In quest’area, solo nell’industria dell’abbigliamento, lavorano più di 2,3
milioni di persone, prevalentemente donne, con salari
netti minimi legali inferiori alle soglie di povertà definite
dall’Unione Europea. Marchi e distributori della moda, che
continuano a realizzare ingenti profitti, anche durante la pandemia, usano
la minaccia della delocalizzazione per beneficiare della concorrenza
internazionale tra Paesi e regioni. In questo modo aumentano la propria
capacità di comprimere i costi, indebolendo il potere contrattuale di
lavoratori e sindacati.
Nonostante il salario dignitoso sia un diritto umano riconosciuto dal
diritto internazionale e dall’Unione Europea, gli stipendi minimi sono
così bassi che le persone, pur lavorando, sono costrette in condizioni di
povertà. “Ci sono giorni che non abbiamo nulla da mangiare” ci ha
raccontato una lavoratrice ucraina.
In risposta a questa situazione inaccettabile, la Clean Clothes Campaign
ha sviluppato l’Europe Floor Wage, un benchmark transfrontaliero dei salari
basato sul costo della vita in 15 Paesi europei di produzione di
abbigliamento, di cui 7 membri dell’Unione Europea.
È uno strumento concreto per mostrare a marchi e governi quale sia
il salario necessario per vivere dignitosamente, utile alle organizzazioni
del lavoro e ai sindacati per rafforzare il loro potere contrattuale.
Secondo i calcoli elaborati, mediamente, i salari minimi legali dei
vari Paesi analizzati equivalgono a ¼ del livello considerato dignitoso. Un
dato che rivela l’urgenza di porre mano ad una effettiva redistribuzione del
valore generato nelle catene globali di fornitura a favore dei lavoratori.
Sei i marchi hanno seriamente intenzione di pagare salari dignitosi nelle
loro catene di fornitura questo è lo strumento da utilizzare. Ora non ci sono
più scuse
È tempo che lavoratori e lavoratrici europei che producono
abiti e calzature per i mercati internazionali, a partire dai loro concittadini
in Europa, ricevano un salario dignitoso.
Chiediamo quindi ai marchi della moda e ai distributori di definire tappe
pubbliche, concrete e misurabili del percorso che intendono
intraprendere perché questo avvenga in un lasso di tempo ragionevole.
Ai governi nazionali e alle istituzioni europee chiediamo di proteggere
il diritto umano al salario dignitoso implementando salari minimi
legali davvero utili a combattere la povertà e le crescenti diseguaglianze…
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