mercoledì 4 novembre 2020

Chi crede ai rettiliani? - Angelo Paura

La prima volta che ho sentito parlare di rettiliani era il 2003. Le teorie della cospirazione non erano ancora molto diffuse in Italia e a dar loro credito sembrava quasi di appartenere a un’ avanguardia. Questo è ciò che mi raccontò un amico psicologo appassionato di alieni, consigliandomi la lettura di Figli di Matrix di David Icke. Un tipo veramente strano, Icke: ex portiere di una squadra di calcio, giornalista sportivo per la BBC, portavoce del Green Party inglese diventato poi santone della new age e del complottismo internazionale, scrittore prolifico di decine di libri e conferenziere che riempie palazzetti dello sport in tutto il mondo occidentale.

Il libro uscì nel 2001, due anni dopo Matrix, che Icke sostiene essere, come altri film, un veicolo per diffondere messaggi criptati a una élite in grado di decifrarli. Lo sono iVisitorsEssi vivono e altri capolavori del cinema come Eyes Wide Shut, in cui Stanley Kubrick avrebbe cercato di denunciare i riti sanguinari dei rettiliani a cui avrebbe assistito. Icke sostiene che la morte stessa di Kubrick, avvenuta prima che concludesse il film, sarebbe una punizione per aver cercato di rivelare il segreto.

Tornando a Figli di Matrix: ricordo la copertina nera, le catene di numeri verticali verdi fluorescenti, due occhi, quello di un essere umano affiancato a quello di un rettile, e la scritta: “Da migliaia di anni una razza proveniente da un’altra dimensione tiene soggiogata l’umanità… Agendo sotto i nostri occhi”. Tutto questo sembra un’allucinazione che va contro ogni certezza scientifica. Verissimo. Ma in 25 anni (ha scritto il primo libro nel 1991) Icke ha venduto oltre 20 milioni di copie, mentre il suo sito ha più di 4 milioni di utenti unici al mese ed è il portale di esoterismo e complottismo più seguito al mondo.

La descrizione del cosmo proposta da Icke riesce a ricondurre ogni avvenimento – dal satanismo alla massoneria fino alle guerre mondiali – a una stirpe aliena arrivata sulla terra migliaia di anni fa. Ecco le sue parole:

Migliaia di anni fa, le razze rettiliane [dalle costellazioni di Orione, Sirio e Dragone] sono arrivate sul pianeta Terra e si sono incrociate con la razza umana. Non fisicamente, tuttavia, ma attraverso la manipolazione del codice umano, il DNA.

Negli ultimi quindici anni l’Occidente ha conosciuto una crisi economica devastante, una lenta ripresa accompagnata dall’ascesa, un po’ dovunque, di vari tipi di populismo. Nel frattempo le teorie della cospirazione sono diventate sempre più diffuse, diventando un potente motore per creare consenso. Tra i temi più citati ci sono le scie chimiche, le campagne sulla pericolosità dei vaccini, il nuovo ordine mondiale di cui l’Europa sarebbe un emissario, gli Illuminati e ovviamente i rettiliani.

“Non c’è da stupirsi se in una società sempre più scientifica e progredita queste teorie aumentano. Credo che in parte abbia a che fare con il fatto che le persone non sono state educate a sviluppare capacità critiche. Per questo motivo spesso non riescono a separare la verità dalla menzogna”, sostiene in una intervista a Il Tascabile Michael Barkun, professore di scienze e politiche alla Maxwell School of Citizenship and Public Affairs della Syracuse University, nello Stato di New York. Barkun è uno dei massimi esperti mondiali di cospirazioni: nel 2001 ha pubblicato Culture of Conspiracy: Apocalyptic Visions in Contemporary Americauno dei testi più approfonditi sull’argomento.

Nell’edizione rivista nel 2013, Barkun descrive in modo chiaro il passaggio dalle sottoculture di internet spesso legate ai movimenti della destra americana, al mainstream. In questo passaggio oltre alle capacità dei singoli autori (Barkun definisce Icke uno scrittore “brillante e un intelligentissimo promotore di se stesso”), il cospirazionismo si è diffuso velocemente grazie a un uso distorto di internet e dei social media, che non contempla la verifica delle fonti.

Sempre nel 2013 il magazine The Atlantic ha pubblicato un articolo satirico con un test per smascherare i politici rettiliani e, allo stesso tempo, capire se si è parte di questa stirpe senza saperlo. Tra i tratti da prendere in considerazione ci sono i capelli o i peli rossi, gli occhi verdi, ma anche l’interesse per la scienza e lo spazio e la capacità di “mandare in tilt strumenti elettronici”. Lo stesso anno, una ricerca del Public Policy Polling dimostrava come oltre 12 milioni di americani, il 4% della popolazione, credesse che la politica fosse controllata dai rettiliani.

In Italia non è stato fatto un sondaggio di questo genere e con buone probabilità le persone che credono alle teorie di Icke sono una percentuale minore ma simile a quella degli Stati Uniti. Alla fine degli anni ’90, quando il mito rettiliano è nato, in Italia circolava solo all’interno di gruppi molto ristretti, legati soprattutto alla new age. Ma negli ultimi 10 anni le teorie del complotto hanno preso sempre più spazio.

Icke è molto seguito e ogni volta che viene in Italia fa il tutto esaurito. E il gruppo dei nemici del Bilderberg, che credono che l’uomo non sia mai stato sulla Luna e che i vaccini siano pericolosissimi, ha sempre più spazio.

Proprio le teorie del falso sbarco sulla Luna sono da sempre fonte di discussione per i complottisti. Soprattutto dopo che Icke, in una delle sue ultime rivelazioni, ha detto che il satellite della Terra è una costruzione artificiale dei rettiliani, usata, grazie a delle enormi basi nel sottosuolo, per controllare le menti degli esseri umani. Icke ancora una volta dimostra come il suo universo sia molto complesso, quasi la trama di un romanzo in cui ogni tema è concatenato: per esempio le basi sotterranee, sin dagli anni ’50 sono studiatissime dai complottisti.

In Italia diversi seguaci del credo rettiliano mi hanno parlato più volte di Ghedi, la base militare in provincia di Brescia, dove ci sarebbe l’ingresso a un centro alieno nascosto in una montagna. In questo caso l’idea arriva direttamente dalla fantascienza: in Essi Vivono, ad esempio, le basi in cui vivono gli alieni sono sotterranee.

La famiglia reale britannica, i Bush e (ovviamente) i Rothschild
Icke ha le idee molto chiare sui rettiliani. Comprendono l’intera monarchia britannica, la famiglia Bush, i Rothschild (che sarebbero i veri burattinai globali), gli Obama, Henry Kissinger, Bill e Hillary Clinton. Ma allo stesso tempo lo sono anche i massoni, gli Illuminati, la maggior parte degli ebrei e il Papa. La maggior parte sono lucertoloni ibridati con il DNA umano e possono cambiare forma, passando dalle sembianze umane a quelle di rettile alto 2 metri e mezzo, attraverso lo shapeshifting, il mutamento di forma. I rettiliani, inoltre, tendono a incontrarsi per svolgere riti indicibili, in cui fanno sacrifici e bevono sangue umano. Tra i luoghi di questi incontri più citati dall’autore c’è il Bohemian Grove, una proprietà di 1.100 ettari sperduta tra i boschi della California del nord, in cui ogni anno i “potenti del mondo” si incontrano per discutere del nuovo ordine mondiale, bere, partecipare a riti e fare sesso con sconosciuti, sempre secondo i racconti fatti da alcuni complottisti, tra cui Alexander Emerick Jones. Il conduttore radiofonico americano, nonché paladino dell’alt right, si è infiltrato all’interno del bosco con un cameraman, filmado parte del rito principale, la Cremation of Care: un grandissimo falò davanti alla statua di un enorme gufo di legno, simbolo della conoscenza e del gruppo. L’area appartiene al Bohemian Club, fondato nel 1872 come club per giornalisti, artisti e musicisti di cui ha fatto parte Jack London, ma anche George H. W. Bush, Clint Eastwood, l’editore William Randolph Hearst, Herbert Hoover, Henry Kissinger, Richard Nixon, Theodore Roosevelt e Ronald Reagan.

Secondo Barkun tutto questo universo intricato di rimandi e spiegazioni è stato creato da Icke, anche se per costruirlo si è ispirato a diverse teorie precedenti. “Ci sono sicuramente altre persone che hanno parlato di rettiliani con caratteristiche umane prima di Icke. Ho cercato di tracciare l’origine di queste idee e devo dire che si inizia a parlare di rettiliani negli anni ’50. Ma tutte le persone che hanno preceduto Icke hanno avuto un pubblico molto limitato e per questo non hanno avuto una grande influenza”, ha detto Barkun.

Di recente anche il figlio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, Yair Netanyahu, ha condiviso un contenuto creato da un troll complottista, in cui si attaccano non solo i rettiliani, ma anche gli ebrei. Un meme spiega che la Terra è controllata dai rettiliani, che a loro volta controllano la lobby ebraica, che gestisce tutta l’umanità: ma l’elemento che ha convinto Netanyahu a condividere il meme su Facebook, è la presenza dell’hedge fund progressista George Soros, posto al vertice della piramide e spesso preso di mira dalla destra e dai principali leader populisti del mondo. Soros e la teoria del complotto giudaico permette di raccontare un ultimo elemento del cosmo di Icke.

I Protocolli dei Savi di Sion
Ogni teoria del complotto, infatti, vuole rifarsi a un documento scritto, a un atto rivelatorio, sospeso tra magia e scienza. E anche Icke lo fa, citando come testo a sostegno della sua visione del mondo un falso storico: i Protocolli dei Savi di Sion. Sono stati scritti in Russia all’inizio del ’900 e descrivono il progetto dell’élite ebraica di conquistare il mondo attraverso ventiquattro azioni, tra cui la diffusione di ideali liberali e il controllo dell’umanità attraverso i media e la finanza. Già nel 1921 un articolo del New York Times mostra come in realtà i protocolli fossero un falso, scritto in Russia già a metà del 1800 per aumentare l’odio nei confronti della borghesia ebraica.

Nonostante la falsità dello scritto e il fatto che sia spesso citato dai movimenti antisemiti in tutto il mondo per motivare il loro odio, Icke ha più volte fatto riferimento al documento come una delle prove del complotto per creare un nuovo ordine mondiale. Ci sono molti tratti comuni tra il complottismo rettiliano e l’alt right americana. Steve Bannon ha prodotto tre documentari, che descrivono il mondo come una eterna lotta tra il bene e il male e nel più recente (Torchbearer) l’ex stratega di Donald Trump propone una nuova guerra globale per ritornare alla purezza. In un articolo del 2010 sulla rivista del Southern Poverty Law Center, Barkun spiega perché storicamente l’alt right è stata un incubatore di teorie del complotto:

Una delle ragioni è che spesso le persone di estrema destra hanno bisogno di una spiegazione per la loro continua mancanza di potere e successo. Un modo è quello di creare una visione politica dominata da una potente e immensa forza del male invisibile che controlla tutto. Secondo queste teorie del complotto, i leader politici che vediamo sono solo delle “persone di facciata” dei veri detentori del potere che operano dietro le quinte e sono quelli che non permettono all’estrema destra di ottenere ciò che vuole.

Nel corso della nostra intervista, Barkun ha più volte ricordato che tuttavia è quasi impossibile riuscire a definire l’appartenenza politica dei milioni di sostenitori del complotto rettiliano, nonostante più volte negli ultimi decenni abbia cercato di tracciarne le caratteristiche. “Non credo di conoscere nessuno in grado di farlo. Quali sono le idee politiche di queste persone? Nessuno è veramente sicuro della loro appartenenza politica, del loro reddito, del loro stato sociale e così via. Non si può dire. Icke ha venduto un buon numero di libri, ha contratti in tutto il mondo per fare conferenze, ma nessuno può dire a chi fa veramente riferimento. Il suo pubblico non è definibile”.

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