Orrendo,
grottesco, cieco, irresponsabile, meschino: trovatelo voi l'aggettivo più
adatto a definire il comportamento dell'Europa verso l'Africa, in questi
giorni.
E
parlo dell'Europa tutta, non solo del nostro ridicolo Conte (che peraltro segue
la strada di Minniti): parlo dei supponenti Macron e Merkel, dei fascistoidi di
Visegrad, degli eleganti nordici.
Parlo
dell'Europa tutta che non si occupa di Africa ma di rifiutarne i migranti, che
frigna per l'effetto fregandosene della causa, che si rimpalla al suo interno
esseri umani - prendili tu, no prendili tu! - con lo stesso cinismo con cui
cent'anni fa si spartiva la loro terra - la prendo io, no la prendo io! - e
come ancora adesso se ne spartisce le risorse naturali, i contratti, le dighe,
l'import di armi, i giacimenti, gli appalti - li prendo io, no li prendo io!
Europa
di merda, o meglio Stati e governi d'Europa di merda, tutti senza eccezioni,
tutti così ipocriti da dimenticare (fingere di dimenticare!) che siamo andati
noi a casa loro per primi, e non disarmati, e non per sopravvivere ma per
arricchirci, per derubarli, per schiavizzarli e trasportarli nelle Americhe,
poi per impiantarci business e dittatori, poi per finire di depredarli di petrolio,
oro e bauxite.
Stati
d'Europa di merda, che ora guardano ai migranti (via, via!) e non all'Africa,
non a quello che potrebbero - dovrebbero - fare per rimediare almeno un po' ai
propri danni, per lenirne le ferite e limitarne le stragi, no, ci mancherebbe:
il famoso e tante volte promesso "piano Marshall" - tanto dovuto
moralmente quanto unica strada pragmatica per convivere affacciati sullo stesso
lago chiamato Mediterraneo - non appare in nessuna legge di bilancio di nessun
singolo Paese e ancora meno della cosiddetta Unione.
Ma
Unione di cosa, poi? L'unica cosa in cui siamo uniti è nell'identificare come
emergenza nostra quella che è solo un'emergenza vitale loro, nel rifiutare
anche solo l'idea di esserne stati causa o concausa, nel respingerne i più
disperati chiudendo dolosamente gli occhi davanti alle cause di questa
disperazione.
Ci
avevano insegnato a scuola gli ideali europeisti - Ventotene, Spinelli, poi
pure l'Erasmus - e ci ritroviamo oggi davanti un'Unione basata solo
sull'egoismo di ogni Stato uno contro l'altro e di tutti gli Stati contro ciò
che c'è fuori.
Morirà,
un'Europa così, anzi sta già morendo: perché basata su disvalori, su
meschinità, su bugie: patetica e gigantesca rissa di condominio il cui unico
scopo di ciascun condomino è non pagare le spese dovute - e se proprio qualcosa
si deve pagare, paghi il vicino, non io.
Morirà,
un'Europa così, un'Europa che immette cause di merda e ne trarrà quindi
conseguenze di merda, e non ci sarà muro che tenga, né in terra e in mare, né
qui né altrove, di fronte agli effetti di queste cause.
Morirà,
un'Europa così, anzi sta già morendo, e se lo merita tutto.
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