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MISURE URGENTI PER USCIRE DALL’EMERGENZA
Movimento di Liberazione dalla Tecnocrazia (MO.LI.TE.)
“Se lo scientismo è qualcosa,
esso è la fede cieca e dogmatica nella scienza. Ma questa fede cieca nella
scienza è estranea allo scienziato autentico.” |
Rilancio di una
politica dei beni comuni e della partecipazione collettiva. Rinuncia al
paternalismo e all’infantilizzazione comunicativa e politica. Riconoscimento
del modello culturale tecnocratico come strumento di controllo sociale ed
economico da superare dopo la fine della società neoliberista.
I dieci punti che
leggerete e che formano il Decreto della Liberazione mirano a togliere credito
a qualsiasi dogmatismo o presunta verità oggettiva imposta dall’alto,
favoriscono la pluralità delle idee in ogni accezione possibile, riconoscono a
cittadine e cittadini la facoltà di scegliere per il bene loro, dei loro cari e
della più ampia comunità, e mettono a loro disposizione beni e risorse di fatto
pubblici.
La scelta del 25
aprile è simbolica perché richiama i valori antifascisti della Resistenza che
sono tra i valori a cui si rifà il Movimento per la Liberazione dalla Tecnocrazia
SOMMARIO
1 – PROMUOVERE
L’AUTOPRODUZIONE AGRICOLA CONTADINA LOCALE
2 – CENTRALITA’ DELLE
RISERVE NATURALI E REVISIONE DELLE AREE DESTINATE A INDUSTRIA, ALLEVAMENTO
INTENSIVO E ALTA VELOCITA’
3 – MICROGENERAZIONE
DIFFUSA LOCALE DI ENERGIA ELETTRICA E TERMICA
4 – MEDICINA SISTEMICA
INTEGRATA, MEDICINA DEL TERRITORIO E SANITA’ UNIVERSALE
5 – SOLIDARIETA’ DI
PROSSIMITA’
6 – PRODUZIONI
CULTURALI E ARTISTICHE
7 – MESSA IN SICUREZZA
ELETTROMAGNETICA E ALIENAZIONE TECNOLOGICA
8 – RIPENSARE
L’APPROCCIO ALL’INFANZIA
9 – INCENTIVARE UNA
COMUNICAZIONE ETICA CORRETTA E NON PROPAGANDISTICA NE’ TERRORISTICA
10 – EDUCAZIONE
EMOTIVA, ALLE DIFFERENZE, ALLA LIBERTA’
1 – PROMUOVERE L’AUTOPRODUZIONE AGRICOLA
CONTADINA LOCALE
Per ridurre quanto più
possibile lo spostamento delle merci e dei trasportatori, che comporta evidenti
pericoli di diffusione del virus oltre che emissioni inquinanti, si permette la
messa in attività di tutte le terre finora incolte, attraverso sovvenzioni
urgenti che favoriranno le produzioni naturali e senza
fertilizzanti chimici, a vantaggio della ri-sanificazione ambientale
e il rafforzamento dei sistemi immunitari. Il Decreto promuove ufficialmente
l’autoproduzione contadina locale e rinuncia a qualsiasi pulsione volta a
ostacolarla. Ridefinisce inoltre la categoria degli autoproduttori elevandoli
da hobbisti a custodi del territorio; assicura la
libera circolazione delle persone che curano i terreni con tecniche naturali;
avvia meccanismi di controllo indipendenti da interessi economici e conflitti
d’interesse sull’uso, la vendita e la commercializzazione di pesticidi e
fitofarmaci; sancisce la riapertura dei mercatini locali e dei
Gas quali luoghi essenziali per il rafforzamento delle difese immunitarie
attraverso la socialità e il cibo sano; consiglia di evitare i
supermercati quali luoghi ad alto rischio di contagio e per la presenza elevata
di cibi processati. Saranno infine oggetto di inchiesta anche tutti gli
allevamenti, per garantire un trattamento adeguato degli animali e l’abbandono graduale di ogni forma di allevamento intensivo,
uno sfruttamento inaccettabile, oltre che parte in causa anch’esso
dell’inquinamento atmosferico.
Inoltre, basandosi
sul Principio di Precauzione (Rio 1991) tuttora in
vigore, sospende l’utilizzo di sementi ibride e geneticamente modificate,
sconsiglia la monocultura e incentiva la biodiversità.
2 – CENTRALITA’ DELLE
RISERVE NATURALI E REVISIONE DELLE AREE DESTINATE A INDUSTRIA, ALLEVAMENTO
INTENSIVO E ALTA VELOCITA’
La prima forma
decisionale sarà quella basata su una commissione multidisciplinare
di riqualifica del territorio, che si occuperà di rivedere gli
insediamenti e la viabilità, aspetti questi negli ultimi decenni lasciati
totalmente in mano allo sviluppo selvaggio del cemento e del traffico di
automobili private.
Il sistema di mobilità, insieme ai complessi industriali e agli
allevamenti intensivi, sono le cause principali
dell’inquinamento globale e il loro insediamento sui territori va ripensato,
gradualmente ma radicalmente, in ottica favorevole alla mobilità dolce e sostenibile, verso cui saranno
indirizzate in gran parte le risorse finalizzate alle infrastrutture.
Il decreto spinge e
impegna quindi le istituzioni a favorire e tutelare lo stato attuale degli
habitat naturali, promuovendo il ripristino e il rinnovamento dei sistemi
forestali danneggiati e degradati e rispettando le nicchie
ecologiche occupate dalla fauna e flora selvatiche. L’approccio
favorirebbe inoltre la concezione dell’essere umano come elemento interno dei processi ecologici.
Si dichiara
ufficialmente l’adesione ai principi dell’ecologia
sistemica profonda, della visione olistica proposta dall’ecologia della
mente e del biocentrismo, rinunciando a qualsiasi idea
antropocentrica di manipolazione degli ecosistemi naturali per trarne
un vantaggio che non sia quello della sussistenza e del fabbisogno in
armonia con i cicli naturali. È noto infatti che tale
concezione di dominio e controllo determina danni ambientali, tra cui mutazioni
genetiche e salti di specie, che sfociano con frequenza nella diffusione di
epidemie e pandemie.
3 – MICROGENERAZIONE
DIFFUSA LOCALE DI ENERGIA ELETTRICA E TERMICA
Il Decreto promuove e
finanzia la produzione in loco di energia elettrica da fonti rinnovabili
diffuse in piccola scala e non impattanti, lo scambio sul posto di energia
elettrica, l’immissione in reti più grandi di energia pulita così prodotta,
l’edilizia sostenibile, il risparmio energetico e la gestione razionale
dell’energia termica.
Se hai un secchio
bucato e vuoi riempirlo d’acqua, cosa fai? Aumenti il flusso del rubinetto,
cambi il rubinetto o magari cerchi di tappare il buco che disperde acqua? Così,
se hai un sistema energetico nazionale “bucato” dove risulta insufficiente
l’erogazione di energia rispetto ai consumi, cosa fai? Costruisci altre
centrali termoelettriche, le sostituisci con nuove di altro tipo e vai alla
ricerca di ulteriori fonti fossili attraverso piani di trivellazioni,
oppure tappi i buchi degli sprechi energetici? Il decreto
sancisce l’indirizzamento definitivo delle scelte dell’edilizia
italiana verso la sostenibilità energetica e ambientale, essendo il
consumo dei nostri edifici una delle principali cause di inquinamento
ambientale nel nostro Paese insieme alla mobilità insostenibile, ad agricoltura
e allevamenti intensivi e alla cattiva gestione dei rifiuti. Saranno punti di
riferimento i progetti pionieristici Casaclima e Passivhaus: nati in Alto Adige
negli anni Novanta, hanno fatto passi avanti e oggi si affiancano ai Casaclima Network che
sono presenti in tutta Italia per favorire un’edilizia a bassissimo impatto
ambientale e capace di ridurre i consumi elettrici e di riscaldamento. Si apre
una commissione d’inchiesta popolare sulla politica petrolifera e si sospendono
le attività impattanti sul territorio e decise senza il consenso popolare,
quali Tap e trivellazioni.
4 – MEDICINA SISTEMICA
INTEGRATA, MEDICINA DEL TERRITORIO E SANITA’ UNIVERSALE
Attenzione: rimando
importante al punto 9 sulla comunicazione: “Verrà disincentivata qualsiasi
argomentazione proveniente dal settore tecnico-scientifico che si arrogherà il
diritto di parlare in quanto detentore di verità oggettiva, in quanto
esattamente questo è il meccanismo attraverso cui si alimenta il potere
tecnocratico.“
Il Decreto ritiene
necessario un approccio complementare e multidisciplinare
alla pratica medica, che tenga conto di tutti i risultati positivi
ottenibili. Oltre alle sperimentazioni in corso nel campo della medicina
convenzionale, occorre incentivare le forme di cura preventiva, di
rafforzamento dei sistemi immunitari, di terapie che non hanno effetti
collaterali. Si rende necessaria quindi una commissione medica e
scientifica allargata a tutti i punti di vista efficaci, senza chiusure
ideologiche né atteggiamenti fideistici. Nel caso del Covid19, si
prendono come riferimento le pratiche positive di contenimento come quelle
della Corea del Sud e del Veneto, le terapie efficaci sperimentate nella
medicina cinese e in ospedali italiani al centro dell’emergenza come il Papa
Giovanni XXIII di Bergamo, gli approcci integrati che favoriscono il
rafforzamento dei sistemi immunitari, di cui anche in Italia esistono esempi
virtuosi che saranno considerati centri principali di sperimentazione: Sipnei –
Società di PsicoNeuroEndocrinoImmunologia di Roma, Centro di Medicina Integrata
dell’Ospedale di Pitigliano (Grosseto).
5 – SOLIDARIETA’ DI
PROSSIMITA’
Per ridurre le
conseguenze economiche e sociali legate alla crisi derivata dalla pandemia, il
decreto si impegna a promuovere e incoraggiare tutte quelle buone pratiche di
solidarietà di prossimità che favoriscano e riattivino legami sociali. Si incoraggiano le cittadine e i
cittadini a essere vicendevole risorsa e costruire insieme risposte comuni a i
bisogni di ognuno/a, con il fine ultimo di creare benessere sociale: la cura e il mutualismo oltre il paternalismo e l’assistenzialismo.
Tra queste buone pratiche si annoverano: le esperienze di co-housing, la
solidarietà comunale, lo scambio di tempo e lo scambio di oggetti, gli orti
comunali, le botteghe di prossimità, il credito fiduciario, le cucine di
autoproduzioni di quartiere, autoprodurre a turno per sé e per gli altri. Sarà
inoltre necessario attuare una politica che faciliti e ottimizzi gli
spostamenti con la condivisione dei mezzi privati e
gradualmente il ripensamento di un servizio pubblico capillare ed ecologico sul
territorio, accanto a un sistema di mobilità ciclabile da
incrementare per favorire l’utilizzo delle biciclette, sia private che
pubbliche.
Saranno attivati in un
tutto il territorio fasi di autoformazione psicologica e sociale con l’aiuto di
chi ha già esperienze e conoscenza delle dinamiche mutualistiche di
rottura dell’atomismo e dell’isolamento sociale: sociologi/he e antropologi/he
che hanno studiato il fenomeno, attivisti/e delle Social Street, dei condomini
solidali, di comuni, comunità ed ecovillaggi, reti esistenti quale la RIVE
(Rete Italiana Villaggi Ecologici).
Alla luce di una
società sostenibile e solidale, si aprirà un tavolo di discussione con
il mondo lavorativo riguardante il tema lavoro-vita, a partire da quanto emerso
in queste settimane riguardo lo smart working: esso può essere preso
in considerazione laddove non elimini gli spazi di lavoro in collettività e in
condivisione (relazioni in presenza), ma possa ridurre la necessità di raggiungere
un ufficio per mansioni che si possono svolgere anche da casa, in modo da
ridurre gli spostamenti e dunque le emissioni. Stessa cosa per quanto riguarda
le riunioni di lavoro che possono essere svolte a distanza, quando invece
moltissime riunioni, specie delle grandi aziende, comportano lo spostamento di
molte persone soprattutto in aereo, un mezzo molto inquinante. Questo
tavolo di discussione, tuttavia, dovrà essere aggiornato e integrato con le
risultanze delle due commissioni su tecnologia ed elettromagnetismo, di cui si
parla al punto 7.
6 – PRODUZIONI
CULTURALI E ARTISTICHE
Considerata la vitale
importanza dell’approccio psicologico con cui viene affrontata l’emergenza, si
ritiene indispensabile suscitare nelle persone un lavoro di crescita interiore,
attraverso stimoli artistici e culturali.
Siamo sempre più
miopi perché guardiamo poco l’orizzonte, da un punto di vista sia
letterale che metaforico. Quindi, soprattutto nella situazione
attuale di repressione e isolamento, è necessario sostenere progetti culturali
e artistici capaci di aprire gli orizzonti mentali. Occorre partire da quel
vuoto, da quella mancanza di integrità e di autostima che rischia di sfociare
in aggressività e intolleranza verso gli altri. Ripensare il concetto di noia,
intesa come sorgente della creatività personale, ozio creativo, superando l’idea di noia intesa come
perdita di se stessi. Bisogna insomma vincere l’insoddisfazione che genera
pregiudizio: perché porta a temere il prossimo, a
colpevolizzarlo, a compensare questa mancanza con la sicurezza, cioè con delle
regole già stabilite di cui sentirsi fedeli difensori. Per vivere in
pace, per essere veramente liberi, bisogna ritrovare se stessi. Riempirsi della
comprensione di sé, esprimere i propri disagi e i propri desideri. Questo tempo
è un’occasione per farlo: le istituzioni si impegnano dunque a promuovere
la liberazione interiore, sostenendo progetti nell’ambito
dell’educazione artistica e musicale, dell’arte-terapia e del teatro.
Si consiglia
l’istituzione di laboratori di teatro dell’oppresso:
una metodologia educativa capace di rappresentare le oppressioni quotidiane,
portare i conflitti allo scoperto, annullare la violenza con il dialogo, contro
il “poliziotto interiore”. Un lavoro sia individuale
che sociale, che renda ciascuno protagonista della propria vita e ricerchi
soluzioni collettive.
7 – MESSA IN SICUREZZA
ELETTROMAGNETICA E ALIENAZIONE TECNOLOGICA
“L’innesto
violento tra tecnologia e comunità vivente è così rapido da impedire
qualsiasi narrativa coerente della vita collettiva”, scriveva il sociologo Enzo
Scandurra qualche anno fa. Data la scarsità attuale di dati reali sulla
pericolosità dell’inquinamento elettromagnetico, causata dalle continue
pressioni politiche ed economiche e degli interessi che hanno condizionato la
ricerca scientifica, si stabilisce con la massima urgenza la creazione di due commissioni multidisciplinari.
La prima formata da
esperti dei settori scientifico, tecnologico, antropologico, sociologico e
urbanistico, con approcci differenti e quanto più possibile di orientamenti
diversi, per arrivare a stabilire con la massima precisione possibile quali
siano i comportamenti migliori da adottare, a livello istituzionale, per riequilibrare il rapporto tra fabbisogno di tecnologia, salute
umana e impatto ambientale.
La seconda formata da
esperti dei settori filosofico, antropologico, sociologico, pedagogico e
psicologico, con approcci differenti e quanto più possibile di orientamenti
diversi, per arrivare a stabilire quali siano i metodi migliori per affrontare le conseguenze della dipendenza psicologica e
dell’alienazione sociale a cui la nostra società è stata sottoposta,
e le strategie da seguire per ritrovare il benessere individuale e sociale.
Entrambe le
commissioni saranno presiedute da facilitatori/trici con esperienza di
conduzione di gruppi attraverso le metodologie partecipative orientate alla
nonviolenza, e dovranno trovare in un momento successivo una sintesi condivisa
e partecipata. Il luogo dove si insedieranno sarà il complesso delle
scuole Diaz e Pertini di Genova, considerato luogo simbolico
dove far ripartire un dialogo per una società più libera e felice dopo il
fallimento dell’economia liberista.
8 – RIPENSARE
L’APPROCCIO ALL’INFANZIA
Il decreto incentiva e
supporta il parto in casa gratuito per
tutte coloro che lo desiderino e laddove sussistano le condizioni: il parto in
casa, a maggior ragione in tempo di Covid, è la scelta più sicura, sana,
ecologica ed economica per lo Stato (come dimostra il modello olandese). Un
parto soddisfacente e rispettoso è anche presupposto per una maternità gioiosa,
serena e consapevole. Il decreto promuove l’allattamento al seno,
l’uso di fasce e marsupi per mantenere il contatto col bambino, uno svezzamento
lento e graduale con frutta, verdure e cereali biologici; disincentiva invece
l’uso di omogeneizzati industriali, pappe pronte e carne di allevamento.
Vogliamo
sottolineare l’importanza della motricità nello
sviluppo del neonato per cui incoraggiamo un approccio rispettoso dei tempi
della bambina e del bambino. Invitiamo i genitori a lasciare per terra, supini,
i loro bimbi e bimbe e limitarsi a osservare i loro movimenti: non servono
aiuti, stimoli o insegnamenti, i bimbi sanno cosa fare e come fare, seguono la
natura. Crescendo si consiglia di lasciare loro la libertà di sperimentare,
muoversi, sbagliare, cadere e sporcarsi.
Il decreto incoraggia
la formazione di comunità educanti (gruppi,
ecovillaggi ma anche cortili condominiali e spazi comunitari) dove i bambini
eterogenei per età, sesso e provenienza possano giocare senza la presenza e
l’intervento costante degli adulti. Invitiamo i genitori a limitare le attività
strutturate pomeridiane e incitiamo le amministrazioni, anche attraverso
chiusure e limitazioni al traffico, a riservare aree urbane ai bambini. Saranno
prese in considerazione, come linee guida pedagogiche positive, quelle dell’educazione diffusa, in sperimentazione in
Lombardia e già arrivate al confronto istituzionale negli ultimi anni.
Si consiglia ai
genitori di evitare l’uso di cellulari e tablet nella prima infanzia e di
limitarli successivamente, cercando di comprare loro il primo cellulare il più
tardi possibile.
Infine il decreto
sancisce la necessità prioritaria per la scuola di insegnare a pensare in modo creativo,
aperto al confronto, critico e costruttivo, per questo ci impegniamo a formare
docenti e maestre/i in grado di far crescere “buoni pensatori e pensatrici”, che
possano essere agenti di un cambiamento sociale e politico, prendendo spunto
dalle indicazioni del progetto “Visible Thinking” dell’Università di Harvard
(USA).
9 – INCENTIVARE UNA
COMUNICAZIONE ETICA CORRETTA E NON PROPAGANDISTICA NE’ TERRORISTICA
“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con
la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può
essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro
soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i
quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di
violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei
responsabili.” Questo passo dell’Articolo 21 della
Costituzione Italiana è un punto di partenza per la comunicazione e la
diffusione pubblica di informazioni, spesso messo in discussione nel passato e
nel presente.
Il Decreto della
Liberazione darà massima diffusione a tutti i canali di informazione che
abbandoneranno i toni allarmistici, ossessivi, il terrorismo psicologico e
adotteranno una linea editoriale libera da pressioni provenienti dal mondo
economico. Ogni punto di vista è accettabile e desiderabile, ogni opinione,
posizione e interpretazione rispetto ai fatti è incentivata, così come è
incentivato ogni mezzo nonviolento di recupero di informazioni sui territori,
seguendo le indicazioni del giornalismo sociale e partecipativo. La distorsione
della realtà attraverso la comunicazione di dichiarazioni non vere, di fatti
mai accaduti, così come la costruzione di notizie false, verrà disincentivata e
portata allo scoperto, a partire dalle distorsioni provenienti dagli organismi
di potere. Non verrà tuttavia posta alcuna censura preventiva, sulla base
dell’idea che ci sono fatti, eventi e situazioni la cui realtà e veridicità è
difficile da appurare, ed è quindi necessario procedere domandando. Questo vale
anche e soprattutto per le verità mediche e scientifiche: verrà disincentivato
qualsiasi settore tecnico-scientifico che si arrogherà il diritto di parlare in
quanto detentore di verità oggettiva, poiché è esattamente questo il meccanismo
attraverso cui si alimenta il potere tecnocratico.
10 – EDUCAZIONE
EMOTIVA ALLE DIFFERENZE E ALLA LIBERTA’
Si considerano
prioritari il benessere emotivo e l’apertura culturale,
non l’accumulo di conoscenze. Il decreto mette in discussione
le logiche del dominio e della concorrenza tipiche del sistema patriarcale e
incentiva un politica seria di educazione e rispetto delle differenze, partendo
dal lessico utilizzato nei libri di scuola, dalle metodologie didattiche e dai
programmi. L’idea patriarcale del distacco della mente dal corpo e
l’epistemologia logocentrica e androcentrica sono il fondamento teorico della
civiltà distruttiva che abbiamo ereditato e che ha condotto alla crisi attuale.
Intelligenza emotiva e empatia devono essere requisiti essenziali, quindi, di
ogni forma di acquisizione di competenza, affinché essa non diventi
iperspecialistica, arrogante e incapace di confronto con le competenze diverse.
L’azione politica
delle istituzioni locali e nazionali segue questo approccio pedagogico e
culturale: dichiariamo l’abbandono del sistema
patriarcale e la rinuncia all’approccio paternalista come strumento educativo e
di comunicazione. Promuoviamo il Benessere Emotivo evitando di far
leva sulla paura come strumento di controllo sociale. Ogni istituzione pubblica
supporta l’autogestione consapevole e responsabile, si fa garante
dell’autodeterminazione dei popoli e si impegna ad assicurare le pari opportunità e il rispetto delle diversità, in tutte le sue
forme.
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