1 – Fantascienza e Pornografia
Quali sono le ragioni per cui Fantascienza e
Pornografia possono essere – pur nel rispetto e considerazione di ciò che le
differenzia – legittimamente (e proficuamente) messe in paragone?
Senza bisogno di scavare in profondità e di
attardarsi sui luoghi e sui differenti soggetti che ne sono consumatori, si
possono individuare più punti di contatto. Insospettabili punti di contatto:
Fantascienza e Pornografia costituiscono, a mio parere, fra tutti i generi di
letteratura popolare attualmente in auge, quelli più vicini, i meglio
imparentati. Il gusto per il gesto esemplare, ad esempio; del bizzarro,
dell’estremo, del singolare, dello sberleffo e dell’andare contro corrente… e
poi la tendenza al realismo fantastico, al simbolico, all’ordinario e al
meccanico meccanicistico; ma soprattutto la comune disinvoltura formale,
strutturale e del linguaggio. Ma già qui possiamo stabilire una prima
differenza: la Pornografia continua a infischiarsene di verosimiglianza, di
espressività e coerenza; là dove invece la Fantascienza aspira a dare il passo
successivo, tende alla nobiltà espressiva, per arrivare a confrontarsi da pari
a pari, riuscendoci persino, con la restante letteratura.
Ambedue poi godono del discredito generale; e
soffrono un uguale uso strumentale da parte della pubblicità o dei letterati
(che si servono – legittimamente – delle loro modalità, però senza dirlo). Uso
strumentale diventato parte del linguaggio quotidiano a prevalenti fini di
denigrazione. A chi non è capitato di udire “sembra fantascienza!”. Con una
notevole e sospetta differenza: che nonostante l’accanimento con cui sembra si
perseguiti la Pornografia essa in fondo è ben tollerata (anzi, persino
promossa) a causa della diversa pericolosità che rappresenta per il sistema1; al contrario della Fantascienza
che presenta insidiosi aspetti critico-speculativi (da cui l’esigenza di
svalutarne i risultati: la Fantascienza è palesemente un elemento di disturbo
all’interno del panorama culturale dominante). Alla prima spettano pertanto
divieti tanto severi quanto non praticati2; all’altra la possibile
neutralizzazione tramite un sorrisetto pietoso e un voltar di spalle spietato.
Preciso immediatamente, per non incappare in
immediate veementi obiezioni, una solenne caratteristica che “fa la
differenza”: la Fantascienza si avvantaggia di una particolarità, che condivide
con tutte le altre forme di lettura popolare, assente nella
Pornografia: il ruolo, interno a ogni opera, che la storia possiede. E –
aggiungo – i valori a cui fa riferimento e dei quali i personaggi sono
portatori; l’aspirazione a rappresentare, in modo più o meno ampio, le tendenze
dei propri tempi3; mentre la Pornografia si
accontenta di riassumere le molteplici e numerose opportunità offerte dal sesso
a inseguire una sua artificiosa artificiale “naturalità” che sconfina
volentieri in ciò che, scientificamente, può essere definita perversione. La
Fantascienza spazia nella totalità di una certa epoca, della quale aspira a
fornire resoconti lucidi e il più possibile ludici; e la Pornografia si presume
astorica, manifesta impulsi comuni a ogni epoca, impulsi immediati e
considerati irrefrenabili, la cui essenza opacizza nell’atto stesso di svelarla
(la Pornografia, per come si è condensata oggi, è pura ideologia, sistematica
menzogna sul sesso).
Altre differenze importanti possono essere
individuate nello sguardo indiscreto (non assimilabile alla sbirciatina
insistita nella camera da letto) gettato dalla Fantascienza sull’indomani e del
cui esercizio sistematico si fa pregio; nella creazione di nuovi miti e rinnovamento
degli antichi. E nella funzione didattica4 con l’esplorazione delle più
svariate concezioni del mondo che il genere – il più nobile e significativo del
Novecento – ha messo in atto. A cui fa da contrasto la mancata osservazione
dello stesso presente da parte della Pornografia (insegue se stessa, non la
realtà dalla quale scaturisce e che dovrebbe servire), nella sostanziale
diseducazione sessuale (infittendo i misteri intorno al sesso, invece di
svelarli), limitando la propria azione al mito sessuale e all’incessante
glorificazione dei portentosi piaceri che se ne possono trarre. Confondendo per
l’altro lo smodato consumo sessuale con la passione.
E ancora: lo sguardo rivolto ai grandi ideali,
all’arricchimento culturale e alla comunione da parte della Fantascienza (che
volentieri tende alla comunità); là dove la Pornografia si caratterizza per il
suo inevitabile rinchiudersi nel privato, negli egoismi, nell’impoverimento
culturale ed emozionale; costituendo, per questa via, non solo un minaccioso e
massiccio freno all’evoluzione individuale ma anche un potente sostegno del
consumismo.
Altre generose differenze possono
probabilmente essere individuate, ma bastano quelle esposte per aprire e
chiudere il discorso che queste note hanno il compito di sviluppare: il perché
di tale paragone. Per diminuire la Fantascienza o per aumentare la Pornografia
(apparentemente ben più discreditata della prima)?
Né l’uno né l’altro. Svolgo il tema per il
medesimo motivo che muove tutti i miei scritti in questa fase: per arrivare
alle radici del genere che più ammiro, fornire nuovi materiali alla critica e
soprattutto individuare le possibili vie del rinnovamento di ambedue (critica e
fantascienza). Quanto segue infatti prescinde sia da finalità etiche o di “buon
gusto” (con il quale, ipocritamente, si dissimulano i vari motivi delle ripulse
dichiarate) oppure di censura meramente religiosa. Non condanno e non approvo: mi
limito a tentare di capire.
C’è da chiedersi pertanto il motivo per cui la
Fantascienza agonizza e la Pornografia prospera. Tra le possibili cause mi
sembra interessante esaminarne una. Che la Pornografia è funzionale al sistema,
ne replica la struttura fondamentale (acquisto e vendita dei corpi; riduzione
dei corpi alla loro essenza materiale, strumenti di consumo, attaccapanni per
abiti, mezzi di “piacere”; acriticità delle pratiche a cui alludono: è così
perché così è bene che sia, perché altro non può essere, altro è solo inganno,
distrazione dai vantaggi che dalle pratiche prestabilite si può trarre); dunque
non ha bisogno di ragioni per proporre e aprire vie nuove; mentre la
fantascienza ha bisogno proprio di questo, di criticità, di pensieri differenti
e di opposizione all’esistente (senso del possibile, del meraviglioso e del
futuro).
Per cui ritengo si possa riassumere il tutto
nella seguente affermazione: la Pornografia è pro, la Fantascienza
contro. La Pornografia conferma e rafforza l’esistente, la Fantascienza
lo mette in discussione. La Pornografia promuove consumatori (il buon
consumatore è sempre acritico), la Fantascienza cittadini pensanti e
obiettanti. Che insomma, per farla breve, la Fantascienza può configurarsi
“altra” rispetto al sistema; mentre la Pornografia ne è la metafora più
appropriata.
NOTE
La Pornografia svolge una funzione positiva,
senza contraddizione e senza residui, nei confronti dell’ideologia dominante.
Lo vedremo meglio avanti.
Sgombro il campo da possibili equivoci. Non
sto invocando il ricorso alla censura. Tento di svelare ciò che i pur
stranamente inefficaci sostenitori della censura vogliono nascondere.
La Fantascienza possiede tali caratteristiche
e le esprime con forza più d’ogni altra forma letteraria. La tendenza a “ben
dire” fonda anche la pericolosità di ciò che viene detto. La rincorsa alla
realizzazione di un prodotto quantomeno artigianale fonda anche la necessità di
isolarla; isolamento che a sua volta produce, in alcuni, ulteriore
determinazione ad accedere a livelli più alti e nobili d’espressione.
Insegnare alle masse la dura necessità di
rivoluzionare i propri pensieri, le proprie sicurezze, i propri stili di vita
in favore di un mitico futuro di generico “progresso” che si svelava spesso
tanto disastroso quanto inevitabile.
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