La prima volta che ho sentito parlare di rettiliani era il 2003. Le teorie della cospirazione non erano ancora molto diffuse in Italia e a dar loro credito sembrava quasi di appartenere a un’ avanguardia. Questo è ciò che mi raccontò un amico psicologo appassionato di alieni, consigliandomi la lettura di Figli di Matrix di David Icke. Un tipo veramente strano, Icke: ex portiere di una squadra di calcio, giornalista sportivo per la BBC, portavoce del Green Party inglese diventato poi santone della new age e del complottismo internazionale, scrittore prolifico di decine di libri e conferenziere che riempie palazzetti dello sport in tutto il mondo occidentale.
Il libro uscì nel 2001, due anni dopo Matrix, che Icke sostiene
essere, come altri film, un veicolo per diffondere messaggi criptati a una
élite in grado di decifrarli. Lo sono iVisitors, Essi vivono e
altri capolavori del cinema come Eyes Wide Shut, in cui Stanley
Kubrick avrebbe cercato di denunciare i riti sanguinari dei rettiliani a cui
avrebbe assistito. Icke sostiene che la morte stessa di Kubrick, avvenuta prima
che concludesse il film, sarebbe una punizione per aver cercato di rivelare il
segreto.
Tornando a Figli di Matrix: ricordo la copertina nera, le
catene di numeri verticali verdi fluorescenti, due occhi, quello di un essere
umano affiancato a quello di un rettile, e la scritta: “Da migliaia di anni una
razza proveniente da un’altra dimensione tiene soggiogata l’umanità… Agendo
sotto i nostri occhi”. Tutto questo sembra un’allucinazione che va contro ogni
certezza scientifica. Verissimo. Ma in 25 anni (ha scritto il primo libro nel
1991) Icke ha venduto oltre 20 milioni di copie, mentre il suo sito ha più di 4
milioni di utenti unici al mese ed è il portale di esoterismo e complottismo
più seguito al mondo.
La descrizione del cosmo proposta da Icke riesce a ricondurre ogni
avvenimento – dal satanismo alla massoneria fino alle guerre mondiali – a una
stirpe aliena arrivata sulla terra migliaia di anni fa. Ecco le sue parole:
Migliaia di anni fa, le razze rettiliane [dalle costellazioni di Orione,
Sirio e Dragone] sono arrivate sul pianeta Terra e si sono incrociate con la
razza umana. Non fisicamente, tuttavia, ma attraverso la manipolazione del
codice umano, il DNA.
Negli ultimi quindici anni l’Occidente ha conosciuto una crisi economica
devastante, una lenta ripresa accompagnata dall’ascesa, un po’ dovunque, di
vari tipi di populismo. Nel frattempo le teorie della cospirazione sono
diventate sempre più diffuse, diventando un potente motore per creare consenso.
Tra i temi più citati ci sono le scie chimiche, le campagne sulla pericolosità
dei vaccini, il nuovo ordine mondiale di cui l’Europa sarebbe un emissario, gli
Illuminati e ovviamente i rettiliani.
“Non c’è da stupirsi se in una società sempre più scientifica e progredita
queste teorie aumentano. Credo che in parte abbia a che fare con il fatto che
le persone non sono state educate a sviluppare capacità critiche. Per questo
motivo spesso non riescono a separare la verità dalla menzogna”, sostiene in
una intervista a Il Tascabile Michael Barkun, professore di
scienze e politiche alla Maxwell School of Citizenship and Public Affairs della
Syracuse University, nello Stato di New York. Barkun è uno dei massimi esperti
mondiali di cospirazioni: nel 2001 ha pubblicato Culture
of Conspiracy: Apocalyptic Visions in Contemporary America, uno dei testi
più approfonditi sull’argomento.
Nell’edizione rivista nel 2013, Barkun descrive in modo chiaro il passaggio
dalle sottoculture di internet spesso legate ai movimenti della destra
americana, al mainstream. In questo passaggio oltre alle
capacità dei singoli autori (Barkun definisce Icke uno scrittore “brillante e
un intelligentissimo promotore di se stesso”), il cospirazionismo si è diffuso
velocemente grazie a un uso distorto di internet e dei social media, che non
contempla la verifica delle fonti.
Sempre nel 2013 il magazine The Atlantic ha
pubblicato un articolo satirico con un
test per smascherare i politici rettiliani e, allo stesso tempo, capire se si è
parte di questa stirpe senza saperlo. Tra i tratti da prendere in
considerazione ci sono i capelli o i peli rossi, gli occhi verdi, ma anche
l’interesse per la scienza e lo spazio e la capacità di “mandare in tilt strumenti
elettronici”. Lo stesso anno, una ricerca del Public Policy Polling dimostrava
come oltre 12 milioni di americani, il 4% della popolazione, credesse che la
politica fosse controllata dai rettiliani.
In Italia non è stato fatto un sondaggio di questo genere e con buone
probabilità le persone che credono alle teorie di Icke sono una percentuale
minore ma simile a quella degli Stati Uniti. Alla fine degli anni ’90, quando
il mito rettiliano è nato, in Italia circolava solo all’interno di gruppi molto
ristretti, legati soprattutto alla new age. Ma negli ultimi 10 anni le teorie
del complotto hanno preso sempre più spazio.
Icke è molto seguito e ogni volta che viene in Italia fa il tutto esaurito.
E il gruppo dei nemici del Bilderberg, che credono che l’uomo non sia mai stato
sulla Luna e che i vaccini siano pericolosissimi, ha sempre più spazio.
Proprio le teorie del falso sbarco sulla Luna sono da sempre fonte di
discussione per i complottisti. Soprattutto dopo che Icke, in una delle sue
ultime rivelazioni, ha detto che il satellite della Terra è una costruzione
artificiale dei rettiliani, usata, grazie a delle enormi basi nel sottosuolo,
per controllare le menti degli esseri umani. Icke ancora una volta dimostra
come il suo universo sia molto complesso, quasi la trama di un romanzo in cui
ogni tema è concatenato: per esempio le basi sotterranee, sin dagli anni ’50
sono studiatissime dai complottisti.
In Italia diversi seguaci del credo rettiliano mi hanno parlato più volte
di Ghedi, la base militare in provincia di Brescia, dove ci sarebbe l’ingresso
a un centro alieno nascosto in una montagna. In questo caso l’idea arriva
direttamente dalla fantascienza: in Essi Vivono, ad esempio,
le basi in cui vivono gli alieni sono sotterranee.
La famiglia reale britannica, i Bush e (ovviamente) i Rothschild
Icke ha le idee molto chiare sui rettiliani. Comprendono l’intera monarchia
britannica, la famiglia Bush, i Rothschild (che sarebbero i veri burattinai
globali), gli Obama, Henry Kissinger, Bill e Hillary Clinton. Ma allo stesso
tempo lo sono anche i massoni, gli Illuminati, la maggior parte degli ebrei e
il Papa. La maggior parte sono lucertoloni ibridati con il DNA umano e possono
cambiare forma, passando dalle sembianze umane a quelle di rettile alto 2 metri
e mezzo, attraverso lo shapeshifting, il mutamento di forma. I
rettiliani, inoltre, tendono a incontrarsi per svolgere riti indicibili, in cui
fanno sacrifici e bevono sangue umano. Tra i luoghi di questi incontri più
citati dall’autore c’è il Bohemian Grove, una proprietà di 1.100 ettari
sperduta tra i boschi della California del nord, in cui ogni anno i “potenti
del mondo” si incontrano per discutere del nuovo ordine mondiale, bere,
partecipare a riti e fare sesso con sconosciuti, sempre secondo i racconti
fatti da alcuni complottisti, tra cui Alexander Emerick Jones. Il conduttore
radiofonico americano, nonché paladino dell’alt right, si è infiltrato
all’interno del bosco con un cameraman, filmado parte del rito principale, la
Cremation of Care: un grandissimo falò davanti alla statua di un enorme gufo di
legno, simbolo della conoscenza e del gruppo. L’area appartiene al Bohemian
Club, fondato nel 1872 come club per giornalisti, artisti e musicisti di cui ha
fatto parte Jack London, ma anche George H. W. Bush, Clint Eastwood, l’editore
William Randolph Hearst, Herbert Hoover, Henry Kissinger, Richard Nixon,
Theodore Roosevelt e Ronald Reagan.
Secondo Barkun tutto questo universo intricato di rimandi e spiegazioni è
stato creato da Icke, anche se per costruirlo si è ispirato a diverse teorie
precedenti. “Ci sono sicuramente altre persone che hanno parlato di rettiliani
con caratteristiche umane prima di Icke. Ho cercato di tracciare l’origine di
queste idee e devo dire che si inizia a parlare di rettiliani negli anni ’50.
Ma tutte le persone che hanno preceduto Icke hanno avuto un pubblico molto
limitato e per questo non hanno avuto una grande influenza”, ha detto Barkun.
Di recente anche il figlio del primo ministro israeliano Benjamin
Netanyahu, Yair Netanyahu, ha condiviso un contenuto creato da un troll
complottista, in cui si attaccano non solo i rettiliani, ma anche gli ebrei. Un
meme spiega che la Terra è controllata dai rettiliani, che a loro volta
controllano la lobby ebraica, che gestisce tutta l’umanità: ma l’elemento che
ha convinto Netanyahu a condividere il meme su Facebook, è la presenza
dell’hedge fund progressista George Soros, posto al vertice della piramide e
spesso preso di mira dalla destra e dai principali leader populisti del mondo.
Soros e la teoria del complotto giudaico permette di raccontare un ultimo
elemento del cosmo di Icke.
I Protocolli dei Savi di Sion
Ogni teoria del complotto, infatti, vuole rifarsi a un documento scritto, a
un atto rivelatorio, sospeso tra magia e scienza. E anche Icke lo fa, citando
come testo a sostegno della sua visione del mondo un falso storico: i
Protocolli dei Savi di Sion. Sono stati scritti in Russia all’inizio del ’900 e
descrivono il progetto dell’élite ebraica di conquistare il mondo attraverso
ventiquattro azioni, tra cui la diffusione di ideali liberali e il controllo
dell’umanità attraverso i media e la finanza. Già nel 1921 un articolo del New York Times mostra
come in realtà i protocolli fossero un falso, scritto in Russia già a metà del
1800 per aumentare l’odio nei confronti della borghesia ebraica.
Nonostante la falsità dello scritto e il fatto che sia spesso citato dai
movimenti antisemiti in tutto il mondo per motivare il loro odio, Icke ha più
volte fatto riferimento al documento come una delle prove del complotto per
creare un nuovo ordine mondiale. Ci sono molti tratti comuni tra il
complottismo rettiliano e l’alt right americana. Steve Bannon ha
prodotto tre documentari, che descrivono
il mondo come una eterna lotta tra il bene e il male e nel più recente (Torchbearer)
l’ex stratega di Donald Trump propone una nuova guerra globale per ritornare
alla purezza. In un articolo del 2010 sulla
rivista del Southern Poverty Law Center, Barkun spiega perché storicamente l’alt
right è stata un incubatore di teorie del complotto:
Una delle ragioni è che spesso le persone di estrema destra hanno bisogno
di una spiegazione per la loro continua mancanza di potere e successo. Un modo
è quello di creare una visione politica dominata da una potente e immensa forza
del male invisibile che controlla tutto. Secondo queste teorie del complotto, i
leader politici che vediamo sono solo delle “persone di facciata” dei veri
detentori del potere che operano dietro le quinte e sono quelli che non
permettono all’estrema destra di ottenere ciò che vuole.
Nel corso della nostra intervista, Barkun ha più volte ricordato che
tuttavia è quasi impossibile riuscire a definire l’appartenenza politica dei
milioni di sostenitori del complotto rettiliano, nonostante più volte negli
ultimi decenni abbia cercato di tracciarne le caratteristiche. “Non credo di
conoscere nessuno in grado di farlo. Quali sono le idee politiche di queste
persone? Nessuno è veramente sicuro della loro appartenenza politica, del loro
reddito, del loro stato sociale e così via. Non si può dire. Icke ha venduto un
buon numero di libri, ha contratti in tutto il mondo per fare conferenze, ma
nessuno può dire a chi fa veramente riferimento. Il suo pubblico non è
definibile”.
Nessun commento:
Posta un commento