Come ogni 4 novembre, in occasione della festa delle Forze armate, anche quest’anno molte scuole dietro la sollecitazione del MIUR e per conto dei dirigenti scolastici invitano, ma sarebbe meglio dire “costringono”, docenti e alunne/i a presenziare alle celebrazioni (laiche e religiose) che si svolgono per la ricorrenza.
Sappiamo bene che l’istituzione scolastica storicamente ha assunto e assume anche la funzione di apparato ideologico di Stato. Per noi COBAS la scuola ha il compito di contribuire a formare persone e popoli liberi, pensanti e coscienti, capaci di interagire reciprocamente in modo non violento. Noi vorremmo che fosse questa la funzione della scuola a prevalere.
Nella nostra ostinazione a pensare e a volere una scuola che non si pieghi ai dettami del mercato, del militarismo e dell’ideologia dominante, facciamo noi un invito. Invitiamo dirigenti e docenti a riflettere sul tipo di valore educativo e formativo che hanno le celebrazioni e le commemorazioni delle guerre e degli eserciti, perché di questo si tratta: rituali di costruzione del cittadino obbediente; pedagogie implicite dell’autorità; omaggi acritici e servili all’ordine costituito. Ma nello specifico li invitiamo anche a riflettere sul costo umano delle guerre che in tale data si vanno a celebrare, sugli interessi economici e politici delle classi e dei gruppi sociali dominanti e sulle ideologie nazionalistiche che le hanno propiziate.
Così come invitiamo colleghe e colleghi a sentirsi libere e liberi di rifiutare queste chiamate all’intruppamento di intere scolaresche, di metterle in discussione, di parlarne senza timore con colleghe e colleghi, studenti e studentesse, dirigenti e con tutto il personale della scuola. In nome del diritto alla libertà di pensiero, alla libertà di insegnamento e alla libertà dalla guerra e dalla “pedagogia” che la sostiene.
In Sardegna, poi, è opportuna un’ulteriore riflessione. Siamo la regione più militarizzata d’Italia e d’Europa. Ospitiamo poligoni militari nei quali avvengono esercitazione di guerra che, secondo diverse denunce ed indagini di movimenti, attivisti e magistratura, causano malattie e morti sia tra i militari, sia tra i civili, oltreché inquinamento e devastazione dei territori. Come COBAS Scuola Cagliari saremmo d’accordo sull’opportunità di invitare nelle scuole esponenti delle Forze Armate soltanto nell’ipotesi che si trattasse di militari personalmente impegnati nella denuncia dei danni causati dai poligoni e dalle servitù militari presenti in Sardegna o critici della funzione imperialista o sotto-imperialista delle Forze Armate italiane.
Noi COBAS siamo al fianco di tutto il personale scolastico che diserterà e che in alternativa dedicherà il giorno di scuola all’esatto contrario di ciò che si vuole celebrare il 4 novembre: la conoscenza critica, il libero pensiero, la solidarietà tra i popoli e un’altra idea di scuola e di società.
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