Qualche giorno fa seguivo una discussione sotto a un post di un noto ricercatore.
A un certo
punto un utente in un commento ha scritto una cosa falsa sui vaccini Moderna e
Pfizer che agirebbero sulla genetica umana (ma è del tutto falso) facendo una
domanda:
"I
vaccini di Moderna e Pfizer saranno mRna. Mi risulta che tali vaccini, che di
fatto agiscono sulla genetica umana, non siano mai stati sperimentati
sull'uomo. Non mi intendo di questi argomenti e mi piacerebbe che fosse fatta
un po' più di chiarezza anche alla luce della campagna di informazione
(negativa), fatta in passato verso ad esempio, il mais OGM della Monsanto. Ci
sarebbero risvolti etici non indifferenti. Lei è in grado di dare delle
delucidazioni?"
Questa
persona è stata subito liquidata da altri utenti in malo modo per
l'affermazione falsa, ma nessuno gli rispondeva nel merito. Poi è arrivato uno
studente di biotecnologia, Matteo Ferrito (che mi ha autorizzata a divulgare il
suo nome), e gli ha spiegato tutto con ferma gentilezza e una chiarezza
divulgativa esemplare, nonostante la complessità dell'argomento.
"Le
rispondo io. Il flusso dell'informazione biologica nella cellula parte dal DNA
--> RNA --> proteina.
Ciò significa che il nostro DNA viene opportunamente processato e trascritto a
mRNA che infine viene tradotto in proteina, in questo modo le istruzioni
contenute nel nostro DNA diventano proteine in grado di svolgere un qualche
lavoro biologico. Il flusso è unilaterale, non si può tornare indietro (fatta eccezione
per RNA --> DNA perché esiste un'enzima capace di catalizzare questo
processo inverso, ma questa è tutta un'altra storia e la mia è solo una
precisazione non utile a ciò che serve sapere a lei).
"Armandoci"
di un mRNA, esso verrà tradotto in proteina spike del virus, in questo modo noi
possiamo produrre anticorpi contro questo "pezzetto" di virus, senza
avere mai visto per intero il virus stesso e senza aver alcun tipo di problema
legato alla sua presenza.
Il filamento
di mRNA viene tradotto a proteina dalle nostre cellule, questo filamento di RNA
non può in alcun modo intaccare il nostro DNA. Inoltre questi processi,
trascrizione da DNA ad RNA e traduzione da RNA a proteina, sono anche
fisicamente ben separati, la sintesi proteica avviene nel citoplasma ad opera
dei ribosomi. La trascrizione da DNA a mRNA avviene nel nucleo (anche qui ci
sarebbe tanto da precisare perché il pre-mRNA subisce tutto un processo di
maturazione necessario a renderlo idoneo alla traduzione però vabbè non ci si
può dilungare lei deve capire il concetto base).
Capisce che quindi stiamo parlando del nulla? È come una catena di montaggio
con degli step ben separati e fisicamente distinti , l'RNA è un acido nucleico,
ma questo non la deve indurre a pensare che interferisca in qualche modo con il
nostro DNA.
Chi non ha
conoscenze nemmeno di base come lei è normale che abbia molti dubbi quando
sente parlare di genetica e di acidi nucleici. È sacrosanto pretendere che
qualcuno glielo spieghi, e sono felice di poterla aiutare a comprendere qualche
concetto base, purtroppo noi biologi e biotecnologi diamo per scontate cose che
per noi sono "base" ed erroneamente pretendiamo lo sappiano tutti.
Comunque
cerchi anche di capire che la realtà non è come nei film. Quando parla di
"sperimentazioni genetiche" e di OGM è chiaro che lei abbia ben poche
conoscenze in merito, e non c'è nulla di male. Sugli OGM poi c'è tanta di
quell'ignoranza scientifica in giro che chiunque del mestiere rabbrividisce
ogni volta.
Per gli
effetti a lungo termine lei chiede alla comunità scientifica di avere la palla
di cristallo. Comunque la farmacovigilanza prevede un costante controllo di una
sostanza anche dopo l'immissione in commercio, è l'unico modo per poter
valutare effetti a lungo termine senza lasciare milioni di persone vulnerabili
alla malattia. Il controllo sui farmaci e sulle sostanze non finisce mai,
nemmeno dopo averlo reso disponibile alla comunità.
Mi auguro di
essere esaustivo e mi auguro vivamente che lei non cada nella facile tentazione
di credere a certe cretinate che girano in giro sui social, non faccio nomi
perché certi pseudo scienziati non meritano pubblicità, a buon intenditore
poche parole.
So benissimo
che gli scienziati canonici siano arroganti e pure un po' stronzi, come le dico
diamo per scontato che tutti abbiano certe conoscenze, ma non si faccia
ingannare da chi invece le mostra la bella faccia e però vi rifila pericolose
bugie. Perché seppur stronzi le assicuro che la comunità scientifica agisce
nell'interesse della salute collettiva, con tutte le sue luci e ombre. Il
marcio c'è anche lì, c'è qualche categoria esente? Non mi risulta.
Mi chiede se
le grosse industrie farmaceutiche sono orientate al profitto? Eh certo non è
una novità, per questo i loro lavori verranno valutati da autorità totalmente
indipendenti come EMA e FDA, specialmente EMA è nota per essere un'istituzione
molto severa, molto più di FDA e del mercato americano a mio avviso. Non per
questo dobbiamo diffidare per partito preso dalla scienza ufficiale, che fa
l'errore di essere distante dalle persone spesso, lo riconosco.
Comunque se le può interessare ogni giorno l'integrità del suo DNA viene minata
da agenti fisici, chimici e biologici, ma la natura ci ha dotato di sistemi
capaci di correggere e convivere con questi pericoli che le assicuro sono molto
più concreti e reali rispetto all'mRNA del vaccino, a maggior ragione adesso
che sa come funziona in generale la questione, non si preoccupi!"
Mentre
leggevo lo scambio non potevo fare a meno di ammirare la generosità di
condividere il proprio sapere, dedicare il proprio tempo ad aiutare qualcun
altro a capire cose 'oscure' per noi comuni mortali, a evitare di diffondere
false informazioni, a superare eventuali paure. Pensavo a come le persone
e le comunità possono crescere insieme in modo costruttivo, scegliendo un
approccio non-conflittuale nelle discussioni e usando i social come occasione
di incontro e arricchimento reciproco. I social sono una grande occasione di
democratizzazione del discorso pubblico, più voci hanno spazio per emergere,
incontrarsi. In un mondo senza social Matteo e il genitore preoccupato
difficilmente si sarebbero incontrati e parlati. Chiaramente questa conquista
porta con sé anche delle ombre, come il controllo da parte dei governi
autoritari e la disinformazione più o meno organizzata. Ma dove c'è più
democrazia non riesco a non vedere l'aspetto positivo (penso ad esempio alle
denunce grazie ai social degli abusi della polizia in Usa e alle mobilitazioni
per ottenere giustizia), ben consapevoli di doverci fare carico anche degli
aspetti controversi e oscuri.
La
discussione era partita con un falso convincimento, una domanda, un po' di
risposte brusche... Ed è finita così:
"La
ringrazio sinceramente e sentitamente. Mi trovo nella posizione di genitore e
anche di consigliere per i miei, anziani, genitori. Voglio essere il più
possibile preparato sull’argomento per poter dare il giusto consiglio o fare la
scelta giusta. E servono spiegazioni come la sua, che molto mi ha chiarito.
Ancora grazie".
Matteo è poi
intervenuto sulla mia bacheca di Facebook, dove
inizialmente avevo condiviso questo contenuto e ha lasciato un commento che per
me è un'altra bellissima lezione al di là dell'aspetto scientifico. Giovani
così sono un dono per la collettività:
"Vi
ringrazio moltissimo per l'entusiasmo con cui avete accolto quello che era un
semplice commento! Commento che però racchiude molti aspetti e dinamiche della
comunicazione scientifica sui social.
Io sono un
semplice studente di biotecnologie, non un professore, non un noto ricercatore.
Confesso che per me e molti altri colleghi e compagni il 2020 risulta tuttora
una bella "messa alla prova" anche dal punto di vista
"professionale" e comunicativo.
Molti di
noi, me in primis, hanno vissuto con molta frustrazione il momento in cui la
scienza si è fusa con la politica, ed è inevitabilmente diventata di dominio
pubblico. Il mio smodato amore per ciò che studio mi ha portato spesso ad
espormi e dibattere sui social su queste tematiche. Troppo spesso ho fatto
l'errore, e lo faccio tuttora, di cadere nel tranello di una comunicazione
aggressiva, mi sono reso conto molte volte di aver sbagliato: se la mia
intenzione è sempre stata quella di condividere le mie conoscenze, troppo
spesso sono stato il primo a diventare aggressivo, sbrigativo e poco moderato,
passando inevitabilmente dalla parte del torto, legittimando le persone a
definirmi "indottrinato", arrogante, e presuntuoso.
Questa
turbolenza mediatica, ha creato squadrismo sui social, il livello si è
abbassato ad uno scontro tra tifosi: si è persa la moderazione delle proprie
affermazioni, si è persa la voglia di spendere tempo per spiegare, si è persa
la capacità di un confronto educato.
"La
Scienza non è democratica" è una frase d'effetto che racchiude un'amara
verità, ma non è un pretesto per elevarsi sopra agli altri in virtù delle
proprie conoscenze!
Non nego che
il confronto con molte persone nemmeno dovrebbe avvenire, perché molti furbetti
fanno domande solo per velare le loro provocazioni e le loro radicate
convinzioni. Viviamo un periodo storico davvero paradossale, le opinioni
diventano verità solo in virtù del poterle mettere per iscritto su Facebook,
dove il concetto di "libertà" viene strumentalizzato al fine di poter
convincersi di ciò che si vuol sentire.
Qui però la
situazione era diversa, ho assistito al fenomeno opposto, una persona in buona
fede veniva congedata malamente solo per aver posto delle domande che facevano
trasparire la sua "ignoranza" in merito. Beh, questo è proprio ciò
che non dovrebbe mai avvenire! Ben vengano i "blast", ma solo a chi
se li merita, non verso chi cerca di utilizzare i social come mezzo per
togliersi qualche sacrosanto dubbio.
Ciò che più
mi ha rattristato in questi mesi è stato vedere moltissimi pseudo-scienziati
manipolare mezze verità scientifiche solo per creare consenso e scompiglio. Ho
perso davvero moltissimi capelli nel cercare di recuperare chi si faceva
imbrogliare da questi bugiardi, non nego di averci anche rinunciato. Però ho
compreso che non è tutta fatica sprecata, molte persone hanno bisogno di
risposte, ed è compito della comunità scientifica, dal virologo più noto
d'Italia allo studente più anonimo, avvicinarsi alle persone, sforzarsi di far
capire loro la complessità dei fenomeni naturali che sono sempre contorti e
sfuggenti.
Bisogna
provarci, altrimenti lasciamo terreno a chi con la bella faccia prende in giro
le persone, in modo pericoloso, perché spesso le teorie che certi furboni
propongono, vengono somministrate manipolando nozioni scientifiche, manipolando
ed interpretando i dati a proprio piacimento.
Mi preme
specificare che nessuno da solo ha il quadro completo di tutto, io sono solo
all'inizio del mio percorso e sento di sapere ben poco, 5 anni di studio e
laboratorio e a malapena scalfisco la superficie. In questo caso la salute
riguarda tutti noi, ed è giusto che venga data a tutti la possibilità di
potersi chiarire dubbi, se questi dubbi non sono frutto della malafede.
Concludo ringraziandovi tantissimo, è un feedback importante per giovani
studenti come me, oggi essere un giovane biotecnologo è ancora più bello, è un
incentivo a credere di più in un futuro migliore!
Difatti le
biotecnologie si occupano di prendere ciò che la biologia trova
"interessante" e di applicarlo al fine di migliorare le nostre vite,
con tutta la complessità e la controversia che scaturisce dall'esistenza di
certe tecnologie, che ci riguarderanno sempre più da vicino, non solo per la
salute: le sfide del futuro saranno reinventare totalmente le filiere
produttive agricole, alimentari, tessili, dell'industria e dell'energia,
dell'ambiente. Per questo è importante che le persone e la comunità scientifica
si avvicinino, per poter fare un uso consapevole e corretto di certe soluzioni
innovative.
Grazie
ancora! Matteo"
Nessun commento:
Posta un commento