ieri sera è stata arrestata Nicoletta
Dosio. Ecco le notizie i messaggi che abbiamo ricevuto stanotte e nelle prime
ore di oggi. Mandateci commenti e appuntamenti, approfittando anche dello
spazio “commenti” soprattutto per informare sulla mobilitazione che qui in
bottega ci auguriamo travolgente anzi TAVolgente che cioè
travolga tutto il sistema di tav-cialtroni, di tav-inquinatori, di tav-ladri,
di tav bugiargiornalisti, di felicemente tav-zombi che vogliono un mondo a loro
immagine cioè veleni e tirannia. [db]
Notificata a Nicoletta Dosio la sospensione
delle misure alternative. Questa è una sua lettera dell’11 novembre.
A questo principio si ispira ormai da
trent’anni il movimento NO TAV e, da sempre, rispondono le lotte sociali e
ambientali, in tante parti del paese e del mondo.
Contro tale resistenza, il sistema ha
messo in campo leggi, eserciti, tribunali e carceri.
I territori, le persone, la natura sono
più che mai materia bruta di sfruttamento da parte di un capitale che, nella
sua arroganza dimentica di ogni limite, in nome del profitto infinito, accumula
sulla propria strada morti e rovine, fino a mettere in discussione la
sopravvivenza stessa del Pianeta. Anche in Valle di Susa l’opposizione popolare
che, forte della memoria operaia e resistenziale, ha deciso di dire NO al TAV,
grande, mala, inutile, costosissima opera, e al modello di vita che la produce,
sta pagando tale resistenza ad un prezzo altissimo, a livello giudiziario,
economico, esistenziale, con centinaia di condanne penali e civili, multe,
fogli di via, revoche di permessi, militarizzazione del territorio. Il tutto
con la complicità attiva dei governi passati e presenti, espressione
istituzionale del partito trasversale degli affari, e con il supporto dei mass
media di regime.
Per denunciare tutto questo e per ribadire
la dignità di una lotta collettiva che non si piegherà, ho deciso di non
chiedere sconti al potere invidioso e vendicativo che, con i tre gradi di
giudizio dei suoi tribunali, ha condannato al carcere me e altri undici
attivisti, per “ violenza privata e interruzione di pubblico servizio”.
Denuncio inoltre le storture e l’iniquità
di un sistema poliziesco e giudiziario che, lungi dal garantire I diritti di
tutti e soprattutto dei più deboli, si è piegato ad altri e diversi interessi,
rendendosi complice del tentativo di silenziare con la violenza chi lotta per
la giustizia sociale e ambientale.
Come me, sono state condannate ormai
centinaia di persone e, in particolare, i nostri migliori giovani, che si sono
visti infliggere pene abnormi per aver esercitato un diritto garantito dalla
costituzione: condanne per cui essi oggi rischiano di perdere il lavoro, il
diritto allo studio, la famiglia, la casa, il futuro.
Erano i primi giorni di marzo 2012,
giornate di rabbia e di mobilitazione: la nostra piccola baita – presidio in
Clarea occupata a suon di manganellate dalle “forze dell’ordine” dopo gli otto
mesi di resistenza che seguirono alla presa della Libera repubblica della
Maddalena e all’occupazione militare del territorio. Luca, uno di noi, in
ospedale a lottare tra la vita e la morte dopo che un poliziotto l’aveva fatto
cadere dal traliccio su cui si era arrampicato per sfuggire alle botte: Le
dichiarazioni provocatorie del governo Monti a favore del TAV e contro la
resistenza di un’intera popolazione al progetto.
Salimmo in manifestazione sull’autostrada
con uno striscione su cui era scritto “ Oggi paga Monti” ed alzammo le barriere
dei caselli, permettendo la libera circolazione su una delle strutture
autostradali più devastanti e costose d’Italia.
Non me ne pento e sarei pronta a rifarlo.
Non chiedo per me misure alternative al carcere perché, per ottenerle, dovrei
riconoscere il disvalore della mia condotta: non sono disponibile ed esercito
così, ancora una volta, la mia libertà.
So di avere con me il sostegno delle mie
sorelle e dei miei fratelli di una lotta bella e irriducibile, perché porta
nelle sue mani la memoria del passato, l’indignazione per la precarietà
presente, la necessità di un futuro più giusto e vivibile per tutti.
Se andrò in carcere, non me ne pentirò,
perché, come scrisse Rosa Luxemburg, dalla cella dove scontava la sua ferma
opposizione alla guerra, “ mi sento a casa mia in tutto il mondo,
ovunque ci siano nubi, e uccelli, e lacrime umane”.
Nicoletta Dosio
Valsusa – Acerbo e Locatelli (Prc-Se):
Mobilitiamoci perchè sia ridata libertà a Nicoletta e a tutti gli attivisti
NoTav
Maurizio Acerbo e Ezio Locatelli,
rispettivamente segretario nazionale di Rifondazione Comunista e segretario
provinciale di Torino hanno rilasciato la seguente dichiarazione:
Ingiustificabile la decisione di revocare
la sospensione dell’ordine di carcerazione a Nicoletta che, ricordiamo, non ha
chiesto nessuna misura alternativa al carcere. La Procura Generale di
Torino ancora una volta dà dimostrazione dell’ossessione repressiva contro il
movimento NoTav.
Nicoletta a 73 anni è stata condannata lo scorso novembre insieme ad altri 12 compagni per una manifestazione di protesta pacifica davanti a un casello autostradale del 2012. Una professoressa di greco e latino della Val di Susa è considerata talmente pericolosa da revocare la sospensione dell’esecuzione di una condanna già palesemente abnorme.
Chi conosce Nicoletta, e siamo in tante/i, sa bene che affronta anche questa prova con serenità e determinazione.
Nicoletta a 73 anni è stata condannata lo scorso novembre insieme ad altri 12 compagni per una manifestazione di protesta pacifica davanti a un casello autostradale del 2012. Una professoressa di greco e latino della Val di Susa è considerata talmente pericolosa da revocare la sospensione dell’esecuzione di una condanna già palesemente abnorme.
Chi conosce Nicoletta, e siamo in tante/i, sa bene che affronta anche questa prova con serenità e determinazione.
Ma non per questo possiamo accettare
questo arresto insensato.
E’ inaudito, intollerabile che Nicoletta
di cui tutti conoscono dignità, coerenza, animo pacifico sia stata tradotta in
carcere. La sua unica colpa, imperdonabile, al pari di molti altri attivisti
denunciati o arrestati nel corso di questi mesi e anni, è di essere
irriducibilmente NoTav, di continuare ad anteporsi alla realizzazione di
un’opera affaristica, inutile, dissipativa di colossali somme di denaro
pubblico. Rifondazione Comunista chiama tutti i suoi iscritti e simpatizzanti a
partecipare o a promuovere nelle prossime ore e nei prossimi giorni iniziative
unitarie su tutto il territorio nazionale perché sia restituita piena libertà a
Nicoletta e a tutte le persone sottoposte ingiustamente a misure restrittive.
La lotta contro il Tav non si fermerà. Meritano un grande ringraziamento i
cittadini di Bussoleno che stanno bloccando l’auto dei carabinieri in strada
dimostrando di quali valori di solidarietà sia testimonianza la resistenza
popolare della Val di Susa contro un mega-affare devastante.
Nicoletta Dosio, 73 anni, del movimento No
Tav, è stata arrestata.
Era stata condannata a due anni di reclusione, insieme ad altri 11 attivisti. Il “reato”? Aver presidiato nel 2012 il casello di Avigliana dell’autostrada A32, ai tempi del governo Monti, lasciando passare gli automobilisti senza pagare il pedaggio. In quei giorni in Valle di Susa si stavano svolgendo numerose manifestazioni di protesta dopo l’incidente occorso a Luca Abbà, rimasto gravemente ferito dopo essere stato inseguito dai carabinieri fin sopra un traliccio, da cui era poi caduto a causa dell’alta tensione. Se non ricordiamo male il “danno” per la società autostrade fu di 700 euro!
È una vendetta a freddo di chi vuol imporre un’opera totalmente inutile; un provvedimento che stride a fianco con i comportamenti vergognosi e la mancanza di manutenzione delle società che gestiscono le autostrade, un arresto incredibile dopo che le cronache di questi giorni vedono politici, fanatici sostenitori del tunnel Torino Lione, accusati di collusioni con la ‘drangheta per l’acquisto di pacchetti di voti.
Nicoletta, come il movimento No TAV, ha sempre fatto le cose alla luce del sole, conscia che la sua lotta fosse fatta per il bene comune, nell’interesse della collettività; ci ha messo la faccia con una coerenza e una dignità che sono un atto di accusa contro il malaffare che fermenta dietro tutte le grandi opere inutili (ricordiamo di come la camorra fosse connessa anche con la realizzazione del sottoattraversamento di Firenze).
Era stata condannata a due anni di reclusione, insieme ad altri 11 attivisti. Il “reato”? Aver presidiato nel 2012 il casello di Avigliana dell’autostrada A32, ai tempi del governo Monti, lasciando passare gli automobilisti senza pagare il pedaggio. In quei giorni in Valle di Susa si stavano svolgendo numerose manifestazioni di protesta dopo l’incidente occorso a Luca Abbà, rimasto gravemente ferito dopo essere stato inseguito dai carabinieri fin sopra un traliccio, da cui era poi caduto a causa dell’alta tensione. Se non ricordiamo male il “danno” per la società autostrade fu di 700 euro!
È una vendetta a freddo di chi vuol imporre un’opera totalmente inutile; un provvedimento che stride a fianco con i comportamenti vergognosi e la mancanza di manutenzione delle società che gestiscono le autostrade, un arresto incredibile dopo che le cronache di questi giorni vedono politici, fanatici sostenitori del tunnel Torino Lione, accusati di collusioni con la ‘drangheta per l’acquisto di pacchetti di voti.
Nicoletta, come il movimento No TAV, ha sempre fatto le cose alla luce del sole, conscia che la sua lotta fosse fatta per il bene comune, nell’interesse della collettività; ci ha messo la faccia con una coerenza e una dignità che sono un atto di accusa contro il malaffare che fermenta dietro tutte le grandi opere inutili (ricordiamo di come la camorra fosse connessa anche con la realizzazione del sottoattraversamento di Firenze).
Arrestata Nicoletta Dosio, professoressa coraggiosa che si era opposta ai
lavori della TAV in Val di Susa
Nel pomeriggio di oggi 30 dicembre 2019,
era arrivata la notifica che sospendeva le misure alternative al carcere per
Nicoletta Dosio.
Con la notifica, perché venisse eseguito l’arresto, ogni momento era
buono, di fatti i carabinieri non si sono fatti attendere; poche
ore dopo sono andati a prelevare Nicoletta dalla sua abitazione.
La macchina dove si trovava Nicoletta era
stata inizialmente bloccata da diversi cittadini di Bussoleno accorsi in
strada alla spicciolata hanno tentato invano di opporsi coi loro stessi corpi
al passaggio dell’auto dei carabinieri con Nicoletta a bordo.
La revoca delle misure cautelari con l’arresto di Nicoletta seguito a distanza di poche ore, è arrivato durante i giorni di festa, la notte prima dell’ultimo dell’anno. Qualche compagno e attivista No Tav scrive che ciò non sia casuale, ma che abbia un doppio scopo: quello di far passare la cosa nel modo più inosservato possibile approfittando dei giorni di festa, e si suppone anche un intento ulteriormente punitivo, revocando le misure alternative e eseguendo l’arresto proprio in questo periodo natalizio in cui tutti i familiari si erano riuniti e stretti intorno a Nicoletta.
La revoca delle misure cautelari con l’arresto di Nicoletta seguito a distanza di poche ore, è arrivato durante i giorni di festa, la notte prima dell’ultimo dell’anno. Qualche compagno e attivista No Tav scrive che ciò non sia casuale, ma che abbia un doppio scopo: quello di far passare la cosa nel modo più inosservato possibile approfittando dei giorni di festa, e si suppone anche un intento ulteriormente punitivo, revocando le misure alternative e eseguendo l’arresto proprio in questo periodo natalizio in cui tutti i familiari si erano riuniti e stretti intorno a Nicoletta.
L’arresto di Nicoletta è seguito a quello
di altri attivisti No Tav operati proprio in queste ultime settimane.
L’ordine di carcerazione era stato notificato a Nicoletta Dosio questo novembre, a cui poi erano seguite in un primo momento le misure alternative al carcere, poi revocate oggi.
Nicoletta, 73 anni, insegnante di greco in pensione, del movimento No Tav, processata e condannata per aver partecipato in Val di Susa nel 2012 a una manifestazione di protesta contro i lavori dell’Alta Velocità. Di fatto Nicoletta viene punita non tanto per aver partecipato alla manifestazione di protesta del 2012, ma perché oggi rappresenta un simbolo, un simbolo di disobbedienza civile e di resistenza popolare, per essersi opposta allo scempio della valle dove abita. Nicoletta al di là delle motivazioni della sentenza, viene condannata nel tentativo di far piegare la testa a tutto il movimento No Tav che da anni si oppone ai lavori della tratta ferroviaria ad Alta velocità; in primis per il forte impatto e danno ambientale e alla salute delle persone residenti, che si sta procurando in tutta l’area interessata dai lavori, in secondo luogo per il sospetto fin da subito di forti infiltrazioni mafiose nella aziende a cui sono stati affidati in appalto i lavori. Sospetto che poi si è confermato avere sicuramente una base di verità, quando tempo addietro fu aperta una indagine da parte dei Ros per possibili infiltrazioni della ‘ndrangheta a carico di aziende collegate ai lavori della TAV.
L’ordine di carcerazione era stato notificato a Nicoletta Dosio questo novembre, a cui poi erano seguite in un primo momento le misure alternative al carcere, poi revocate oggi.
Nicoletta, 73 anni, insegnante di greco in pensione, del movimento No Tav, processata e condannata per aver partecipato in Val di Susa nel 2012 a una manifestazione di protesta contro i lavori dell’Alta Velocità. Di fatto Nicoletta viene punita non tanto per aver partecipato alla manifestazione di protesta del 2012, ma perché oggi rappresenta un simbolo, un simbolo di disobbedienza civile e di resistenza popolare, per essersi opposta allo scempio della valle dove abita. Nicoletta al di là delle motivazioni della sentenza, viene condannata nel tentativo di far piegare la testa a tutto il movimento No Tav che da anni si oppone ai lavori della tratta ferroviaria ad Alta velocità; in primis per il forte impatto e danno ambientale e alla salute delle persone residenti, che si sta procurando in tutta l’area interessata dai lavori, in secondo luogo per il sospetto fin da subito di forti infiltrazioni mafiose nella aziende a cui sono stati affidati in appalto i lavori. Sospetto che poi si è confermato avere sicuramente una base di verità, quando tempo addietro fu aperta una indagine da parte dei Ros per possibili infiltrazioni della ‘ndrangheta a carico di aziende collegate ai lavori della TAV.
Con la notifica di novembre Haidi
Gaggio Giuliani (mamma di Carlo Giuliani) aveva detto proprio rivolgendosi a Nicoletta: “Sono una
vecchia maestra, le dico, mi sembra di vivere nelle Favole a rovescio
di Gianni Rodari che divertivano tanto i miei bambini e le mie bambine. Mi
sembra di vivere in un mondo capovolto. Ma c’è poco da divertirsi.”
Queste invece le parole che Nicoletta aveva scritto solo due giorni fa nella sua bacheca fb:
Queste invece le parole che Nicoletta aveva scritto solo due giorni fa nella sua bacheca fb:
“Un altro Natale se n’è andato.
Giornata di vento, con raffiche di caldo fohn che combattono contro il gelo della tramontana. Nell’aria un’improbabile primavera, fatta di erba novella spuntata fuori stagione e di montagne candide di neve.
Siamo scesi in città, al carcere delle Vallette, per dare un saluto, almeno da lontano, a Giorgio, Mattia, Luca – (altri compagni e attivisti No Tav arrestati in questi giorni) – e, con loro alla sofferente umanità che quel non-luogo rinchiude.Intorno si allarga una sera gelida, grondante di umidità, squarciata dai riflettori del carcere: muri e cancelli, le sagome degli edifici di reclusione, l’angoscia di un non-quartiere delimitato dalla mole della centrale Iren lampeggiante di luci psichedeliche e dalle colline artificiali della discarica Barricalla. Poco lontano, mascherato dalla notte, il mattatoio, silenzioso dopo la mattanza prenatalizia.
A questo paesaggio fa da sfondo la periferia operaia, i grandi falansteri degli anni sessanta, popolati dagli immigrati del sud depresso, manovalanza della Fiat e del boom industriale di un nord ricco e arrogante. Le luci natalizie che trapelano dalle finestre, gli stenti alberelli addobbati che popolano i giardini condominiali sono un’anomalia che moltiplica l’insensatezza di quell’altro mondo di sbarre e dolore, fatto anch’esso di uomini, donne e bambini, sì i piccoli figli delle detenute, nati in carcere, che condividono con le madri la vita buia, le inferriate alle finestre. E i malati, per i quali neanche l’incapacità fisica o la prospettiva della morte diventa motivo di clemenza.
Mi chiedo come tutto questo possa giovare alla giustizia sociale, alla costruzione di un mondo migliore….
Quando ha inizio la nostra “camminata musicale” intorno alle mura del carcere, si avvicinano i lampeggianti blu dei blindati, si materializzano gli armati in assetto antisommossa a farci da scorta minacciosa.
Dal furgone che apre la piccola folla di resistenti si alternano musica e parole, saluti ai nostri compagni ed a tutti i detenuti insieme agli slogan liberatori della lotta NO TAV.
I pochi passanti guardano incuriositi quell’insolito corteo, lo sventolio di bandiere.
Giungiamo nella zona retrostante il carcere, il luogo più vicino ai blocchi di detenzione, mascherati dalle alte mura, ma non abbastanza perché non se ne scorgano le finestrelle degli ultimi piani.
Qui finisce la città e iniziano i campi seminati a frumento, le macchie di robinia che nascondono i ruderi delle vecchie cascine, la terra smangiata dall’asfalto e minacciata dai centri commerciali.
Ed è proprio ai margini di un campo di grano, di cui si intravede il verde spuntato anzitempo per la confusione delle stagioni, che si dispiega il momento più liberatorio del nostro lento andare solidale. Improvvisamente in cielo fiorisce una fantasmagoria di girandole e stelle: cascate di luce che ricadono tutt’intorno, a illuminare la notte, rompendo il silenzio murato dei giorni che non passano mai.
Penso ai bambini e alla loro meraviglia: forse questa notte sogneranno un mondo a colori.”
Giornata di vento, con raffiche di caldo fohn che combattono contro il gelo della tramontana. Nell’aria un’improbabile primavera, fatta di erba novella spuntata fuori stagione e di montagne candide di neve.
Siamo scesi in città, al carcere delle Vallette, per dare un saluto, almeno da lontano, a Giorgio, Mattia, Luca – (altri compagni e attivisti No Tav arrestati in questi giorni) – e, con loro alla sofferente umanità che quel non-luogo rinchiude.Intorno si allarga una sera gelida, grondante di umidità, squarciata dai riflettori del carcere: muri e cancelli, le sagome degli edifici di reclusione, l’angoscia di un non-quartiere delimitato dalla mole della centrale Iren lampeggiante di luci psichedeliche e dalle colline artificiali della discarica Barricalla. Poco lontano, mascherato dalla notte, il mattatoio, silenzioso dopo la mattanza prenatalizia.
A questo paesaggio fa da sfondo la periferia operaia, i grandi falansteri degli anni sessanta, popolati dagli immigrati del sud depresso, manovalanza della Fiat e del boom industriale di un nord ricco e arrogante. Le luci natalizie che trapelano dalle finestre, gli stenti alberelli addobbati che popolano i giardini condominiali sono un’anomalia che moltiplica l’insensatezza di quell’altro mondo di sbarre e dolore, fatto anch’esso di uomini, donne e bambini, sì i piccoli figli delle detenute, nati in carcere, che condividono con le madri la vita buia, le inferriate alle finestre. E i malati, per i quali neanche l’incapacità fisica o la prospettiva della morte diventa motivo di clemenza.
Mi chiedo come tutto questo possa giovare alla giustizia sociale, alla costruzione di un mondo migliore….
Quando ha inizio la nostra “camminata musicale” intorno alle mura del carcere, si avvicinano i lampeggianti blu dei blindati, si materializzano gli armati in assetto antisommossa a farci da scorta minacciosa.
Dal furgone che apre la piccola folla di resistenti si alternano musica e parole, saluti ai nostri compagni ed a tutti i detenuti insieme agli slogan liberatori della lotta NO TAV.
I pochi passanti guardano incuriositi quell’insolito corteo, lo sventolio di bandiere.
Giungiamo nella zona retrostante il carcere, il luogo più vicino ai blocchi di detenzione, mascherati dalle alte mura, ma non abbastanza perché non se ne scorgano le finestrelle degli ultimi piani.
Qui finisce la città e iniziano i campi seminati a frumento, le macchie di robinia che nascondono i ruderi delle vecchie cascine, la terra smangiata dall’asfalto e minacciata dai centri commerciali.
Ed è proprio ai margini di un campo di grano, di cui si intravede il verde spuntato anzitempo per la confusione delle stagioni, che si dispiega il momento più liberatorio del nostro lento andare solidale. Improvvisamente in cielo fiorisce una fantasmagoria di girandole e stelle: cascate di luce che ricadono tutt’intorno, a illuminare la notte, rompendo il silenzio murato dei giorni che non passano mai.
Penso ai bambini e alla loro meraviglia: forse questa notte sogneranno un mondo a colori.”
Davanti a uno Stato italiano che ormai si
è fatto sempre più piccolo, Nicoletta con la sua gentilezza, il
suo sorriso mostrato anche quando viene portata via per eseguirne l’arresto, e
a fronte della sua coerenza e determinazione , oggi appare come un gigante.
A Nicoletta purtroppo, per ora possiamo
solo inviare tutta la nostra solidarietà e la vicinanza della nostra redazione,
e augurarle, come ha fatto lei ai bambini a cui per tanti anni ha insegnato, di
tornare presto a sognare e a rivedere un mondo a colori.
La redazione di Pressenza
VIDEO: “L’ARRESTO DI NICOLETTA
30 dic 19 FQ :
“VAL DI SUSA, ARRESTATA LA
73ENNE NO TAV NICOLETTA DOSIO.
Tensione a Bussoleno: militanti bloccano
l’auto dei carabinieri per quasi 2 ore
di Simone Bauducco
VIDEO: “DIRETTA DEL TRASFERIMENTO
DI NICOLETTA A BUSSOLENO”
30 dic 19 La Valsusa :
“NO TAV, NICOLETTA DOSIO È STATA
CONDOTTA IN CARCERE
È stata arrestata nel tardo pomeriggio di
oggi, lunedì 30 dicembre, Nicoletta Dosio, 73 anni, storica
militante del movimento No Tav valsusino.
I Carabinieri hanno
prelevato Dosio nella sua abitazione di Bussoleno e la stanno
conducendo in questo momento al carcere Lorusso e Cutugno di Torino….”
30 dic 19 Lagenda :
“MOVIMENTO NOTAV, NICOLETTA
DOSIO PORTATA IN CARCERE A TORINO
Condannata in via definitiva ha rifiutato
misure differenti
….Quattrocento NoTav arrivarono
al pedaggio di Avigliana e alzarono le sbarre del casello.
Poi dopo una mezz’ora se ne andarono.
Un’azione che aveva permesso ad altri
manifestanti di salire, non era la prima volta, sulle rampe dell’uscita di
Chianocco.
Dopo aver rimosso i new jersey, i NoTav
avevano lasciato lo svincolo di Chianocco per marciare in corteo verso
Bussoleno.
I manifestanti avevano poi distribuito
agli automobilisti un volantino dal titolo: “Oggi paga Monti”.…”
30 dic 19 Valsusa oggi:
“ARRESTATA NICOLETTA DOSIO,
STORICA ATTIVISTA NO TAV
Lunedì 30 dicembre è stata arrestata
Nicoletta Dosio, storica attivista No Tav. Proprio oggi le era stata notificata
la sospensione delle misure alternative. La Dosio sarà portata in carcere. “Stanno
arrestando Nicoletta, vergogna allo stato italiano” – commenta il
Movimento No Tav.
Alcuni manifestanti No Tav stanno tentando
di bloccare, in via San Lorenzo, l’automobile dei carabinieri che deve portare
la Dosio in carcere….”
30 dic 19 Stampa :
“ARRESTATA LA PASIONARIA NO TAV,
CAPODANNO IN CARCERE PER NICOLETTA DOSIO
I carabinieri l’hanno prelevata nella sua
casa di Bussoleno, in Val di Susa
Francesco Falcone
….La macchina dei carabinieri ha
dovuto procedere lentamente per evitare di aumentare la tensione, visto che sono stati molti i manifestanti scesi in strada per
protesta nella zona di via San Lorenzo.
E’ stata questione di una manciata di
minuti: arrivata al sottopasso di via Traforo l’auto dei carabinieri è
riuscita a proseguire per Torino.
Tra 60 e 100 i manifestanti che hanno
inscenato il presidio da casa di Nicoletta Dosio verso il centro paese tra
fischi dei manifestanti.
In serata è arrivato anche il
commento sull’arresto, via Facebook, da parte del segretario metropolitano
del Pd di Torino Mimmo Carretta: «L’arresto di #nicolettadosio lo trovo una
misura eccessiva, evitabile. Non condivido nulla delle sue battaglie, ma così non
va».
30 dic 19 Repubblica:
“FINISCE IN CARCERE NICOLETTA
DOSIO, LA PASIONARIA NO TAV HA RIFIUTATO MISURE ALTERNATIVE
La settantatreenne era stata condannata
per una protesta del 2012, in cui un gruppo di manifestanti aveva aperto le
sbarre di un casello autostradale
di Camilla Cupelli
30 dic 19 Fanpage :
“NO TAV, ARRESTATA NICOLETTA
DOSIO: L’ATTIVISTA 73ENNE PRELEVATA DA CASA DAI CARABINIERI
…È stata prelevata da casa sua
dai carabinieri dopo la revoca della sospensiva delle misure di carcerazione….”
L’appello di Potere al
popolo
MOBILITIAMOCI PER
NICOLETTA DOSIO!
Hanno arrestato Nicoletta Dosio, 74 anni,
tra le fondatrici del movimento NO TAV e coordinatrice nazionale di Potere al
Popolo!
Stamattina le avevano notificato la
sospensione delle misure alternative.
Nessuna sbarra potrà fermare chi combatte per la libertà.
A Nicoletta arriverà tutto il nostro calore e il nostro abbraccio.
Chiediamo la liberazione immediata di tutte e tutti i notav detenuti per le loro mobilitazioni.
Nessuna sbarra potrà fermare chi combatte per la libertà.
A Nicoletta arriverà tutto il nostro calore e il nostro abbraccio.
Chiediamo la liberazione immediata di tutte e tutti i notav detenuti per le loro mobilitazioni.
Diffondiamo la notizia, restiamo aggiornati
per i prossimi momenti di solidarietà. Non resteremo in silenzio!
Nicoletta libera, notav
liberi! [CONTINUA]
PRESIDI (in aggiornamento) in tutta Italia:
ᅠ [Milano] – Presidio sotto la Prefettura – ore 12
ᅠ [Roma] – Presidio – ore 16
ᅠ [Napoli] Presidio a Largo Berlinguer – ore 10.30
ᅠ [Bologna] – Presidio alle Due Torri – ore 14
ᅠ [Reggio Calabria] – Presidio in Piazza Italia – ore 17
[Firenze] Presidio sotto la Prefettura – ore 15.30
ᅠ [Roma] – Presidio – ore 16
ᅠ [Napoli] Presidio a Largo Berlinguer – ore 10.30
ᅠ [Bologna] – Presidio alle Due Torri – ore 14
ᅠ [Reggio Calabria] – Presidio in Piazza Italia – ore 17
[Firenze] Presidio sotto la Prefettura – ore 15.30
[Taranto] Presidio al Tribunale – ore 11.45
[Grosseto] Presidio sotto la Prefettura – ore 11.30
[Pisa] Presidio Piazza XX Settembre – ore 12
[Cagliari] Presidio sotto la Prefettura – ore 15
SEGNALIAMO ANCHE
In nome di chi? (di Erri De Luca) e La lezione di libertà di Nicoletta (di
Marco Arturi) in “bottega”
e comune-info.net/un-mondo-a-colori :
l’ultimo articolo scritto da Nicoletta prima dell’arresto
Nessun commento:
Posta un commento