nel
giallo classico rimaneva solo sullo sfondo). Il noir è, per sua natura,
totalmente privo del finale consolatorio. Il caso viene risolto ma porta a
sollevare problemi e aspetti poco edificanti e molto spesso il colpevole non
viene assicurato alla giustizia. Il noir è stato paragonato al romanzo realista
italiano (quello di Verga, per esempio), per la ricerca della rappresentazione
della realtà e della società civile. Molto spesso nel noir la figura
dell’investigatore passa in secondo piano, l’importante è raccontare,
attraverso l’indagine poliziesca, gli aspetti oscuri di una città o della collettività.
Se il giallo classico è rassicurante (il caso si risolve sempre in maniera
felice e tutto torna come prima), il noir colpisce e destabilizza il lettore.
NOIR MEDITERRANEO
Sottogenere del noir, sviluppatosi nel bacino del Mediterraneo e che ha visto
come protagonisti autori come Carlotto, Izzo, Camilleri, Markaris e Vazquez
Montalban. Il noir mediterraneo non è stato un movimento e neppure un genere a
sè stante ma si trattato piuttosto di una “percezione”. Un gruppo di
autori, provenienti da paesi che si affacciavano sul Mediterraneo, hanno
sentito l’esigenza di raccontare i profondi contrasti tra la bellezza dei
luoghi e l’efferatezza dei crimini che venivano perpetrati. Predecessori del
noir mediterraneo sono considerati Montalban, con il suo annusapatte Pepe
Carvalho, e Giancarlo Fusco, con il romanzo “Duri a Marsiglia”. Montalban
racconta i lati poco turistici e certamente non gradevoli di una metropoli come
Barcellona, dando vita al personaggio combattuto e amante del buon cibo di
Carvalho. Ex agente della Cia, comunista arrestato dal regime franchista e
finito a fare l’investigatore privato, Carvalho è un uomo disilluso, che
conosce Barcellona e la società catalana. L’eredità di Carvalho viene raccolta
da Jean-Calude Izzo, considerato l’effettivo fondatore del noir mediterraneo.
Attraverso la trilogia di Fabio Montale, Izzo ha saputo raccontare il lato
oscuro di Marsiglia e dare il via a una stagione di romanzi ambientati lungo le
coste del Mediterraneo.
HARD-BOILED
Genere americano per
eccellenza, l’hard boiled si fa spazio a partire dagli anni ’30, con la
pubblicazione dei romanzi di Chandler o di Hammett. Nato da una branca del
giallo deduttivo all’inglese, si caratterizza per la presenza di investigatori
privati dalla vita dissipata, con amicizie nel mondo della malavita e della
prostituzione e per l’enfasi che viene data a elementi come il sesso, la
violenza e l’alcool. Si tratta di romanzi d’azione, dove il protagonista si
trova a risolvere il caso attraverso colluttazioni, scontri a fuoco e
utilizzando mezzi non proprio ortodossi. Il successo dell’HB ha portato
numerosi autori a cimentarsi con questo genere, creando una saturazione e la
creazione di stereotipi. Infatti l’investigatore privato degli HB americani e
non solo è solitamente un tipo solitario, amante dell’alcol e del fumo,
misogino e senza relazioni stabili, profondo conoscitore e a volte invischiato
nel mondo della piccola criminalità, sa usare le pistole e non ha paura di
sporcarsi le mani. Il classico “duro e puro”.
THRILLER
La parola Thriller deriva dall’inglese rabbrividire. Si tratta di un genere
derivato dal giallo, nel quale la componente d’azione è fondamentale. Gli
elementi che caratterizzano il thriller sono la suspence e la tensione, creata
ad arte attraverso artifici letterari come l’anticipazione, il cliffhanger o il
climax, in modo da coinvolgere emotivamente il lettore e farlo proseguire nella
lettura. Il thriller si basa sulla risoluzione di un enigma (sia esso un
omicidio, un furto o un complotto internazionale). Solitamente nel thriller la
risoluzione finale avviene tramite uno scontro tra il protagonista e il suo
antagonista, scontro nel quale il protagonista ha la meglio e salva la propria
vita (messa in pericolo lungo l’intera vicenda) e quella di altre persone. Il
romanzo thriller si contraddistingue per emozioni forti, intense vicende
amorose o criminali, scene d’inseguimento, scontri a fuoco e una vicenda che
sappia tenere “in tensione” il lettore. E’ il genere dei serial killer, degli
stalker, dei poliziotti che combatto il terrorismo internazionale o le
cospirazioni antigovernative, o degli uomini comuni che si trovano a reagire
contro un torto subito.
SPY-STORY
Sottogenere del thriller, si evidenzia per le vicende nel mondo dello
spionaggio internazionale. Solitamente si tratta di thriller con protagonista
una spia (un esempio su tutti, i romanzi di Ian Fleming con protagonista James
Bond), che si trova a scongiurare macchinazioni internazionali dei cattivi di
turno o frange del terrorismo internazionale. Si caratterizza per scene
d’azione, largo utilizzo della fantascienza (il cattivo di turno che inventa
un’arma batteriologica micidiale) e il finale consolatorio. Anche qui, come nel
giallo classico, lo 007 riesce a sconfiggere il male e salvare il mondo dalla
distruzione.
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