Cile, manganello e soda caustica contro i manifestanti (da Remocontro)
Il Mostro degli Interni
Un mezzo blindato che
insegue un giovane e lo schiaccia, provocandogli una frattura al bacino, contro
un altro blindato, prima di allontanarsi inseguito da migliaia di manifestanti
inferociti. La scena, ripresa in un video che ha fatto subito il giro del web,
è tra le più brutali viste in oltre due mesi di proteste: «Effetto della
‘tolleranza zero’ promessa contro manifestazioni non autorizzate», duri di
antica tradizione con l’esercito che ancora affianca la polizia e la memoria
storica è da paura.
Plaza de la Dignidad
Manifestazioni come
quella che si è svolta venerdì in Plaza de la Dignidad, come è stata
ribattezzata Plaza Italia, il cuore della rivolta contro il governo Piñera, ci
ricorda Claudia Fanti sul Manifesto. «Mio figlio Oscar – ha scritto su Twitter
la madre, Marta Cortez – è stato intenzionalmente investito e schiacciato da
due veicoli anti-sommossa. È vivo per miracolo. Questa barbarie avallata dal
“mostro dell’Interno” e dallo Stato cileno deve finire». Fascismo cileno alla
Pinochet l’eredità difficile da estirpare.
Carabineros alla soda
caustica
Nuova barbarie scoperta
solo pochi giorni fa, nell’acqua lanciata dagli idranti dei carabineros durante
le proteste è stata rintracciata, secondo uno studio diffuso dal Movimiento
Salud en Resistencia, la presenza di gas urticante e di soda caustica. Bruciori
lanciananti e rischio di danni permanenti alla vista e peggio. E mentre nella
piazza militarizzata alcune migliaia di manifestanti subivano la repressione di
sempre, il Congresso, dando il via libera al «processo costituente» con altri
trucchi.
Il plebiscito del 26
aprile
La scelta dell’organismo
incaricato di redigere la nuova Costituzione. Due possibilità: una
‘Convenzione mista costituzionale’ (al 50% da rappresentanti eletti e per
l’altra metà dagli attuali parlamentari, destra maggioranza al potere) o una
Convenzione costituzionale (interamente votata dal popolo). Facile capire chi e
da che parte sta. E quindi inganni e furberie, concessioni da nulla per fermare
la piazza e poi i colpi sostanziali contro una Costituzione realmente dopo
Pinochet, ad esempio, il criterio della maggioranza dei due terzi per
l’approvazione di ogni singolo articolo della nuova Costituzione assicura alla
destra un solido potere di veto.
‘La Carta la scriviamo
noi’
Il 91% dei due milioni
di cittadini che hanno partecipato alla votazione sulla Costituzione, il 78% ha
optato per la Convenzione costituzionale interamente votata dal popolo. Tra le
principali priorità sociali indicate dagli elettori, l’aumento delle pensioni
(con il conseguente innalzamento delle condizioni di vita degli anziani) è
risultato al primo posto, seguito dal miglioramento della qualità della salute
pubblica, dall’accesso a una buona educazione, dalla riduzione della
disuguaglianza del reddito e della lotta all’impunità. Chiudere realmente con
Pinochet e con i suoi troppi orfani.
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