Si è concluso questa mattina il processo a carico di sei Notav imputati per
aver tentato di appendere uno striscione all’inferriata del palazzo di
Giustizia di Torino. La sentenza è stata per tutti di condanna con pene che
vanno dagli 8 ai 9 mesi di reclusione, esattamente come aveva chiesto la
Procura (per quattro era contestata anche il reato di resistenza da cui
sono stati assolti)
Era il 26.7.2013 quando un centinaio di Notav si diedero
appuntamento davanti al Tribunale per accompagnare Marta, ancora
provata fisicamente e psicologicamente dalle violenze, anche di carattere
sessuale, subite ad opera di alcuni agenti di polizia nel corso della
passeggiata notturna del 19.7.2013 in cui furono fermati nove manifestanti, di
cui sette arrestati.
Marta quel giorno doveva essere sentita dai Pubblici Ministeri (i soliti)
sia come indagata (poi assolta) che come persona offesa. Fu accompagnata e
sostenuta dall’affetto di donne ed uomini del Movimento ai quali fu impedito di
appendere all’esterno del palazzo uno striscione con la scritta “SE TOCCANO UNA
TOCCANO TUTTE, NON UN PASSO INDIETRO, SOLIDARIETA’ A MARTA – COMPAGNE NO TAV”.
Proprio mentre Marta entrava per incontrare i Pubblici Ministeri la polizia caricò i
presidianti, ferendone alcuni con i manganelli, di cui fecero il
solito indiscriminato uso. Gli identificati furono poi indagati per violenza
aggravata a pubblico ufficiale perché, così ha sostenuto la Procura, non
rispettarono il divieto di appendere lo striscione.
A nulla è valso provare e documentare che tale ordine, peraltro espresso a
suon di manganellate, era del tutto illegittimo posto che sui cancelli del
Tribunale, di Torino come di altre città, sono sempre stati appesi striscioni,
cartelloni e vessilli vari, anche da parte dello stesso Movimento No Tav (v.
Operazione Hunter).
Tra 60 giorni verranno depositate le motivazioni di tale condanna e
capiremo con quali argomentazioni il Tribunale di Torino riuscirà a
giustificare una condanna tanto iniqua, ma due circostanza vanno da subito
evidenziate.
La Procura ha portato avanti l’accusa non solo recependo, acriticamente e
pedissequamente, le indicazioni della Questura di Torino, ma, mettendoci del
suo, ha svillaneggiato, evento peraltro non raro, i testimoni della difesa. Il
Pubblico Ministero (una donna, così come donne sono i componenti del Collegio
Giudicante), oltre al tentativo incessante di screditare le dichiarazioni delle
testimoni, è infatti giunta a chiedere ad una di loro, forse per cercare di
comprendere le ragioni di un sentimento solidaristico che evidentemente non le
appartiene, se avesse mai subito personalmente molestie sessuali. Il Pubblico Ministero
deve dunque aver ritenuto che la solidarietà a Marta potesse essere legittima o
comprensibile solo se espressa da donne che avessero sperimentato in prima
persona la brutalità delle ff.oo. e la violenza sessuale. Ma d’altronde appare
ormai sciocco, o quanto meno ingenuo, aspettarsi giustizia, o anche solo umana
comprensione da coloro che hanno archiviato la stessa vicenda di Marta
asserendo che i palpeggiamenti dovevano intendersi come accudenti manovre di
soccorso e che dare della “puttana” ad una fermata costituisca una semplice
“generica imprecazione”.
Mentre oggi la Magistratura torinese esprimeva la sua sempre meno
autorevole giustizia pronunciando la condanna di chi si era già visto
manganellare dalle forze dell’ordine e spingere in mezzo alle macchine che
transitavano davanti al Palagiustizia per aver espresso solidarietà ad una
vittima di quegli stessi agenti, contemporaneamente, fuori dal Tribunale,
altri, del tutto ignorati dalle forze dell’ordine pure presenti, appendevano
cartelli e cartelloni per denunciare altre e diverse ingiustizie. Ma non erano
No Tav e, soprattutto, non denunciavano le brutalità della polizia.
E, sempre oggi (che bella giornata!), apprendiamo della promozione a Questore di chi,
tra gli altri, proprio il 19.7.2013 dirigeva l’operazione di Ordine Pubblico che
ha portato all’accerchiamento in Clarea dei manifestanti, al loro arresto, alla
loro umiliazione fisica e psicologica, alle violenze da tutti subite ed alla
violenza sessuale esercitata su Marta.
COMPLIMENTI E FELICITAZIONI!
Il video di quel giorno:
Nessun commento:
Posta un commento