Gli specialisti del Ministero dell’Interno e del Dipartimento della Polizia di Stato hanno formato ed addestrato in Sardegna la famigerata polizia del dittatore egiziano al-Sisi perlomeno sino al febbraio del 2019. E’ quanto si evince dalla lettura di alcuni ordini di spesa rinvenuti nell’archivio della Polizia di Stato consultabile via internet.
La più recente attività addestrativa, su cui il Viminale ha
mantenuto ad oggi il massimo riserbo, si è tenuta presso il Centro di
Addestramento e Istruzione Professionale della Polizia di Stato di Abbasanta,
Oristano, nel periodo compreso tra il 14 gennaio e il 2 febbraio 2019.
Autorizzata dalla Direzione Centrale Servizio di Immigrazione con nota dell’8
gennaio e dalla Direzione Centrale Istituti di Istruzione (21 dicembre 2018)
nell’ambito dell’“accordo di cooperazione bilaterale Italia-Egitto”, la
formazione è consistita in un Corso in materia di Tecniche di scorta, sicurezza
e protezione di soggetti a rischio per un imprecisato numero di operatori della
Polizia egiziana. In vista dell’organizzazione della suddetta attività, il
direttore del Centro addestrativo della Polizia di Abbasanta, Antonio Pigozzi,
ha deliberato di affidare la copertura assicurativa per i frequentatori
egiziani del corso all’agenzia di Chieti delle Assicurazioni Generali, “dati i
risvolti di cooperazione internazionale fra corpi di Polizia e l’urgenza con
cui portare a termine il servizio”.
Tramite la deliberazione di affidamento di un
servizio lavanderia, sempre a firma del dottor Pigozzi, è stato possibile accertare una
precedente presenza ad Abbasanta di venti ufficiali della polizia del generale
al-Sisi (più due interpreti), dall’8 al 20 aprile 2018, per lo svolgimento di
un Corso di guida fuoristrada in ambito extra-urbano. Anche in questo caso le
attività addestrative sono state autorizzate dalla Direzione Centrale Servizio
di Immigrazione e dalla Direzione Centrale Istituti di Istruzione della Polizia
di Sato con note, rispettivamente, del 20 febbraio e del 21 marzo 2018.
Insieme al Centro per la Tutela dell’Ordine Pubblico
della Polizia di Stato di Nettuno e al Centro Polifunzionale di
Spinaceto, il Centro Addestramento e Istruzione Professionale di Abbasanta è la
maggiore scuola addestrativa degli operatori di polizia, specie in ambito
servizi scorte e sicurezza. Fondato alla fine del 1970, il Centro in provincia
di Oristano ospitava inizialmente una succursale del famigerato Reparto Celere
di Padova. Come spiega il Ministero dell’Interno, l’attività di formazione
professionale si sviluppa su due direttrici: la prima finalizzata alla
formazione delle squadriglie antisequestro elioportate e del personale per la
vigilanza e la sicurezza degli aeroporti; la seconda, in ambito interforze e
internazionale, riguarda i servizi di protezione di individui e personalità a
rischio.
Tra i docenti, specie per gli stage riservati alle
forze di polizie straniere, compaiono gli agenti dei NOCS, il reparto di pronto
intervento anti-terrorismo delle forze dell’ordine. Presso la scuola di
Abbasanta sono presenti pure il Reparto prevenzione crimine della Sardegna e il
gruppo cinofili della Polizia di Stato con cani antidroga e antiesplosivo.
Le ultime informazioni rese dal Ministero dell’Interno relativamente alla
cooperazione tra le forze di polizia italiane e quelle egiziane risalivano al
2017. L’allora ministro Marco Minniti, nella relazioni annuale indirizzata al
Parlamento, aveva riferito sull’“erogazione di corsi in vari settori della
sicurezza (dalla formazione specialistica presso il NOCS ai corsi presso le
principali Scuole di Polizia italiane – Cesena, Brescia, Spinaceto, Abbasanta,
Pescara) a favore di Egitto, Tunisia, Libia, Gambia e Nigeria” e alla fornitura
alla polizia del regime egiziano di quattro elicotteri dismessi dalle forze
dell’ordine italiane, “previa rimessa in efficienza a cura dell’Agusta Westland
e relativo addestramento del personale pilota e tecnico egiziano”.
Nel biennio 2018-2019, Italia ed Egitto hanno inoltre
collaborato all’addestramento e alla formazione delle polizie di frontiera di
una ventina di paesi africani in funzione anti-immigrazone, organizzando stage
presso l’Accademia di Polizia del Cairo e alla Scuola Superiore di Polizia di
Roma.
L’imbarazzato silenzio del Viminale sui corsi in
Sardegna per i poliziotti egiziani è stato probabilmente imposto anche a
seguito dei risvolti dell’inchiesta sulla tragica scomparsa al Cairo del
ricercatore Giulio Regeni. I mandanti, gli esecutori e i depistatori, infatti,
sono tutti appartenenti alle forze dell’ordine del regime egiziano. Che la
Polizia italiana abbia ritenuto opportuno e legittimo continuare a finanziare e
implementare direttamente corsi e stage a favore degli aguzzini di al-Sisi
appare gravissimo e ingiustificabile, anche alla luce degli innumerevoli report
delle maggiori organizzazioni non governative sui crimini perpetrati dagli
agenti di polizia in Egitto.
Sulle violazioni dei diritti umani da parte delle
forze dell’ordine ed intelligence egiziane, Amnesty International ha pubblicato un
documentato reportage il 2 ottobre 2020. “Le forze di sicurezza hanno represso
le manifestazioni delle ultime settimane utilizzando gas lacrimogeni,
manganelli, pallini da caccia e in un caso proiettili veri e vi sono stati due
morti”, scrive l’ONG. “Dal 10 al 29 settembre, secondo varie organizzazioni non
governative per i diritti umani, la polizia egiziana ha arrestato tra le 571 e
le 735 persone (tra cui tre donne) di età compresa tra 11 e 65 anni (…) Gli
arrestati sono stati portati in varie stazioni di polizia, nelle basi delle
forze di sicurezza e in altri centri gestiti dai servizi civili di polizia. Per
periodi di tempo da uno a 10 giorni, le forze di sicurezza hanno impedito agli
arrestati di comunicare con l’esterno e hanno negato di averli in loro
custodia. Alcuni arrestati sono stati sottoposti a scariche elettriche,
picchiati, insultati e minacciati di trascorrere lunghi periodi di tempo in
carcere”.
Abbastanza per doversi vergognare per i recentissimi
“aiuti” alla polizia di al-Sisi, eppure il ministero dell’Interno e la
Direzione della Polizia di Stato non sembrano essere intenzionati a
interrompere la partnership con l’Egitto. E’ prevedibile invece che il centro
di Abbasanta continuerà ad ospitare corsi per i poliziotti egiziani.
Coincidenza vuole che sul sito internet del Viminale compaia una nota del 29
ottobre 2019. “Visita a Cagliari, questa mattina, dell’ambasciatore della
Repubblica Araba d’Egitto in Italia Hisham Mohamed Moustafa Badr”, vi si legge.
“Ricevuto dal prefetto Bruno Corda, nel corso dell’incontro ampio spazio è
stato dedicato alla possibilità di intensificare gli scambi culturali esistenti
tra i due Paesi. Impegno comune, infine, quello di avviare rapporti commerciali
e di cooperazione attraverso una più puntuale conoscenza delle opportunità
presenti nei rispettivi territori”.
Scuole di lotta al terrorismo e ai migranti e
affari militari ed economici fanno di Roma e il Cairo due alleati perfetti…
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