FREE JULIAN ASSANGE
Ordine
del giorno approvato dalla Direzione nazionale del PRC-SE martedì 20 ottobre.
Il processo in corso a Londra contro Julian Assange ricorda le pagine peggiori del Novecento
Un
giornalista che ha fatto emergere crimini e segreti dell’imperialismo rischia
di essere estradato negli USA e condannato sulla base dell’assurda accusa di
spionaggio a 175 anni di detenzione.
La
realtà è ancor più dura perché nei confronti di Assange è da anni in corso
un’azione volta all’annichilimento fisico e psicologico.
Media e giornalisti “liberaldemocratici” stanno ignorando un caso
che dovrebbe indignare ogni sincera/o democratica/o.
Evidentemente viene prima la fedeltà all’Impero e poi quella ai
principi liberali e ai diritti umani.
Il trattamento riservato a Julian Assange è un avvertimento
rivolto a chiunque faccia informazione libera e indipendente sui limiti
invalicabili da non superare.
La
Direzione nazionale di Rifondazione Comunista ribadisce la massima solidarietà
a Julian Assange e a tutte le persone che insieme a lui hanno con Wikileaks
aperto squarci di verità mettendo a disposizione dell’opinione pubblica
mondiale informazioni altrimenti indisponibili.
Ci
impegniamo a sviluppare il massimo di iniziativa a sostegno della campagna
internazionale Free Julian Assange nel nostro paese e a livello europeo.
Maurizio
Acerbo, Marco Consolo
IL VOSTRO UOMO NELLA GALLERIA
DEL PUBBLICO: AUDIZIONE DI ASSANGE, GIORNO 19 - Craig Murray
Oggi per la difesa è stato il giorno peggiore dall’inizio del processo
poiché i suoi testimoni esperti non sono riusciti a far fronte alla vera e
propria aggressione del controinterrogatorio del governo statunitense e si sono
trovati a indietreggiare dal sostenere affermazioni che sapevano vere. E’ stato
uno spettacolo spiacevole.
Non è stato che l’accusa avesse in qualche modo cambiato le sue tecniche sistematiche
di denigrazione e vessazione; in realtà il preciso paradigma dell’accusa è
stato seguito ancora una volta. Funziona così.
1.
minare le credenziali accademiche in quanto non precisamente rilevanti
2.
umiliare mediante ripetute domande di verifica del ricordo di formulazioni
precise di norme o definizioni oscure
3.
denigrare la rilevanza dell’esperienza pratica
4.
ripetere posizioni ufficiali e sfidare il testimone ad affermare che siano
espresse da determinati dirigenti in malafede
5.
umiliare chiedendo al testimone di ripetere a memoria norme per le
testimonianze da esperti nei tribunali britannici
6.
passare in rassegna una lista di qualifiche e posizioni governative
rilevanti per il tema e far dire al testimone una per una di non averle
detenute
7.
affermare che la testimonianza è prevenuta o priva di valore perché non
include affermazioni governative in modo completo.
Noterete che nulla di questo ha a che fare con la verità della
testimonianza concreta e sinora quasi tutti i testimoni hanno facilmente, a
volte sprezzantemente, sconfitto questo metodo di attacco intellettualmente
meschino. Ma oggi è stata un’altra storia. L’ironia è stata che, quando si è
trattato del reale tema della testimonianza, era evidente a qualsiasi persona
ragionevole che le affermazioni dell’accusa riguardo alle buone condizioni nel
servizio carcerario statunitense per detenuti di alto profilo riguardo alla
sicurezza nazionale sono semplicemente prive di senso. Ma è stato un giorno in
cui il divorzio tra verità e procedura giudiziaria è stato ancor più chiaro del
solito. Considerata l’orrenda realtà che questo processo stava mascherando, è
stato un giorno duro da vivere fino in fondo.
Il primo a testimoniare in collegamento video è stato Yancey Ellis. Un
avvocato con un dottorato in diritto, Ellis ha praticato per 15 anni tra cui
cinque da magistrato militare nel corpo dei marine. Attualmente pratica ad
Alexandria, Virginia, dove opera ora privatamente, essendo stato formalmente un
difensore pubblico. In quanto tale ha molta familiarità con il Centro di
Detenzione di Alexandria dove Assange sarebbe detenuto in attesa del processo.
Ciò include visitare clienti in Segregazione Amministrativa (AdSeg o blocco X)
dove sono detenuti prigionieri di alto profilo e di sicurezza nazionale.
Ha testimoniato che la detenzioni preprocessuale potrebbe durare molti mesi
o persino anni. L’isolamento da altri detenuti è lo scopo del blocco X. I
detenuti sono in celle minuscole di circa 50 piedi quadrati, cioè meno di
cinque metri quadrati. Il letto è uno scaffale. Quotidianamente sono consentite
solo una o due ore fuori dalla cella in una piccola area in un’ora in cui non
c’è nessun altro. La seconda ora era generalmente disponibile solo nel mezzo
della notte, così non era utilizzata.
L’avvocato Edward Fitzgerald per la difesa ha chiesto a Ellis se i detenuti
in Segregazione Amministrativa potevano socializzare. Ellis ha risposto “non
realmente”. Lo scopo dell’AdSeg era di impedirlo. Non era consentito stare
fuori dalla cella contemporaneamente a un altro detenuto in AdSeg.
Contrariamente alle affermazioni di Gordon Kromberg era molto difficili parlare
attraverso le spesse porte d’acciaio. Occorreva urlare al massimo della propria
voce solo per essere sentiti. Ellis aveva tentato di consultare i propri
clienti. La comunicazione era possibile solo se poteva trovare un secondino che
gli aprisse uno sportello per il cibo. Poiché i detenuti in AdSeg erano
rinchiusi l’unità solitamente non era controllata da personale.
Ellis ha detto che l’AdSeg era isolamento, secondo la definizione di più di
22 ore al giorno da soli senza alcuna interazione umana. In pratica non c’era
appello alle autorità giudiziarie sulle condizioni carcerarie. “I tribunali
rinvieranno al carcere riguardo a compi ospita i detenuti” (il che naturalmente
riflette le risposte della Baraitser alle richieste di migliorare i periodi di
Assange in isolamento e dopo maltrattamenti nel carcere di Belmarsh).
Fitzgerald ha indicato che il regime di AdSeg descritto da Ellis era tale
anche senza l’aggiunta di Misure Amministrative Speciali (SAM) che introducono
restrizioni aggiuntive. Ellis ha confermato che nessuno dei clienti che aveva
rappresentato era sottoposto a SAM. Ha confermato che avevano in effetti
accesso al telefono ma solo a un servizio che consentiva loro di trasmettere
“telefonate pre-registrate” a parenti. Fitzgerald ha poi chiesto come ciò era
influenzato dalle SAM, ma l’avvocato James Lewis si è opposto perché Ellis
aveva detto di non avere conoscenze dirette e la Baraitser ha accolto
l’opposizione.
Fitzgerald ha chiesto a Lewis dell’offerta di assistenza medica e
psichiatrica. Ellis ha risposto che il Centro di Detenzione di Alexandria non
impiega un medico. Sono disponibili internamente alcuni di servizi di lavoro
sociale e consulenza. I servizi medici erano forniti da una società privata. Ci
potevano volere settimane per incontrare uno psichiatra, anche in una crisi.
Richiesto circa il rischio di suicidi, Ellis ha detto che i detenuti potevano
essere costretti a indossare un “abbigliamento speciale” [camicia di forza?] ed
erano loro tolti i lacci delle scarpe, la cintura, eccetera.
L’avvocato James Lewis ha poi controinterrogato per il governo statunitense
e penso che la cosa sia meglio riferita sotto forma di dialogo. Di nuovo, è
leggermente condensato e parafrasato. Non è una trascrizione (sarebbe illegale
per me redigere una trascrizione; no, non ne conosco il motivo).
Lewis: Lei ha descritto la testimonianza del viceprocuratore statunitense Gordon
Kromberg “inaccurata o incompleta”. Quanti detenuti ci sono attualmente nel
Centro di Detenzione di Alexandria?
Ellis: Circa trecento.
Lewis: Lei dice che ci sono da quattro a sei celli in segregazione amministrativa?
Ellis: Sì, nel blocco H.
Lewis: Le sue informazioni derivano dalle sue visite e dai detenuti?
Ellis: Sì.
Lewis: Ha intervistato il direttore?
Ellis: No.
Lewis: Ha intervistato il personale di custodia?
Ellis: No.
Lewis: Ha intervistato gli psichiatri o psicologi?
Ellis: No.
Lewis: Lei ha fornito un lato della storia. Un lato del quadro. E’ d’accordo?
Ellis: Sono d’accordo che ci sono due lati in ogni storia?
Lewis: Sceriffi statunitensi ispezionano annualmente il carcere. E’ in disaccordo?
Ellis: Non lo so.
Lewis: Kromberg dice che è stato ispezionato il 5 agosto 2019 da sceriffi degli
Stati Uniti e ritenuto del tutto in regola. Che cosa dice lei?
Ellis: Va bene.
Lewis: Anche il Commonwealth della Virginia ha ispezionato il 23 luglio 2019. Non
ci sono stati suicidi nell’attuale periodo di ispezione.
Ellis: Ci sono buoni precedenti quando si tratta di suicidi completati.
Lewis: Ha letto quei rapporti? Conosce i risultati di quei rapporti? Lei non sa
come sono valutati i detenuti ai fini dei diversi tipi di sistemazione?
Ellis: Ho frequentemente chiesto i rapporti di valutazione in casi individuali.
Non mi sono mai stati forniti.
Lewis: Lei non sa che Assange sarà posto in Segregazione Amministrativa?
Ellis: Scommetterei che lo sarà.
Lewis: Kromberg ha affermato che i detenuti in AdSeg hanno accesso a programmi
loro riservati ma lei ha testimoniato diversamente. Ma lei non ha mai
rappresentato detenuti federali, vero?
Ellis: All’interno del carcere non c’è differenza tra detenuti statali e federali.
Lewis: Le è stato chiesto dalla difesa di affermare che l’AdSeg è isolamento?
Ellis: No.
Lewis: C’è accesso illimitato ai propri avvocati. Ciò non è considerato nella sua
definizione di isolamento.
Ellis: Non illimitato.
Lewis: I detenuti in AdSeg hanno accesso alla biblioteca?
Ellis: Raramente. Possono essere in grado di recarvisi quando sono fuori dalla
cella ma solo se può essere vuota in quel momento, in modo che non incontrino
nessuno.
Lewis: Lei dice che Assange sarà posto in AdSeg al piano terra. Non può saperlo.
Ellis: I detenuti di sicurezza nazionale sono tutti al piano terra. I piani superiori
sono per la popolazione generale.
Lewis: I suoi clienti in AdSeg erano un rischio per la sicurezza. Sa se Assange
sarà considerato tale?
Ellis: No.
Lewis: Come sa che Assange non sarà tenuto nel braccio medico?
Ellis: Ai detenuti di alto profilo non è consentito di mischiarsi con la
popolazione generale.
Lewis: Ma Assange non beneficerà di una falange di avvocati che contesteranno le
sue condizioni? Non pensa che la sua pubblicità e sostegno determineranno un
trattamento migliore?
Ellis: Non so se l’effetto sarà quello.
Edward Fitzgerald ha poi riesaminato per la difesa.
Fitzgerald: I suoi giudizi sono basati su sue osservazioni personali?
Ellis: Sì, e sulle notizie dei miei clienti.
Fitzgerald: E perché dice che Assange sarà tenuto nel blocco H?
Ellis: E’ il modo in cui è progettato il carcere. Un detenuto in AdSeg a lungo
termine non potrebbe essere tenuto in nessun altro posto.
Fitzgerald: Riguardo ai programmi per i detenuti lei afferma che non sarebbero
possibili se comportassero l’incontro con un altro detenuto?
Ellis: Sì, e non ci sono programmi individuali.
Per la prima volta in questo processo la stessa Baraitser ha ora posto una
domanda al testimone. Ha chiesto a Ellis perché pensasse che Assange non
sarebbe tenuto tra la popolazione carceraria generale, come era attualmente a
Belmarsh. Ellis ha detto che era perché si trattava di una figura pubblica in
un caso di elevato profilo. La Baraitser ha suggerito che nel Regno Unito
essere una figura di elevato profilo non determinava un trattamento differente.
Ellis ha detto che stava semplicemente riferendo la prassi concreta del carcere
di Alexandria in casi simili.
L’intervento della Baraitser è stato straordinario considerato che aveva
ascoltato una testimonianza incontestabile del dottor Blackwood che Assange era
stato posto in isolamento nel braccio medico di Belmarsh dopo che
qualcuno lo aveva ripreso in un breve video, per impedire “danni di
reputazione” al carcere. Sì, adesso stava affermando che i detenuti di elevato
profilo nel Regno Unito non sono allontanati dalla popolazione carceraria
generale. Sembra avere un filtro mentale infallibile per bloccare informazioni
scomode.
Il suo filtro meno inconscio è stato poi in evidenza quando c’è stato tempo
per una rapida decisione procedurale prima del testimone successivo sulla
questione della decisione del direttore del carcere su Julian Assange nel caso
della lametta nella cella. Il verbale dell’udienza al riguardo arrivava a un
minimo di 19 paragrafi, il giudizio stesso contenuto nel paragrafo 19. La
Baraitser aveva indicato che intendeva assumere come prova solo il paragrafo
19, anche se la difesa aveva detto che l’intero documento conteneva
informazioni molto utili. Mi dicono che i paragrafi da 1 a 18 includono
informazioni sulla straordinaria decisione di porre Julian Assange in
isolamento, mascherato da “infermeria”, compreso il fatto che la responsabile
sanitaria di Belmarsh, dottoressa Daly, non aveva prodotto nemmeno uno dei
rapporti medici obbligatori mensili nei suoi cinque mesi nel braccio medico.
In uno di quegli accomodamenti che trovo inspiegabili, la difesa ha
accettato, senza forzare la Baraitser a prendere una decisione, che i paragrafi
da 1 a 18 dovessero essere ignorati e solo il paragrafo 19 accettato come
prova, nell’intesa che esso stabilisse l’esistenza della lametta e dunque
giustificasse il giudizio del professor Kopelman e dimostrasse che l’accusa era
stata scartata meramente perché non in tempo utile.
Il controinterrogatorio di Yancey Ellis riportato più sopra appare molto
buono alla lettura ed egli ha effettivamente fornito buone risposte all’attacco
dell’accusa. Ma suonato irritato e nervoso e la prestazione è stata meno
convincente rispetto alla lettura. Ciò doveva diventare molto peggiore per la
difesa.
Il testimone successivo è stato Joel Sickler. Ha un dottorato
nell’amministrazione della giustizie e ha lavorato per quarant’anni nel campo
delle condanne e del patrocinio. E’ capo di un’organizzazione chiamata Justice
in Alexandria, Virginia; esperto di condizioni carcerarie e ha visitato più di
50 carceri di tutti gli Stati Uniti. La sua organizzazione presenta descrizioni
al tribunale su quali istituzioni siano adatte a un detenuto. Ha testimoniato
di aver compiuto dozzine di visite al Centro di Detenzione di Alexandria.
Ha testimoniato che in linea con la politica Assange sarebbe posto in AdSeg
a causa del suo coinvolgimento in problemi di sicurezza nazionale e di timori
che possa passare segreti ad altri detenuti. Potrebbe anche essere classificato
come bisognoso di protezione da altri detenuti e da autolesioni. Avrebbe
contatti da zero a molto limitati con altri detenuti. Sickler ha definito
“ridicola” l’affermazione di Kromberg che i detenuti possano comunicare tra
loro attraverso le porte d’acciaio e le spesse finestre di plexiglass. Se in
aggiunta fossero applicate SAM ciò comporterebbe isolamento.
Sickler ha detto che la sua conoscenza delle condizioni post-detenzione
all’ADX Florence in Colorado derivavano in larga misura dalla lettura di
rapporti. Aveva un cliente detenuto là che non era sottoposto a SAM ma era
stato in effetti in isolamento per vent’anni, nonostante precedenti di buona
condotta. Fitzgerald ha chiesto dell’offerta di assistenza medica e
psichiatrica e Sickler ha affermato che nell’intero sistema federale aveva
avuto dozzine di clienti che avevano trovato modo di commettere suicidio.
Specificamente nell’ADX c’era una possibilità di essere trasferiti al centro
medico federale in casi estremi.
Nell’ADX Assange sarebbe tenuto nella SSU nota come blocco H. Con o senza
SAM il contatto con altri detenuti sarebbe del tutto vietato. Il contatto con
il mondo esterno sarebbe straordinariamente limitato. Qualsiasi contatto
permesso con la famiglia sarebbe controllato dall’FBI. Era concessa una telefonata
di 15 minuti al mese. Dopo la condanna il contatto con gli avvocati era molto
limitato.
Fitzgerald ha chiesto come ci si potesse appellare contro le SAM o altre
condizioni carcerarie. Sickler ha replicato che appellarsi anche nel caso di
questioni amministrative minori non riesce mai. Le SAM possono essere
modificate solo dal Procuratore Generale. Nel sistema carcerario in generale
Sickler aveva presentato migliaia di richieste sulle condizioni di detenzione e
forse una dozzina aveva avuto successo. Con le SAM in effetti non c’era alcuna
possibilità. L’isolamento potrebbe essere indeterminato in ADX; non c’era un
limite superiore.
Fitzgerald ha chiesto dei cambiamenti nel carcere dopo l’introduzione della
Mitigazione Cunningham. Sickler ha detto che i cambiamenti erano stati
nominali. Qualsiasi miglioramento reale aveva riguardato solo i detenuti di
livello inferiore di sicurezza. Riguardo alle condizioni carcerarie in generale
“le dichiarazioni ufficiali, i pronunciamenti pubblici sono una cosa, la realtà
in carcere è un’altra”. L’affidavit del dottor Alison Leukefeld per il governo
appariva grande sulla carta ma non lo era nella pratica. D’altro canto rapporti
di organizzazioni quali il Progetto
Marshall corrispondevano esattamente alla sua esperienza
pratica. Le statistiche ufficiali, come solo il 3 per cento dei detenuti
federali che soffre di problemi di salute mentale “non mi suonano vere”. C’era
un rischio considerevole che Assange riceva un’assistenza medica fisica e
mentale adeguata.
Clair Dobbin si è poi alzata a controinterrogare. Di nuovo lo riferirò
sotto forma di dialogo.
Dobbin: Che cosa fa concretamente? Lavora per la difesa in cause?
Sickler: Sì, contribuisco a identificare l’istituzione appropriata per
l’incarcerazione e aiuto i clienti a muoversi nel sistema carcerario.
Dobbin: Dunque patrocinio del detenuto?
Sickler: Sì.
Dobbin: Dunque lei si reca nelle carceri solo per visitare i suoi rappresentati?
Sickler: Sì.
Dobbin: Dunque lei non è un ispettore carcerario?
Sickler: No, non lo sono.
Dobbin: Dunque lei non è un accademico?
Sickler: No, non lo sono.
Dobbin: Dunque lei non è uno psichiatra?
Sickler: No, non lo sono.
Dobbin: Dunque lei non è un ricercatore?
Sickler: No, non lo sono.
Dobbin: Dunque lei non è un medico? Non ottiene la visione di documenti medici?
Sickler: No, non lo sono. Ma ho un consulente medico. Esamino i rapporti medici e
comincio a condurre rapporti su base quotidiana.
Dobbin: Ma non ha accesso a tutto campo? Solo riguardo ai suoi clienti?
Sickler: Esatto.
Dobbin: Ma lei non è un clinico. Non ha l’autorità di convalidare opinioni mediche?
Sickler: No, ma impiego un consulente medico.
Dobbin: Questo consulente è uno psichiatra clinico?
Sickler: No.
Dobbin: Ha rappresentato qualcuno sottoposto a SAM?
Sickler: No. A procedure di tipo SAM, ma non le SAM che possono essere ordinate solo
dal procuratore generale.
Dobbin: Ma lei ha detto chiaramente nel suo affidavit di avere clienti SAM. L’ha
detto perché vuole dare l’impressione di avere una competenza superiore a
quella che ha?
Sickler: Naturalmente no.
Dobbin: Lei non è mai stato nell’area AdSeg del Centro di Detenzione di Alexandria.
Dunque su che cosa si basa la sua opinione?
Sickler: Informazioni fornitemi da numerose terze parti, compresi miei clienti,
altri avvocati e il difensore pubblico.
Dobbin: Ma non pensa che fosse importante chiarire nella sua dichiarazione
che si tratta di sentito dire?
Sickler: Non ho ritenuto così importante la distinzione.
Dobbin: Ha visto le norme che regolano la testimonianza di esperti in quest’aula?
Sickler: Sì. Non ho ritenuto che fosse contro le regole.
Dobbin: Lei ha visto la dichiarazione di Kromberg. Accetta che ci siano motivi
legittimi per cui Assange sia in AdSeg?
Sickler: Assolutamente.
Dobbin: I detenuti in custodia protettiva ricevono tutti gli stessi servizi e
diritti degli altri detenuti?
Sickler: Naturalmente.
Dobbin: E’ d’accordo che sarebbe in grado di partecipare a programmi con
altri detenuti?
Sickler: No, se sotto SAM.
Dobbin: E’ d’accordo che quelli in custodia protettiva possano incontrare altri
detenuti?
Sickler: Certamente.
Dobbin: E’ d’accordo che non ci siano restrizioni all’accesso ad avvocati?
Sickler: Assolutamente. C’è un diritto costituzionale.
Dobbin: E’ d’accordo che le SAM possono essere imposte solo dal Procuratore
Generale?
Sickler: Sì.
Dobbin: Qual è la procedura per questo?
Sickler: Comporta la consultazione di agenzie dei servizi d’informazione.
Dobbin: Occorre la certificazione di uno dei capi di una delle agenzie della
sicurezza che il detenuto è una minaccia agli Stati Uniti?
Sickler: Sì.
Dobbin: Non può sapere che Assange sarà sottoposto a SAM. E le SAM differiscono da
persona a persona.
Sickler: Sì, corretto.
Dobbin: Nel caso del terrorista condannato El-Haj lui era sotto SAM ma gli era
tuttavia consentito l’accesso alla famiglia.
Sickler: Sì, i suoi famigliari immediati.
Dobbin: I provvedimenti dipendono dal singolo detenuto?
Sickler: Sì.
Dobbin: Il giudice che aveva condannato [un altro detenuto, non sentito
chiaramente] è entrato personalmente nel MMC per controllare le condizioni del
carcere. Questo non dimostra che c’è una buona supervisione giudiziaria?
Sickler: L’ho costatato, in rare occasioni.
Dobbin: Le SAM non limitano l’accesso agli avvocati.
Sickler: Come si accede agli avvocati nell’ADX Florida? E prima del processo ci sono
difficoltà di prenotazione. Se è sotto SAM il suo legale sarà egli stesso
sottoposto a sorveglianza.
Dobbin: Quali prove ha di questo?
Sickler: Il caso Lynne Stewart.
Lindsay Lewis.
Dobbin: Lynne Stewart stava gestendo un messaggio per jihadisti (l’avvocato ha
aggiunto molti presunti dettagli). Il suo cliente era sottoposto a SAM per
impedirgli di gestire un’organizzazione terroristica.
Sickler: Il caso, come altri, ha avuto un effetto agghiacciante sulla disponibilità
di avvocati ad assumere casi SAM che riguardino la sicurezza nazionale.
Dobbin: Il Centro di Detenzione di Alexandria non è sovraffollato.
Sickler: No, è al di sotto della sua ricettività. E’ un carcere gestito bene. Il
personale è molto professionale.
Dobbin: Kromberg riferisce livelli di personale medico molto considerevoli.
Sickler: Mi risulta che si tratta prevalentemente di appaltatori privati, non di
personale del carcere. In pratica i bisogni dei detenuti non sono soddisfatti
in misura significativa. Ci vogliono da alcuni giorni ad alcune settimane per
ricevere cure.
Dobbin: Ma ricevono cure sufficienti?
Sickler: Non c’è alcun intervento psichiatrico reale. Non è il massimo livello.
Solitamente i detenuti sono solo medicati.
Dobbin: Dunque hanno accesso alle medicazioni? E a qualcuno con cui parlare?
Sickler: Corretto.
Dobbin: La sua testimonianza riferisce un solo suicidio, al Centro Correzionale
Metropolitano.
Sickler: Quello è solo un esempio, uno dei miei casi attuali.
Dobbin: Ma due agenti del carcere sono stati accusati di ciò.
Sickler: Siamo sempre rapidi nell’incolpare i piccoli.
Dobbin: Non erano i protocolli a essere sbagliati; solo due persone che non hanno
fatto il loro lavoro. [Questo è forse il caso di Epstein]. L’ADC ha buoni
precedenti circa i suicidi.
Sickler: In AdSeg c’è un sistema molto arduo, quasi tortuoso di isolamento.
Assange soffre di depressione ed è nello spettro dell’autismo. Sarebbe
insopportabile per lui. Persino nel caso di miei clienti sani c’è stato un
terrificante deterioramento in queste condizioni.
Dobbin: L’evidenza è che riescono a impedire i suicidi presso l’ADC.
Sickler: Sì, hanno un dato stellare.
Dobbin: Nel caso Babar Ahmad (2012) la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha
preso in considerazione le SAM e ha stabilito che non era un regime
inaccettabile. E’ cambiato qualcosa dal 2012?
Sickler: Non significativamente.
Dobbin: Lei ha detto inizialmente nel suo rapporto che Assange potrebbe non essere
inviato all’ADX. Ora cambia parere. La sentenza è a discrezione del giudice.
Non ci sono basi per il suo rapporto.
Sickler: Ho cambiato parere nel periodo intercorrente. Dal secondo atto d’accusa
sostitutivo l’accusa è ora di spionaggio e il governo afferma che Assange è una
continua minaccia per gli Stati Uniti.
Dobbin: Lei è stato consulente nel caso di Reality Winner. Lei ha avuto solo 53
mesi.
Sickler: Era un genere di imputato qualitativamente differente.
Dobbin: Era un’addetta ai lavori. Normalmente subiscono condanne più dure. Sta
scontando la sua condanna in una struttura medica.
Sickler: Non per motivi medici. E’ la struttura carceraria federale più prossima
alla sua famiglia.
Dobbin: Lei afferma che Assange sarebbe in isolamento. Ma Kromberg afferma che la
maggior parte dei detenuti in accoglienza speciale sono in celle doppie con un
compagno.
Sickler: Può essere peggio. Molti sono violenti e mentalmente malati. Le aggressioni
di compagni di cella sono frequenti.
E’ poi seguito uno scambio di battute in cui la Dobbin ha cercato di far
inciampare Sickler sulle procedure per internare qualcuno nell’ADX Florida, ma
egli si è dimostrato esperto in dettaglio.
Dobbin: Le procedure affermano che i detenuti con problemi di salute non
saranno inviati all’ADX a meno che non ci siano gravi motivi di sicurezza.
Sickler: Amu Hamza sta là ed è privo di entrambe le braccia.
Dobbin: Ci sono solo 14 persone nell’ADX in questa categoria. Lei non è stato là.
Come ottiene le sue informazioni?
Sickler: Rapporti, tra cui del Centro Lowenstein e del Centro per i Diritti
Costituzionali.
Dobbin: I detenuti nell’ADX in realtà ricevono visite di famigliari.
Sickler: Quanto spesso il signor Assange riceverebbe visite di famigliari? Perché
non lo dice alla corte?
Dobbin: [nome non udito], un terrorista condannato che ha tentato di far saltare in
aria un aereo è nell’ADX e riceve visite e telefonate di famigliari.
Sickler: Gli sono consentite comunicazioni con due determinati membri della
famiglia. Ma quanto spesso gli è consentito chiamarli o vederli?
Dobbin: Lei ha detto che l’isolamento nell’ADX può essere indeterminato?
Sickler: Quella è la mia impressione.
Dobbin: Qual è la sua fonte di informazioni?
Sickler: Detenuti e avvocati. E’ aneddotica, lo ammetto. Ma lei sta dicendo che a un
certo punto il governo degli Stati Uniti deciderà che Assange probabilmente non
divulgherà informazioni classificate?
Dobbin: Lei sa che ci sono tre livelli nel blocco H che i detenuti possono
attraversare per uscire?
Sickler: No.
Dobbin: Sapeva che persino i detenuti sotto SAM possono mischiarsi tra loro per
periodi sociali?
Sickler: No, non lo sapevo.
Dobbin: (Cita il giudizio dell’ECHR che avalla il programma di uscita).
Sickler: Devono mancare due anni dal rilascio. Se si è designati dal Procuratore
Generale per le SAM, non si ha titolo a tale programma. Le condizioni nell’ADX
sono straordinariamente dure.
Dobbin: Kromberg descrive le fasi e dice che la fase 3 consente contatti con altri
detenuti.
2.
Programma dell’Unità di Sicurezza Speciale (SSU)
3.
Il Programma dell’Unità di Sicurezza Speciale è ideato
per detenuti che sono sottoposti a SAM, che sono restrizioni alle comunicazioni
imposte dal Procuratore Generale. Si veda 28 C.F.R. paragrafi 501.2, 501.3. I
detenuti con SAM sono posti nell’Unità di Sicurezza Speciale (Unità H). Come
dettagliato nella mia Prima Dichiarazione, righe 95-99, una SAM può essere imposta
per prevenire la rivelazione di informazioni classificate che porrebbero una
minaccia alla sicurezza nazione se rivelate o per proteggere da atti di
terrorismo o violenza. Una SAM può includere porre un detenuto in detenzione
amministrativa e nel limitare visite sociali, privilegi postali, chiamate
telefoniche e accesso ad altri detenuti e ai media. I detenuti ospitati nella
SSU sono esaminati annualmente dal Procuratore Generale per stabilire se lo
status SAM debba essere rinnovato o modificato. La revisione del Procuratore
Generale include una valutazione delle informazioni fornite dall’ufficio del
procuratore degli Stati Uniti procedente e dai dirigenti delle forze federali
dell’ordine.
4.
I detenuti incarcerati nell’unità H hanno
l’opportunità di partecipare a un Programma dell’Unità di Sicurezza Speciale in
tre fasi (SSU Program) ideato in modo speciale per i detenuti sotto SAM. Lo
scopo del Programma SSU è confinare i detenuti sotto SAM sotto controlli
rigorosi, offrendo loro contemporaneamente occasioni per dimostrare un
comportamento progressivamente responsabile e per partecipare a programmi in un
contesto sicuro e controllato. Il Programma SSU equilibra gli interessi di
offrire ai detenuti occasioni di programmazione e accresciuti privilegi con gli
interessi di garantire la sicurezza istituzionale e nazionale. Il successo
della partecipazione del detenuto al Programma SSU fornisce informazioni che
possono essere tenute in considerazione nel valutare se le SAM continuino a
essere necessarie o se le comunicazioni del detenuto possano essere controllate
in un modo che non comprometta gli interessi della sicurezza nazionale o
istituzionale.
5.
I detenuti ospitati nella SSU ricevono un minimo di
dieci ore alla settimana di esercizi fuori dalla cella. In generale i detenuti
si ricreano individualmente in aree di ricreazione singole sicure. I detenuti
consumano i pasti nelle loro celle. I detenuti ricevono fino a quattro
telefonate sociali mensili e possono ricevere fino a cinque visite sociali.
§
Fase 1. Durante la fase iniziale del programma a un
detenuto possono essere concesse due telefonate non a legali al mese, accesso a
una lista dello spaccio e ad articoli per attività artistiche o hobbistiche e
la scorta alla doccia nel braccio del detenuto – l’area comune fuori dalla
cella – tre volte alla settimana.
§
Fase 2. In base all’adattamento del detenuto egli può
passare alla Fase 2 dopo circa 12 mesi. Nella fase 2 del programma al detenuto
possono essere permesse tre telefonate non a legali al mese e l’accesso a una
lista ampliata dello spaccio e a ulteriori articoli per attività artistiche o
hobbistiche. Al detenuto è consentito di star fuori dalla cella senza scorta
cinque volte la settimana.
§
Fase 3. L’inserimento nella fase 3 solitamente
richiede una modifica delle SAM per consentire ai detenuti di avere contatti
fisici tra loro. Ai detenuti nella fase 3 è permesso di star fuori nel braccio
insieme in gruppi di fino a quattro persone. Un detenuto nella fase 3 conquista
la capacità di essere in contatto fisico con altri detenuti nell’area del
braccio fuori dalla sua cella sette giorni la settimana. I detenuti nella fase
3 trascorrono un’ora e mezzo al giorno con fino a tre altri detenuti, nessuno
dei quali scortato da personale del carcere. I detenuti nella fase 3 consumano
un pasto insieme e si dedicano ad attività ricreative tra cui guardare la
televisione, leggere e giocare a carte. I detenuti nella fase 3 possono fare la
doccia ogni volta che sono nel braccio. Inoltre, i detenuti nella fase 3
continuano ad avere accesso alla lista ampliata di materiale artistico e
hobbistico e a una lista ulteriormente ampliata dello spaccio.
Sickler: Suona terribile. Persino quando si raggiunge la fase 3 con i privilegi
extra. Se lo fanno in pratico, beh è splendido. E tuttavia a me suona
terribile.
Dobbin: C’è una progressione.
Sickler: Mi piacerebbe sapere quanto ci voglia.
Dobbin: Conosce il numero dei rilasciati dall’ADX? Non dovrebbe conoscere questi
fatti?
Sickler: Il luogo è tormentoso. Questo è fuori dubbio.
Dobbin: Quanti detenuti sono trattati dipenderà da quanto grave sia il rischio che
costituiscono.
Sickler: Precisamente.
Dobbin: L’assistenza medica nell’ADX non è influenzata dalle SAM.
Sickler: OK.
Dobbin: E’ d’accordo che in conseguenza dell’Accordo Cunningham ci sia stato un
considerevole miglioramento?
Sickler: Non sono in grado di dirlo.
Dobbin: Gordon Kromberg testimonia che l’ADX Colorado ha più misure di salute
mentale per detenuto di ogni altro carcere federale.
Sickler: E’ necessario a causa delle condizioni estreme in cui sono tenute le
persone.
Dobbin: Questo non le indica che lo standard dell’assistenza è buono?
Sickler: C’è un’interazione significativa tra paziente e clinico? Non lo so.
Dobbin: L’Accordo Cunningham ha determinato il rilascio di più di cento persone
dall’ADX.
Sickler: Ma quante erano sottoposte a SAM?
Dobbin: Abbiamo stabilito che lei non sa nulla del movimento in uscita delle
persone con SAM.
Sickler: Sì, lei ha stabilito questo.
Dobbin: In conseguenza della Mitigazione Cunningham sono state create due nuove
istituzioni mentali.
Sickler: Sì, per schizofrenia e psicosi.
Dobbin: Un rapporto dell’Amministrazione Penitenziaria del 2014 mostra che alcuni
detenuti non vogliono mai lasciare l’ADX perché trovano che lo standard delle
cure sia buono. Commettono nuovi reati per rientrarvi.
Sickler: Scelgono apposta quelli con cui parlare. La maggior parte dei detenuti
vuole disperatamente uscire.
Dobbin: Ogni rapporto riceve una risposta ufficiale dall’Ufficio delle Carceri e le
politiche sono costantemente aggiornate.
Sickler: Sì, ma in pratica non si vedono semplicemente risultati. Ho avuto
recentemente un cliente, un detenuto, che anziché essere curato è stato
picchiato e gettato nudo nel buco. Ci sono voluti mesi prima che un tribunale
lo facesse uscire. A un altro sono stati rifiutati i suoi farmaci diagnosticati
e prescritti perché non nel ricettario dell’Ufficio delle Carceri.
Dobbin: Nel primo caso c’è stata una revisione giudiziaria. Dunque il sistema
funziona.
Sickler: Dopo sei mesi.
C’è stato altro di questo. Il controinterrogatorio è durato due ore e
mezza. Di nuovo pare più convincente dallo Sickler scritto che dal vivo, dove
egli è apparso scosso dall’aggressione. Le sue risposte che suonano come ferme,
sono suonate scontrose e buttate lì quando le ha fornite. Ha dato l’impressione
che ritenesse valesse la pena di impegnarsi con l’irragionevole Dobbin e, anche
se simpatizzo di cuore, non era questo che il momento richiedeva.
Sickler ha dato decisamente l’impressione di essere a volte d’accordo con
l’accusa solo perché quella era la linea di comportamento più facile. Lo ha fatto
spesso con una voce che suggeriva scetticismo, sarcasmo o irrisione, ma ciò non
era chiaro nelle sue parole e non risulterà evidente nella trascrizione. Nella
vita normale formulare brevi risposte sarcastiche del tipo “Oh, sì, è
meraviglioso” in reazione ad affermazioni risibili dell’accusa riguardo alla
disposizione di carceri statunitensi di super massima sicurezza ma funzionare
come una forma di derisione; in un contesto giudiziario non funziona per nulla.
Per essere giusti con il signor Sickler essere a casa anziché concretamente in
un’udienza in aula spiegherà in parte la cosa. Ma il verbale del tribunale dirà
che Sickler afferma che il trattamento dei detenuti in carceri statunitensi di
super massima sicurezza è meraviglioso. Non nota il sarcasmo.
La Dobbin è importuna oltre il livello di offensività; si presenta come
assolutamente detestabile come persona.
La sgradevole ironia in tutto questo è che sia Sickler sia Ellis sono stati
derisi e scherniti per la loro mancanza di conoscenza dell’ADX Colorado, quando
accusa e giudice si erano messi insieme solo venerdì per vietare due testimoni
che la difesa voleva deponessero e che avevano un’esperienza personale dell’ADX
Florence. Questo è un altro esempio impressionante del fatto che questo
processo è separato da qualsiasi tentativo genuino di trovare verità o
giustizia.
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dipende interamente dalle vostre gentili sottoscrizioni volontarie che
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Da Znetitaly – Lo spirito della resistenza è vivo
Originale: https://www.craigmurray.org.uk/
Traduzione di Giuseppe Volpe
Traduzione © 2020 ZNET Italy – Licenza Creative Commons CC BY-NC-SA 3.
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