Sono trascorsi più di 18 mesi da quando si sono intrufolati nella sede di
uno dei più grandi depositi di armi nucleari nel mondo: una giuria ha
giudicato sette membri del gruppo Kings Bay Plowshares colpevoli di tutte e
quattro le accuse mosse nei loro confronti. Gli imputati rischiano più di 20
anni di prigione per aver danneggiato e distrutto oggetti di proprietà del
governo per un valore superiore a 1000 $, per essere penetrati in luoghi
vietati, e per aver cospirato contro lo Stato.
Era il 4 aprile 2018: a tarda notte Mark Colville, Clare Grady, Martha
Hennessy, Fr. Steve Kelly, S.J., Elizabeth McAlister, Patrick O’Neill, e Carmen
Trotta usarono un tronchesino per aprire un cancello secondario dell’area di
proprietà della Base Navale USA di Kings Bay; passato il cancello, si
inoltrarono attraversando una zona di paludi e boscaglia. Quindi si divisero in
tre gruppi, e pregando penetrarono in alcuni edifici: versarono del sangue,
scrissero dei messaggi contro le armi nucleari, poi colpirono a martellate un
deposito di missili nucleari, appesero degli striscioni, e aspettarono di
essere arrestati.
“Il Pentagono possiede molte installazioni – e noi siamo entrati a piedi in
una sola di esse,”: così raccontò Colville fuori dal tribunale. “Quello è un
luogo in cui costruiscono le armi che permettono loro di imporre le
proprie leggi. E le utilizzano principalmente contro i poveri, come sanno bene
le persone che vivono nei quartieri degradati di questa contea.
Occasionalmente anche la gente privilegiata come noi sperimenta un
assaggio del loro potere. E quando ci càpita dovremmo sentire la
parola ‘colpevole’ come una benedizione per noi perché ci dà l’opportunità di
stare con persone che si sentono in colpa continuamente, ogni giorno. ”
Colpevoli di fronte alla giustizia?
I sette indagati aspettano la sentenza, che dovrebbe essere emessa tra 60 e
90 giorni da oggi. Fino ad allora sei di loro sono in libertà vigilata sotto
cauzione. Nel corso del processo, che è iniziato lunedì scorso [21 ottobre],
gli imputati hanno espresso soddisfazione per l’inaspettata mole di
informazioni che sono riusciti a fornire alla giuria riguardo alle ragioni che
li hanno motivati a esprimere la loro protesta. Il giudice federale Lisa
Godbey Wood, tuttavia, lo scorso venerdì sera aveva emesso un ordine che
escludeva la validità di qualsiasi prova o testimonianza relativa a una
necessità di difesa, o a un appello al diritto internazionale e a trattati che
limitano le armi nucleari, o a ragioni religiose e morali.
“Penso proprio che questo verdetto possa essere definito
francamente reazionario”, ha commentato Trotta parlando ai sostenitori
davanti al tribunale. “Hanno sentito molto. Il giudice ha permesso
loro di ascoltare molto. Ed è un po’ spaventoso che le armi nucleari possano
essere così…nascoste in bella vista. Dobbiamo capire che siamo un residuo …
siamo solo più una piccola traccia, un residuo dello spirito che in passato
ritengo fosse più vivo nel nostro paese”.
“Ma sappiamo tutti da che parte soffia il vento. C’è il
Movimento Black Lives Matter. C’è Extinction Rebellion. C’è il Movimento
Me Too. C’è una comunità di attivisti che sta aspettando, subito dietro a noi.”
L’avvocato difensore di uno di loro, l’Avv. Quigley, ha così
commentato la situazione: “Hanno detto la verità nonostante il prezzo
da pagare. Hanno compiuto l’azione che avevano deciso assumendosene i
rischi. E andranno incontro a ulteriori conseguenze, nel loro sforzo per
salvare le nostre vite, e le vite dei nostri figli e nipoti, e le vite di tutti
sulla Terra”.
Chi sono i sette imputati?
Sono sette attivisti cattolici del gruppo ‘plowshares’ che il 4 aprile 2018
sono penetrati all’interno della base navale per sottomarini di Kings Bay
a St. Mary’s, in Georgia, con l’intento di mettere concretamente in atto il
comando del profeta Isaia di “trasformare le spade in aratri”.
Essi hanno deciso di agire in occasione del cinquantesimo anniversario
dell’assassinio di Martin Luther King, che aveva dedicato la vita a lottare
contro quello che chiamava il triplice male – “militarismo, razzismo,
materialismo”.
Portando con sé dei martelli e delle bottigliette contenenti il loro
sangue, e colpendo e imbrattando quelle armi di distruzione di massa, essi
speravano di richiamare l’attenzione pubblica sul fatto che le armi nucleari
uccidono ogni giorno, anche semplicemente con la loro esistenza e manutenzione.
La base navale di Kings Bay fu inaugurata nel 1979 come base della Marina
USA affacciata sull’oceano Atlantico, E’ la più grande base nucleare
sottomarina del mondo, e ospita sottomarini atomici e missili nucleari
balistici. Gli attivisti sono penetrati in tre diversi luoghi della base:
l’edificio che ospita l’amministrazione, quello che contiene i missili D5, e i
bunkers dove sono custoditi gli ordigni nucleari. Hanno lasciato traccia del
loro passaggio esponendo striscioni con delle scritte: “La logica ultima del
razzismo è il genocidio – Martin Luther King”, “L’obiettivo finale dei
Trident è l’omnicidio” e “armamenti nucleari: illegali / immorali.”
Hanno anche presentato un atto d’accusa contro il governo degli Stati Uniti,
colpevole di crimini contro la pace. Questa azione è la più recente di un
centinaio di azioni simili realizzate nel mondo, a partire dall’intrusione, nel
1980, al King of Prussia, Pennsylvania: sede di un impianto missilistico
nucleare USA super-protetto. (Si veda in proposito l’articolo Verso il bando
degli armamenti nucleari. Storie, libri, riflessioni).
Per firmare la petizione: https://kingsbayplowshares7.org/
Questo è un appello rivolto a tutti i cittadini affinché si uniscano a
eminenti figure pubbliche, tra cui Desmond Tutu, alcuni Premi Nobel e molti
altri, e firmino la petizione affinché vengano fatte cadere tutte le accuse, e
vengano prosciolti i sette membri del gruppo ‘Plowshares’. Essi stanno
rischiando 25 anni di prigione per aver richiamato l’attenzione pubblica sulle
armi nucleari, illegali e immorali, che minacciano la vita sulla Terra.
Per CONTATTI
Mary Anne Grady Flores, 607-280-8797, gradyflores08@gmail.com
Bill Ofenloch, 212-369-1590, billcpf@aol.com
Mary Anne Grady Flores, 607-280-8797, gradyflores08@gmail.com
Bill Ofenloch, 212-369-1590, billcpf@aol.com
Kings Bay
Plowshares 7 Found Guilty on All Counts, Oct. 24, 2019
[Traduzione e sintesi di Elena Camino per il CSSR]
[Traduzione e sintesi di Elena Camino per il CSSR]
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