la storia accade tutta in un ospedale, inizia come un gioco per ragazzi, tutto avviene in poche ore.
trama a incastri, piena di tranelli e indovinelli, fughe e ritrovamenti.
chi dice che ha capito tutto dalla prima pagina è un imbroglione, o lo scrittore.
non ci si può distrarre, per non perdere la pista.
un libro che ti dimentichi, dopo, ma, intanto che ci sei dentro, ti cattura senza via d'uscita.
Colossale successo in Germania, tradotto in mezzo
mondo e ora pubblicato in Italia da Elliot, il romanzo di Sebastian Fitzek
- etichettato come neurothriller - è stato
definito anche reality-book. Sulla scia delle iniziative di marca tedesca,
anche in Italia è stato dedicato un sito al libro (www.illadrodianime.com),
sito sul quale è possibile misurarsi con gli indovinelli del feroce torturatore
e, una volta trovate le soluzioni, scrivere a un indirizzo e-mail per
partecipare all’esperimento (probabilmente lo stesso esperimento al quale si
sottopongono Patrick e Lydia, i due ragazzi che leggono la storia consumatasi
nella clinica di Teufelsberg sotto forma di cartella medica). Al di là delle
trovate (che siano di marketing o più spiccatamente narrative), però, Il
ladro di anime è un thriller come tanti: rapido, incalzante ed
estremamente cinematografico, sparge indizi che il lettore attento sarà in
grado di cogliere e decifrare, per giungere con un certo anticipo alla
soluzione finale. Una buona compagnia per chi non si lascia impressionare e
suggestionare facilmente e ha voglia di un po’ d’azione e suspense, magari
sotto l’ombrellone.
… Fitzek ci fa addentrare nei tortuosi labirinti della mente
per poi accompagnarci in spiegazioni che non lasciano mai niente al caso. Le
sue storie si consumano in brevi lassi temporali e pertanto anche il tempo di
lettura si fa compulsivo e incalzante. Lo stile è molto lineare e visivo. La
narrazione veloce e piena d'azione impedisce ovviamente una profonda
caratterizzazione dei personaggi che risultano forse abbastanza stereotipati,
ma l'ho trovata una mossa intelligente, l'unica in grado di far
memorizzare al lettore tutto il palcoscenico e gli attori di una storia condita
con una tale suspense che non fa sentire la mancanza di ulteriori pagine
chiarificatrici. Protagonista assoluta è la "paura" e il
suo lento intercedere. Nove ore in cui Caspar cercherà di cancellare le ombre
dal suo passato e capire il significato delle cicatrici che gli deturpano il
corpo; nove ore in cui la realtà verrà distorta più volte; nove ore di
ritorsioni, accuse, minacce e aggressioni. Perchè più il tempo passa, più la
"paura" avanza. E niente e nessuno la potrà fermare…
Il ladro di anime è un libro che mi ha letteralmente rapita dalla prima
all’ultima pagina. Uno di quei libri che non si riesce ad accantonare e che, se
proprio si è costretti a farlo, rimane in testa come un sottofondo, un film
lasciato a metà, una faccenda rimasta in sospeso. Si tratta di uno
psychothriller tedesco e l’impostazione oltre ad essere un espediente
originale, rapisce fin da subito il lettore. L'impressione iniziale è infatti
quella di trovarsi tra le mani una cartella clinica il cui contenuto ci
catapulta in una clinica tedesca dove, la vigilia di Natale, il personale e i
pazienti stanno per vivere un incubo: uno
psicopatico noto appunto come ‘Il ladro di anime’ si trova all’interno della
struttura. Tra i pazienti Caspar, un uomo misterioso affetto da amnesia totale
che nel corso della narrazione si troverà a fare i conti con la sua identità.
Non vi svelo altro di questa trama labirintica che capovolgerà più volte le
vostre convinzioni. Lettura fluida e coinvolgente, a tratti claustrofobica, che
incatena ad una storia fatta di dettagli inquietanti, interrogativi, suspense e
colpi di scena. Finale sorprendente.
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