Ciò che è avvenuto oggi al Camping River,
con l’espulsione dal campo delle famiglie Rom e delle loro povere masserizie
buttate sulla pubblica via, è il trionfo della illegalità. A violare la Legge
non sono stati i Rom bensì le Istituzioni della nostra Repubblica. Ancora una
volta, come è già avvenuto mesi or sono in piazza Indipendenza,è stata inferta
una grave lesione allo Stato di Diritto.
Cittadinanza e Minoranze denuncia con sdegno l’oltraggio inferto alla
Costituzione, al nostro ordinamento giuridico, alla Carta dei Diritti
dell’uomo, riservandosi ogni azione in tutte le sedi competenti perché la Legalità
sia ripristinata e le offese a cittadini/e inermi risarcite.
Non si trinceri l’amministrazione
Comunale dietro la menzogna di aver così agito per la gravità delle condizioni
in cui versava il Campo. Le deprecabili condizioni igieniche sono la conseguenza
dello stacco dei servizi operato da tempo senza che gli abitanti del Campo ne
avessero responsabilità alcuna e dalla distruzione operata giorni or sono dal
personale del Comune di Roma dei container di proprietà comunale, al cospetto
di coloro che sino ad un minuto prima li abitavano, bambini compresi.
Le lamentate, deprecabili condizioni
igieniche ha concorso lo stesso Comune in maniera decisiva a determinarle!
Né accampi l’Amministrazione di avere
offerto delle alternative accettabili allo sgombero forzato. Ha offerto:
§ il “rimpatrio assistito”- in paesi dove le possibilità di
sopravvivenza sono ben più misere che da noi – a persone o nate a Roma o che vi
si erano rifugiate vari decenni or sono per sfuggire alle guerre etniche
scoppiate con la dissoluzione della Iugoslavia;
§ oppure la “locazione assistita” in appartamenti che
nemmeno con l’aiuto di agenzie immobiliari si sono trovati perché non si
affittano case agli “zingari”, come cinquant’anni fa non le si affittavano ai
meridionali;
§ o ancora la divisione dei nuclei familiari: donne e
bambini da una parte e i maschi senza che si sapesse dove.
La finalità del Comune è più che
evidente: d’intesa con il Ministro per gli Interni mira all’esodo forzato di
tutti gli “zingari” tranne quelli “che purtroppo ce li dobbiamo tenere”. Il
loro obiettivo non è dunque l’attuazione della Strategia Nazionale di
Inclusione dei Rom, Sinti e Caminanti, approvata su impulso della Unione
Europea dal Governo Monti, ma la loro espulsione dal nostro paese. Siamo cioè
di fronte agli atti di una strategia di discriminazione razziale, rispetto alla
quale ci ribelliamo fortemente ed invitiamo quanti hanno a cuore le sorti della
Libertà e della Democrazia nel nostro paese ad elevare una ferma protesta.
Stamane al Camping River è stato impedito
l’accesso dei giornalisti adducendo “motivi di ordine pubblico”, come se
giornalisti e fotografi potessero fomentare disordini! In realtà si è cercato
di nascondere ciò che accadeva perché non emergesse l’indecenza di
un’operazione compiuta illegalmente, contravvenendo ad una Ordinanza della
Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che l’ aveva sospesa.
Siamo solidali con coloro che sono stati
scacciati dalle loro pur precarie abitazioni e con tutti coloro che non hanno
un ricovero qualunque essi/e siano e da ovunque provengano. Non lasceremo nulla
di intentato per impedire questa forma di epurazione etnica chiamando, se del
caso, anche alla disobbedienza civile.
Cittadinanza e Minoranze, Roma 26 Luglio 2018
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