Qualche
sospetto io ce l’avevo (ironia…), tant’è vero che non ho volutamente
partecipato mai (dallo scorso confinamento – marzo 2020 – a oggi) ad alcuna
riunione-assemblea-conferenza-lezione che non fosse in presenza. Ho delegato –
quando ho potuto – ho rinunciato, ho rimandato, ho selezionato (ho proprio
bisogno di partecipare on-zoom a una riunione che si sarebbe
potuta
- risolvere con una telefonata;
- svolgere sulle panchine di un
parco;
- rimandare perché non era
vitale? Approviamo il bilancio dello Stato? Non credo…
Per non
parlare degli aperitivi, i pranzi in famiglia, le videochiamate, le lezioni dal
vivo per imparare a fare il pane/rinvasare una pianta/fare la
maionese/cucire/lavorare a maglia/fare le posizioni yoga (o qualunque altra
disciplina)…
I dati
Ora esistono
dei dati per decidere – giacché non l’abbiamo fatto prima per intuizione
facciamolo almeno adesso per informazione – di smettere subito di stare
perennemente collegati al pc, anche per futili motivi. Leggete qua
i numeri forniti dal TGR Leonardo, di Rai 3, l’1 febbraio 2021:
[…] uno
studio recente dell’Università di Boston, con uno sguardo su 12 paesi, […] ci
dice che un’ora di videoconferenza produce da 150 grammi a 1 kg di anidride
carbonica e che se spegniamo il video la riduciamo del 96%! Nonostante una
parte dell’energia utilizzata per alimentare i server sia
rinnovabile, oggi l’emissione di gas serra dovuta alle tecnologie digitali vale
il 4% del valore totale e se crescerà con l’attuale ritmo arriveremo presto al
20% in più! Per compensarlo ci vorrebbe una nuova foresta delle dimensioni di
mezza Italia.
Ringrazio
per le parole qui sopra la redazione di «obiettivo ambiente». Si tratta del
notiziario di Pro Natura che ricevo regolarmente – avvolto in pellicola
biodegradabile che si può gettare nell’umido, bravi/e!!! – e che nell’articolo
propone una misura meno drastica della mia: spegnere la videocamera quando
siete collegati/e in videoconferenza. Lo so, piace l’illusione di essere
«insieme» quando ci sono accesi tutti i rettangolini con dentro i partecipanti
e i loro sfondi e i loro libri e i loro fidanzati che passano dietro… Ma semmai
pensiamo a tutte le volte in cui – per motivi meno importanti della
salvaguardia del pianeta – non siamo andati a quell’assemblea, a quella
riunione, a quella presentazione. Ah sì, direte voi, era tardi, bisognava
prendere l’autobus, pioveva, non avrei trovato parcheggio, «Invece è così
comodo… accendi il pc, ti colleghi… non devi nemmeno vestirti…
allora ci “vado”»:
Con la
pandemia Covid-19 è aumentato moltissimo l’uso di televisione digitale,
video-streaming e videoconferenze. Esempio: con l’aumento del traffico
digitale, fra il 2013 e il 2018 si sono aggiunti in atmosfera circa 450 milioni
di tonnellate di CO2. Quindi quel clic, per spegnere la videocamera durante la
videoconferenza forse spiacerà a noi, ma darà un contributo alla salvezza
dell’ambiente.
[«obiettivo ambiente», 4, aprile 2021, sempre disponibile anche nell’emeroteca
del Centro Studi Sereno Regis di Torino]
E… e al posto dell’o… o
Dunque
allora vediamo. Scopriamo se davvero vogliamo/dobbiamo partecipare
all’imperdibile riunione dell’associazione per la salvaguardia del
«vattelappesca». Poi, se la nostra assenza non comprometterà il funzionamento
della riunione, né dell’associazione, lasciamo perdere. E/o deleghiamo qualcuno
più importante di noi o che avrebbe comunque partecipato). Poi – se proprio è
indispensabile (indispensabile) – iscriviamoci, ma poi, non appena è iniziata
la riunione, schiacciamo il tasto che esclude la videocamera. Tra l’altro non
si può certo dire che siano belle le facce che si vedono nelle videoconferenze…
se ne fa volentieri a meno, no?
https://serenoregis.org/2021/04/13/cinzia-e-il-medioevo-almeno-spegni-la-videocamera/
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