lunedì 18 novembre 2019

Pacifisti colpevoli di quattro reati! - Bill Ofenloch




Sono trascorsi più di 18 mesi da quando si sono intrufolati nella sede di uno dei più grandi  depositi di armi nucleari nel mondo: una giuria ha giudicato sette membri del gruppo Kings Bay Plowshares colpevoli di tutte e quattro le accuse mosse nei loro confronti. Gli imputati rischiano più di 20 anni di prigione per aver danneggiato e distrutto oggetti di proprietà del governo per un valore superiore a  1000 $, per essere penetrati in luoghi vietati, e per aver cospirato contro lo Stato.
Era il 4 aprile 2018: a tarda notte Mark Colville, Clare Grady, Martha Hennessy, Fr. Steve Kelly, S.J., Elizabeth McAlister, Patrick O’Neill, e Carmen Trotta usarono un tronchesino per aprire un cancello secondario dell’area di proprietà della Base Navale USA  di Kings Bay; passato il cancello, si inoltrarono attraversando una zona di paludi e boscaglia. Quindi si divisero in tre gruppi, e pregando penetrarono in alcuni edifici: versarono del sangue, scrissero dei messaggi contro le armi nucleari, poi colpirono a martellate un deposito di missili nucleari, appesero degli striscioni, e aspettarono di essere arrestati.
“Il Pentagono possiede molte installazioni – e noi siamo entrati a piedi in una sola di esse,”: così raccontò Colville fuori dal tribunale. “Quello è un luogo in cui costruiscono le armi che permettono loro di imporre  le proprie leggi. E le utilizzano principalmente contro i poveri, come sanno bene le persone che vivono  nei  quartieri degradati di questa contea. Occasionalmente  anche la gente privilegiata come noi sperimenta un assaggio del loro potere.   E quando ci càpita dovremmo sentire la parola ‘colpevole’ come una benedizione per noi perché ci dà l’opportunità di stare con persone che si sentono in colpa continuamente, ogni giorno. ”
Colpevoli di fronte alla giustizia?
I sette indagati aspettano la sentenza, che dovrebbe essere emessa tra 60 e 90 giorni da oggi. Fino ad allora sei di loro sono in libertà vigilata sotto cauzione. Nel corso del processo, che è iniziato lunedì scorso [21 ottobre], gli imputati hanno espresso soddisfazione per l’inaspettata mole di informazioni che sono riusciti a fornire alla giuria riguardo alle ragioni che li hanno motivati a esprimere la loro protesta.  Il giudice federale Lisa Godbey Wood, tuttavia,  lo scorso venerdì sera aveva emesso un ordine che escludeva la validità di qualsiasi prova o testimonianza relativa a una necessità di difesa, o a un appello al diritto internazionale e a trattati che limitano le armi nucleari, o a ragioni religiose e morali.


 “Penso proprio che questo verdetto possa essere definito francamente reazionario”, ha commentato Trotta parlando ai sostenitori davanti al tribunale.  “Hanno sentito molto. Il giudice ha permesso loro di ascoltare molto. Ed è un po’ spaventoso che le armi nucleari possano essere così…nascoste in bella vista. Dobbiamo capire che siamo un residuo … siamo solo più una piccola traccia, un residuo dello spirito che in passato ritengo fosse più vivo nel nostro paese”.
 “Ma sappiamo tutti da che parte soffia il vento. C’è il Movimento Black Lives Matter. C’è Extinction Rebellion.  C’è il Movimento Me Too. C’è una comunità di attivisti che sta aspettando, subito dietro a noi.”
 L’avvocato difensore  di uno di loro, l’Avv. Quigley, ha così commentato la situazione:  “Hanno detto la verità nonostante il prezzo da pagare. Hanno compiuto l’azione che avevano deciso assumendosene i rischi.  E andranno incontro a ulteriori conseguenze, nel loro sforzo per salvare le nostre vite, e le vite dei nostri figli e nipoti, e le vite di tutti sulla Terra”.   
Chi sono i sette imputati?
Sono sette attivisti cattolici del gruppo ‘plowshares’ che il 4 aprile 2018 sono penetrati all’interno della base navale per sottomarini  di Kings Bay a St. Mary’s, in Georgia, con l’intento di mettere concretamente in atto il comando del profeta Isaia di  “trasformare le spade in aratri”.
Essi hanno deciso di agire in occasione del cinquantesimo anniversario dell’assassinio di Martin Luther King, che aveva dedicato la vita a lottare contro quello che chiamava il triplice male – “militarismo, razzismo, materialismo”. 
Portando con sé dei martelli e delle bottigliette contenenti il loro sangue, e colpendo e imbrattando quelle armi di distruzione di massa, essi speravano di richiamare l’attenzione pubblica sul fatto che le armi nucleari uccidono ogni giorno, anche semplicemente con la loro esistenza e manutenzione.
La base navale di Kings Bay fu inaugurata nel 1979 come base della Marina USA affacciata sull’oceano Atlantico, E’ la più grande base nucleare sottomarina del mondo,  e ospita sottomarini atomici e missili nucleari balistici. Gli attivisti sono penetrati in tre diversi luoghi della base: l’edificio che ospita l’amministrazione, quello che contiene i missili D5, e i bunkers dove sono custoditi gli ordigni nucleari. Hanno lasciato traccia del loro passaggio esponendo striscioni con delle scritte: “La logica ultima del razzismo è il genocidio – Martin Luther King”, “L’obiettivo finale dei  Trident è l’omnicidio” e “armamenti nucleari: illegali / immorali.”  Hanno anche presentato un atto d’accusa contro il governo degli Stati Uniti, colpevole di crimini contro la pace. Questa azione è la più recente di un centinaio di azioni simili realizzate nel mondo, a partire dall’intrusione, nel 1980,  al King of Prussia, Pennsylvania: sede di un impianto missilistico nucleare USA  super-protetto. (Si veda in proposito l’articolo Verso il bando degli armamenti nucleari. Storie, libri, riflessioni).
Per firmare la petizione:  https://kingsbayplowshares7.org/
Questo è un appello rivolto a tutti i cittadini affinché si uniscano a eminenti figure pubbliche, tra cui Desmond Tutu, alcuni Premi Nobel e molti altri, e firmino la petizione affinché vengano fatte cadere tutte le accuse, e vengano prosciolti i sette membri del gruppo ‘Plowshares’. Essi stanno rischiando 25 anni di prigione per aver richiamato l’attenzione pubblica sulle armi nucleari, illegali e immorali, che minacciano la vita sulla Terra.
Per CONTATTI
Mary Anne Grady Flores, 607-280-8797, gradyflores08@gmail.com
Bill Ofenloch, 212-369-1590, billcpf@aol.com


Kings Bay Plowshares 7 Found Guilty on All Counts, Oct. 24, 2019
[Traduzione e sintesi di Elena Camino per il CSSR]


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