Agitu Ideo Gudeta è stata uccisa. Su Unimondo.org avevamo provato a
raccontare chi eri. Avremmo voluto raccontare anche chi saresti diventata...
Ci
sono un’etiope, un curdo, e noi…
Lei. Agitu Ideo Gudeta, rifugiata etiope, per tutti Agi, pastora di
capre felici, imprenditrice, donna con una forza disarmante. Una di quelle
che ti viene da invidiare con quel sentimento buono, di ammirazione, per quel
tornado di entusiasmo, coraggio e intraprendenza che porta con sé ovunque vada,
per la tenacia di fronte alle minacce
razziste, per la voglia di reinventarsi senza perdere di vista le proprie origini,
per il fascino di una semplicità curata e coltivata... Segue
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Il
fenomeno migratorio e il "differenziale paranoico
Questa paranoia collettiva nei confronti dei migranti presenta numerose
analogie con la cultura popolare contemporanea dove come ricorda Zoja “siamo
esposti ad una bulimia di informazioni che non incoraggia l’analisi
approfondita e la critica dei fatti” e spesso “agisce come un gigantesco
moltiplicatore dei sospetti”. Ecco allora che nascono casi come quello
dell’imprenditrice Agitu Ideo Gudeta. Segue
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Di
differenze rivoltate come fieno
Ci sono sabati pomeriggio di sole e cieli senza nuvole che non vai in
montagna né al lago, non fai shopping, non ti vedi con gli amici per
arrampicare, non fai la spesa né le pulizie di casa. Ci sono sabati
pomeriggio che hai semplicemente la fortuna di condividere con persone
speciali, che mettono il lievito al tuo impasto e fanno crescere la persona che
sei. Il sabato di qualche fine settimana fa è stato uno di questi, fatto di
incontri e racconti, di esperienze di cui fare tesoro. Siamo in
Trentino, a Maso
Filzerhof, una casa rurale tradizionale mochena che risale agli
anni tra il ‘600 e il ‘700. Poco distante, una piccola stalla con un uomo che
taglia legna. Sembra di entrare dentro un dipinto d’altri tempi mentre guido su una
strada di curve a gomito tra boschi e pendii. Scendo dalla macchina e con Agitu scarichiamo l’occorrente per la merenda. Segue
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La
ragazza etiope che alleva capre felici in Trentino
La sua giornata comincia molto presto, alle 4.30 di mattina. “La mungitura
è intorno alle 5, poi c’è da portare le capre al pascolo, per poi tornare a
fare il formaggio nel caseificio”, spiega Agitu Idea Gudeta, 37
anni, occhi di un marrone brillante, sorriso smagliante e contagioso. “Le capre
hanno il nome delle mie amiche e delle mie clienti, ognuna ha il suo carattere:
Marta, Melissa, Rachele, Francesca, Ribes, Trilli”. Agitu
Idea Gudeta è nata ad Addis Abeba, in Etiopia. Quando aveva 18
anni è venuta in Italia per studiare sociologia all’università di Trento. Segue
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