Le difficoltà connesse
all’avvio dell’anno scolastico 2020/21 sono attinenti al nesso fra spazi
disponibili per consentire un numero ridotto di alunni, formazione delle
sezioni e delle classi in presenza, numero di insegnanti necessari a garantire
la ripresa della didattica ordinaria. Nel disegno di legge DL 19 maggio 2020
n.34 contenente, fra le varie misure, un articolo sull’incremento degli
organici scolastici, il Governo presenta la sua proposta di deroga alle
disposizioni vigenti sulla formazione delle classi. Una proposta non derivante
dalla discussione in Parlamento di una nuova norma che abroghi le precedenti e
sani la difficilissima situazione, frutto non solo della pandemia. Nel comma b
di quell’articolo, laddove si parla dell’attivazione temporanea di incarichi,
non stabilizzabili, e dunque suscettibili di revoca per giusta causa in
qualsiasi momento, troviamo sulla parola “posti” un tratto di penna. La
correzione è opera del solerte funzionario della Ragioneria: senza revisione
delle norme di bilancio non è opportuno utilizzare un vocabolo che
potrebbe dare adito ad un’interpretazione pericolosa, foriera di futuri
equivoci con le Organizzazioni Sindacali. Infatti un posto è suscettibile di
diventare proprio ciò che il comma vuole escludere: una unità-organico
stabilizzata. Il ruolo dei funzionari, della burocrazia qualificata a tenere in
ordine i conti, è capace con un tratto di penna di raffreddare l’ardore
politico di qualsiasi ministro, anche se a capo del Ministero dell’Economia e
Finanze.
La Ministra
Lucia Azzolina che, com’è noto, tanto tuonò contro le classi sovraffollate, una
volta arrivata a dirigere il dicastero durante l’emergenza pandemica, non ha
fatto che contraddirsi sui numeri, sull’incremento dei posti, sul concorso
ordinario e straordinario, sull’eventualità di sforare sui conti. Non è solo
frutto di una personale, indiscutibile, incapacità a gestire il problema
delicato del rapporto fra docenti e alunni in epoca di distanziamento e di DaD,
è anche la conseguenza del perverso legame esistente fra la parte del decisore
politico e quella dell’esecutore burocratico. Infatti, anche un Ministro dotato
di ben altro calibro come Gualtieri ha le sue difficoltà nel momento in cui –
assunta una decisione politica che comporti un onere di spesa – deve chiedere
il parere obbligatorio e vincolante alla Ragioneria Generale dello Stato. Qui
entra in gioco il ruolo dei funzionari, della burocrazia qualificata a tenere
in ordine i conti, capace con un tratto di penna di raffreddare l’ardore
politico di qualsiasi ministro, anche se a capo del Ministero dell’Economia e
Finanze. Faccio riferimento, a titolo di esempio, al Disegno di Legge
presentato dal Presidente del Consiglio Conte e dal Ministro Gualtieri per la
conversione in legge del DL 19 maggio 2020 n.34 contenente, fra le varie misure
urgenti sul lavoro e la tutela della salute, l’articolo 231-bis sull’incremento
degli organici scolastici di ogni ordine e grado: “Misure per la ripresa
dell’attività didattica in presenza”.
Le
difficoltà connesse all’avvio dell’anno scolastico 2020/21 sappiamo sono
strettamente attinenti al nesso fra spazi disponibili per consentire un numero
ridotto di alunni, formazione delle sezioni e delle classi in presenza, numero
di insegnanti necessari a garantire la ripresa della didattica ordinaria. Dopo
giorni e giorni di tentennamenti, di espressione di parere da parte degli esperti
di vari tavoli e task force, di pressione esercitata da educatori e famiglie
perché si cogliesse finalmente l’occasione per emendare il taglio spaventoso di
posti operato negli anni a decorrere dal 2008, il Governo presenta – nel
disegno di legge su citato – la sua proposta di deroga alle disposizioni
vigenti sulla formazione delle classi. Una proposta molto prudente, non
derivante dalla discussione in Parlamento di una nuova norma che abroghi le
precedenti e sani la difficilissima situazione frutto – come ho ricordato – non
solo della pandemia. Eppure, al comma b dell’articolo, laddove si parla
dell’attivazione temporanea di incarichi, non stabilizzabili, e dunque
suscettibili di revoca per giusta causa in qualsiasi momento, troviamo sulla
parola “posti” un tratto di penna. La correzione è opera del solerte
funzionario della Ragioneria: senza revisione delle norme di bilancio non è
opportuno utilizzare un vocabolo che potrebbe dare adito ad
un’interpretazione pericolosa, foriera di futuri equivoci con le Organizzazioni
Sindacali. Infatti un posto è suscettibile di diventare proprio ciò che il
comma vuole escludere: una unità-organico stabilizzata.
Così, mentre
i conti dello stato continuano a rimanere in ostaggio delle compatibilità di
spesa previste dalla normativa europea e consolidatesi nei Documenti di
Economia e Finanza annuali, vengono confermati i dati degli organici 2019/20.
Infatti, il MIUR, o meglio il suo funzionariato che agisce in
modo automatico senza far ricorso ad alcun elemento di compatibilità politica,
nemmeno legata all’attuale contingenza, pubblica – il 10 aprile, in piena
pandemia – la nota 487
in cui si confermano i parametri generali, basati sulla legislazione vigente e
sulla serie storica dell’ultimo triennio (valutazione incremento/decremento
popolazione scolastica per situazione “socio-economica e orografica”). Gli
Uffici periferici si adeguano e la mobilità viene bandita sulla base dei posti
disponibili che non copriranno nemmeno i pensionamenti[1].
L’inizio d’anno 2020/21 si configura come una catastrofe annunciata, forse la
fine della Scuola della Repubblica.
Un commento
a parte andrebbe fatto sugli organici del sostegno. Dati che sottolineano la
gravissima situazione dell’inclusione scolastica, tanto sbandierata e
fortemente penalizzata sia prima della pandemia che durante come rassegna il
documento prodotto dall’Associazione First.
[1] Ancora più grave si prospetta la situazione dell’organico del
sostegno. Molti posti sono stati convertiti in posto-cattedra nel movimento dei
trasferimenti per l’as 2020/21. Ciò configurerà successive e tardive
assegnazioni e i soliti ricorsi ai TAR da parte delle famiglie. https://firstfederazione65.it/wp-content/uploads/2020/06/Proposte-First-per-ordinato-avvio-anno-scolastico-2020-2021-10062020.pdf
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