È campione italiano, lo è diventato in un match che è andato ben oltre il titolo dei superpiuma in palio. Hassan Nourdine, piemontese di Asti, ma nato in Marocco (a Tazzarine), sabato sera ha vissuto una serata che sarà impossibile dimenticare. Il suo rivale, Michele Broili, sul ring ha messo in mostra i suoi tatuaggi inneggianti al nazismo.
Al Palachiarbola di Trieste, Nourdine ha realizzato un sogno in un clima sconcertante. "Ero lì solo per fare boxe e, per tutta la serata, ho cercato di non distrarmi ed essere concentrato al match. Ma certo... Vedere i tatuaggi sul corpo di Broli inneggianti al nazismo mi ha dato disgusto. Oltretutto sia a bordo ring che sugli spalti si salutavano con il saluto romano. Per loro è normale, per me non lo è. Il clima è stato questo. Voglio chiarire che Broili con me è stato sempre molto cordiale, sia prima del match che dopo. Nell’intervista post incontro mi ha fatto i complimenti per la vittoria. A bordo ring c’era qualche mio amico oltre a mia moglie Fatima e mio figlio Anwar di un anno, il mio primo fan. In ogni modo, spero che i giovani non seguano questi ideali e sono in prima linea nel combatterli affinché si possa far capire la gravità”.
La riunione
pugilistica è stata organizzata dalla Promo Boxe Italia di Mario Loreni e
dall'Ardita Boxe in collaborazione con il comune di Trieste e la Lion Gym. Per
Nourdine non è stato facile. Non poteva esserlo. "Non nego di esser stato
un po' teso ieri sera prima di salire sul ring. Il match a prescindere è sempre
un’incognita. La preparazione è stata impegnativa e durante l’incontro si vuole
sempre fare bella figura. E la bellezza del pugilato è che a parlare sono i
colpi sferrati. La tecnica, la tattica e la strategia hanno vinto su un fisico
ben messo del mio avversario. Devo ringraziare il mio angolo: i tecnici Davide
Greguoldo, l’ex campione Alessio Furlan e Giuseppe Morabito. Quando nella sesta
ripresa Broili ha cercato di avanzare ho cambiato strategia: ho iniziato a fare
cambi di direzione sferrando sempre i colpi. Dalla quinta ripresa sapevo di
essere in vantaggio, ero molto sicuro di me dopo l'atterramento di Broili alla
fine della terza ripresa. A quel punto ho cercato di tenere il vantaggio e
ridurre al massimo il rischio". E vincere un match che valeva doppio.
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