venerdì 4 giugno 2021

«Non prenderò parte all’oppressione dei palestinesi» - Shlomo

 

Mentre la violenza a Gaza e nelle città israeliane – cinicamente innescata e alimentata dal governo di Netanyahu – si intensifica, ecco un messaggio di un soldato israeliano che ha scelto di resistere alla guerra ed è trattenuto in arresto nella sua base militare: «Non prenderò parte all’oppressione dei palestinesi»

 

Ciao, mi chiamo Shlomo (pseudonimo).

Vengo da una famiglia religiosa che vive in un insediamento in Cisgiordania. Ho 20 anni e sono stato arruolato nell’esercito israeliano per una posizione di supporto al combattimento quasi un anno fa. Sono un pacifista e rifiuto le giustificazioni comuni per la guerra e la violenza. Tuttavia, data la mia educazione in una comunità di coloni, mi ero in qualche modo convinto che l’esercito israeliano fosse diverso, che ogni volta che usava la violenza doveva essere moralmente giustificato. Tuttavia, dopo essere stato arruolato mi sono reso conto che le guerre in Israele erano proprio come quelle del resto del mondo. Che “uccidere o essere uccisi” è una falsa dicotomia, anche per noi.

Il conflitto non si risolve con la guerra, con la forza, ma con la comprensione e l’empatia. Penso che Israele abbia bisogno di un comparto militare, ma dobbiamo anche pensare a questo comparto in un modo radicalmente diverso. Ciò con cui abbiamo a che fare, il causare danni fisici e morte, non è qualcosa con cui possiamo permetterci di sbagliare. Non importa chi ha ragione e chi ha torto. Non importa chi è forte e chi è debole. Ciò che conta è la vita umana, e il fatto che la gente soffra e muoia.

Prima di arruolarmi, pensavo che avrei potuto servire nell’esercito in una posizione non di combattimento, e non essere parte della violenza. Ora capisco che anche in una posizione di supporto non di combattimento, continuo a sostenere il sistema che commette queste azioni di violenza, e che contribuisco indirettamente alla guerra e alla continuazione degli atti violenti.

Ho già rifiutato tre volte di continuare a prestare servizio e sono stato arrestato nella mia base militare. Ho presentato una petizione al Comitato per la concessione di esenzioni per motivi di coscienza, affinché mi conceda un’esenzione dal servizio militare e continuerò a rifiutare gli ordini finché non sarò esentato dal servizio militare. La violenza non è un singolo atto, è un ciclo. Ed è un ciclo al quale non posso partecipare.

In solidarietà, non prenderò parte all’oppressione dei palestinesi.

Shlomo

da qui

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