martedì 27 aprile 2021

Cinzia e il Medioevo: almeno spegni la videocamera! - Cinzia Picchioni

  

Qualche sospetto io ce l’avevo (ironia…), tant’è vero che non ho volutamente partecipato mai (dallo scorso confinamento – marzo 2020 – a oggi) ad alcuna riunione-assemblea-conferenza-lezione che non fosse in presenza. Ho delegato – quando ho potuto – ho rinunciato, ho rimandato, ho selezionato (ho proprio bisogno di partecipare on-zoom a una riunione che si sarebbe potuta

  1. risolvere con una telefonata;
  2. svolgere sulle panchine di un parco;
  3. rimandare perché non era vitale? Approviamo il bilancio dello Stato? Non credo…

Per non parlare degli aperitivi, i pranzi in famiglia, le videochiamate, le lezioni dal vivo per imparare a fare il pane/rinvasare una pianta/fare la maionese/cucire/lavorare a maglia/fare le posizioni yoga (o qualunque altra disciplina)…

I dati

Ora esistono dei dati per decidere – giacché non l’abbiamo fatto prima per intuizione facciamolo almeno adesso per informazione – di smettere subito di stare perennemente collegati al pc, anche per futili motivi. Leggete qua i numeri forniti dal TGR Leonardo, di Rai 3, l’1 febbraio 2021:

[…] uno studio recente dell’Università di Boston, con uno sguardo su 12 paesi, […] ci dice che un’ora di videoconferenza produce da 150 grammi a 1 kg di anidride carbonica e che se spegniamo il video la riduciamo del 96%! Nonostante una parte dell’energia utilizzata per alimentare i server sia rinnovabile, oggi l’emissione di gas serra dovuta alle tecnologie digitali vale il 4% del valore totale e se crescerà con l’attuale ritmo arriveremo presto al 20% in più! Per compensarlo ci vorrebbe una nuova foresta delle dimensioni di mezza Italia.

Ringrazio per le parole qui sopra la redazione di «obiettivo ambiente». Si tratta del notiziario di Pro Natura che ricevo regolarmente – avvolto in pellicola biodegradabile che si può gettare nell’umido, bravi/e!!! – e che nell’articolo propone una misura meno drastica della mia: spegnere la videocamera quando siete collegati/e in videoconferenza. Lo so, piace l’illusione di essere «insieme» quando ci sono accesi tutti i rettangolini con dentro i partecipanti e i loro sfondi e i loro libri e i loro fidanzati che passano dietro… Ma semmai pensiamo a tutte le volte in cui – per motivi meno importanti della salvaguardia del pianeta – non siamo andati a quell’assemblea, a quella riunione, a quella presentazione. Ah sì, direte voi, era tardi, bisognava prendere l’autobus, pioveva, non avrei trovato parcheggio, «Invece è così comodo… accendi il pc, ti colleghi… non devi nemmeno vestirti… allora ci “vado”»:

Con la pandemia Covid-19 è aumentato moltissimo l’uso di televisione digitale, video-streaming e videoconferenze. Esempio: con l’aumento del traffico digitale, fra il 2013 e il 2018 si sono aggiunti in atmosfera circa 450 milioni di tonnellate di CO2. Quindi quel clic, per spegnere la videocamera durante la videoconferenza forse spiacerà a noi, ma darà un contributo alla salvezza dell’ambiente.

[«obiettivo ambiente», 4, aprile 2021, sempre disponibile anche nell’emeroteca del Centro Studi Sereno Regis di Torino]

E… e al posto dell’o… o

Dunque allora vediamo. Scopriamo se davvero vogliamo/dobbiamo partecipare all’imperdibile riunione dell’associazione per la salvaguardia del «vattelappesca». Poi, se la nostra assenza non comprometterà il funzionamento della riunione, né dell’associazione, lasciamo perdere. E/o deleghiamo qualcuno più importante di noi o che avrebbe comunque partecipato). Poi – se proprio è indispensabile (indispensabile) – iscriviamoci, ma poi, non appena è iniziata la riunione, schiacciamo il tasto che esclude la videocamera. Tra l’altro non si può certo dire che siano belle le facce che si vedono nelle videoconferenze… se ne fa volentieri a meno, no?

https://serenoregis.org/2021/04/13/cinzia-e-il-medioevo-almeno-spegni-la-videocamera/

 

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