di Vittorio Lovera (Attac Italia)
Sabato 26 Marzo saremo tutti in piazza a Firenze per
dare, assieme al collettivo di fabbrica della GKN, promotore assieme ai FFF
dell’iniziativa, un segnale forte che cambiare si può, che questo malandato
Pianeta può essere ancora salvato ma che non c’è più tempo per filosofeggiare,
che occorre collettivamente passare dalle sterili chiacchiere alle azioni concrete,
che sta ad ognuno di noi prendersi la responsabilità di salvare un Pianeta
segnato da 869 conflitti in corso che coinvolgono oltre 70 Nazioni ( Africa: 31
stati e 291 guerre e guerriglie; Asia: 16 Stati e 194 guerre e guerriglie;
Medio Oriente: 7 Stati e 266 guerre e guerriglie; Europa: 9 Stati e 83 guerre e
guerriglie; Americhe: 7 Nazioni e 35 conflitti tra cartelli della droga, guerre
e guerriglie. Fonte: portale Guerre nel Mondo. Per ulteriori approfondimenti
accedere alle infografiche di Armed Conflict
Location&Event Data Project –ACLED – ), da una crisi
climatica e ambientale sull’orlo di una definitiva irreversibilità, con
diseguaglianze economiche e sociali da far rabbrividire solo a citarle, con
stravolgimenti del mercato del lavoro non più risolvibili con gli strumenti
sindacali classici.
E siamo ancora alle prese con la quarta/quinta/sesta
ondata di una sindemia che ha mostrato tutti i limiti e i danni dell’attuale
sistema dominante.
Può bastare per alzarci dal divano, dove davanti la TV
o pseudo siti internet ci rimbambiamo con migliaia di false veline o astute
fake news ??
Vogliamo trasformare questa distruttiva ansia
collettiva in un’ondata di reale rinnovamento, in una ventata di
sperimentazione di alternativa di società che permetta alle ultime generazioni
di immaginarsi un futuro?
Siamo ad un bivio, lo diciamo – come Società della Cura – da
almeno due anni, ma le risposte messe in campo dall’attuale establishment vanno
in direzione ostinatamente opposta alle necessità della società mondiale.
Viviamo un insostenibile ritorno agli anni Ottanta:
alla guerra fredda, al militarismo, all’indifferenza climatica, con un
retrogusto di autarchia che è cosa ben diversa da quella rilocalizzazione
produttiva e sovranità alimentare che i movimenti sociali raccomandano da anni
ai nostri governi. In tutte le sedi delle politiche economiche e commerciali si
chiarisce la volontà – a partire da Palazzo Chigi, passando per Bruxelles, fino
agli uffici della Wto a Ginevra – di seppellire la lezione della pandemia come
campanello d’allarme per il disequilibrio socio-sanitario-ambientale che il
modello di sviluppo industrialista-estrattivista che abbiamo scelto ha
provocato, mettendo a rischio la sopravvivenza dell’umanità sul pianeta. Mentre
si lucidano i muscoli e i moschetti, si innesta l’indietro tutta, e si torna a
un’impostazione pre-thatcheriana della produzione – carbonifera, intensiva,
inquinante, armata – senza concedersi, da un lato, alcuno spazio per valutare
l’impatto multidimensionale di scelte tanto scellerate e delle possibili
alternative. E dall’altro lato senza concedere alcuna possibilità a una vera
trattativa di pace e a una profonda riprogrammazione post-traumatica dei nostri
territori in direzione della rigenerazione delle risorse, della vita.
Serve una nuova classe dirigente, giovane, motivata,
preparata che sappia con ostinata determinazione porre le basi per
un’inversione di rotta, per un’alternativa di Società che ponga le persone e
non i profitti al centro del loro agire.
Serve una Società della Cura. E per ottenerla
occorre insorgere.
Insorgere significa tentare di ribaltare i
rapporti di forza nei luoghi di lavoro e nella società, perché
non esiste altro mezzo per garantirci un futuro migliore se non la lotta qui ed
ora. Una lotta che deve ricomporre una miriade di pezzi, che punta a una vera
transizione di sistema, contro i combustibili fossili e il nucleare, contro il greenwashing,
contro ogni guerra, contro ogni sfruttamento e vessazione.
Saremo in piazza per ribadire il legame indissolubile
tra giustizia climatica e sociale, la necessità di liberarci dal sistema basato
sulla guerra, sull’estrattivismo, sul debito imposto da oligarchie finanziarie
che controllano ogni forma di vita, sulla supremazia del profitto.
Saremo nelle strade di Firenze, complici del
collettivo di fabbrica GKN perché sappiamo che la dura battaglia in quello
stabilimento può segnare un avanzamento per chiunque abbia una visione del
mondo basata su uguaglianza e democrazia, al di fuori di ogni particolarismo.
Convergere significa anche riappropriarci di una
capacità collettiva di quelle continue “rivoluzioni dall’alto” che stanno
segnando la nostra epoca. Siamo passati da uno stato d’emergenza dettato dalla
gestione pandemica, a quello dettato dalla guerra e dai suoi effetti, tanto sul
piano energetico che su quello delle derrate alimentari. La guerra in Ucraina è
da un lato il frutto dell’espansionismo russo in termini regionali. Dall’altro
è il corto circuito tra politiche imperiali che si contendono l’egemonia, ma
che sono identiche sotto il profilo economico: si combatte per il controllo
delle risorse fossili, e anzi la novità è che le stesse fonti energetiche sono
divenute strumenti bellici, oltre che oggetto del contendere. E tutto questo
per incrementare potere & ricchezza di poche migliaia di oligopolisti che
sfruttano a loro esclusivo vantaggio le risorse del Pianeta gettando miliardi
di persone nell’incertezza e nel disagio sociale ed economico.
La guerra è parte integrante di questa “transizione”
dettata dall’attuale governance mondiale. Una transizione i
cui costi vengono scaricati verso il basso, come dimostra l’aumento del prezzo
dei carburanti, delle bollette e del costo della vita in generale.
È una guerra permanente del capitale contro la vita e
insorgere significa affermare con forza le nostre priorità e soluzioni:
redistribuzione della ricchezza, abbandonare la finanza predatoria e il sistema
produttivo fossile, sviluppare comunità energetiche basate sul sistema delle
rinnovabili e soprattutto uscire dalla logica del consumismo capitalista.
Insorgiamo contro i prezzi che aumentano: contro i
profitti smisurati che le dinamiche dei mercati stanno portando nelle tasche di
un pugno di oligopolisti, insorgiamo perché il reddito deve essere garantito
incondizionatamente a tutte e tutti, insorgiamo perché ci rifiutiamo di
sostenere i costi di una transizione ecologica che ora ci vogliono negare nel nome
dell’unità dentro lo sforzo bellico.
Insorgiamo perché siamo contro tutte le guerre, ma
perché è giusto e necessario combattere la guerra che i potenti del mondo
stanno facendo contro di noi, contro chi subisce sulla propria pelle quelle
guerre, contro le loro politiche capitalistiche, al fianco de los de
abajo. C’è una guerra che ci sta portando via il futuro, un futuro per il
quale, invece, vogliamo lottare.
Questa manifestazione nazionale era già stata fissata
– in accordo con GKN e le oltre 500 associazioni che convergono nella Società
della Cura – nella partecipata assemblea pubblica al Teatro Ambra di Roma del
31 Ottobre 2021. Così come si era deliberato di lanciare a Roma una tre giorni
di Forum delle convergenze dei Movimenti, il 25-26-27 Febbraio a presso il CSO
Scup. Da quella 3 giorni emergono molti degli aspetti e dei valori che
rivendicheremo il 26 Marzo a Firenze e che con somma sintesi così vi
riepiloghiamo.
Il Forum della convergenza dei Movimenti ha
preso netta posizione sul conflitto bellico in corso:
*condannando senza se e senza ma
l’aggressione all’Ucraina e chiedendo l’immediato “cessate il fuoco” e il
ritiro dell’esercito russo dentro i propri confini;
*chiedendo solidarietà, protezione,
assistenza e diritti per il popolo ucraino;
*esprimendo solidarietà al popolo russo
che non vuole la guerra, a partire dalle migliaia di pacifiste e pacifisti
arrestati;
*dichiarandosi contro la decisione dell’Ue
e del governo italiano di inviare armi all’Ucraina, per la neutralità attiva e
il disarmo nucleare europeo, per una sicurezza condivisa e lo scioglimento
della Nato, le cui mire espansive nell’est europeo hanno contribuito a creare
le condizioni per il precipitare della situazione.
Il Forum della convergenza ha affermato, con ancora
più forza, come la cultura della guerra si superi costruendo un’altra società,
non basata sui profitti e sul dominio, ma sul “prendersi cura di” e sul
“prendersi cura con”.
In questa direzione le proposte emerse dalle giornate
del Forum acquisiscono ancor più forza e ragione.
Il Forum ha considerato alcuni appuntamenti come
estremamente significativi per la convergenza dei movimenti:
·
Mobilitazioni contro la guerra,
rispetto alle quali si è svolta una prima manifestazione nazionale il 5 marzo;
·
Sciopero transfemminista dell’8
marzo;
·
Climate Global Strike del
25 marzo;
·
Manifestazione Nazionale di
Convergenza promossa da Gkn il
26 marzo a Firenze
·
Percorso condiviso verso la Cop27
in Egitto, a partire dal Climate Camp Europeo a Vicenza
e dall’esperienza di “Laboratoria ecologista autogestita Berta
Caceres” di Roma
Fra tutte le proposte emerse dentro il Forum, alcune
campagne hanno attraversato le diverse sessioni e sono state trasversalmente
condivise:
·
campagna contro il Ddl Concorrenza
e contro l’Autonomia Differenziata – entrambe già
attive, considerate fondamentali perché le due norme aprono una nuova stagione
di privatizzazioni dei beni comuni e dei servizi pubblici e amplificano la
diseguaglianza territoriale (ddl autonomia differenziata) e la diseguaglianza
fra le persone dentro uno stesso territorio (ddl concorrenza);
·
campagna per la legge contro le
delocalizzazioni – legge proposta dall’esperienza di lotta della
Gkn, considerata fondamentale per costruire una diversa politica industriale
pubblica, partecipativa, socialmente ed ecologicamente orientata e sottratta
alla predazione dei fondi d’investimento finanziari;
·
campagna per un diverso modello
energetico e contro il carovita – promossa da
diverse reti e soggetti, considerata fondamentale per una radicale inversione
di rotta rispetto alla crisi eco-climatica –abbandono del fossile, no al
nucleare, si all’energia rinnovabile diffusa e autoprodotta dalle comunità
energetiche- e per la lotta contro gli aumenti delle bollette determinati da un
modello energetico fondato sul mercato e sulla speculazione finanziaria;
·
campagna per il monitoraggio
popolare dell’impatto sui territori dei progetti del Pnnr –
da collegare all’interno della Società della Cura a partire dalle reti attive e
emergenti sul territorio, contro l’imposizione di opere e impianti inutili e
dannose, aggravata dal riorientamento dei fondi non spesi nello spirito di una
economia di guerra;
·
campagna per la sovranità
alimentare – promossa da diverse reti e soggetti del mondo
contadino e del mondo dell’economia trasformativa e solidale, considerata
fondamentale per contrastare la torsione della Politica Agricola Comunitaria
(PAC) verso gli interessi dell’agrobusiness, attraverso le scelte dell’economia
di guerra e l’elaborazione del nuovo Piano Strategico Nazionale;
·
campagna per una scuola pubblica e
fuori dal mercato – su questo punto, il Forum ha assunto come
propri gli obiettivi delle lotte messe in campo in questi mesi dal movimento
delle studentesse e degli studenti;
·
campagna per la difesa, il
consolidamento e l’aumento dei Consultori pubblici –
promossa da reti femministe e transfemministe in diverse regioni per
l’affermazione del diritto delle donne all’autodeterminazione, in particolare
per quanto riguarda la salute riproduttiva e l’applicazione della 194;
·
campagna per la liberalizzazione
dei brevetti sui vaccini – campagna
europea già in corso, considerata fondamentale per superare l’apartheid
sanitario fra paesi ricchi e paesi poveri e per costruire una sanità fuori
dagli interessi delle multinazionali di Big Pharma;
·
campagna per una sanità pubblica,
territoriale, preventiva e partecipativa – promossa da
diverse reti e soggetti, considerata fondamentale per un nuovo concetto di
salute individuale, sociale, ambientale e collettiva e per contrastare la
privatizzazione del servizio sanitario nazionale;
·
campagna per il reddito universale –
promossa diverse reti e soggetti, considerata fondamentale per l’abolizione
della precarietà del lavoro e dell’esistenza, per la fine di ogni ricatto sulle
condizioni di lavoro e sul conflitto ambiente/lavoro;
·
campagna contro le spese
militari – promossa da diverse reti e soggetti, ancor più
fondamentale oggi, in pieno conflitto bellico dentro l’Europa e con la corsa
globale al riarmo;
·
Campagna Abolish Frontex –
promossa da diverse reti e soggetti, è una campagna internazionale per i
diritti delle migranti e dei migranti, volta a smantellare il regime europeo
dei confini e bloccare i fondi che lo finanziano.
Nel Forum sono emerse molte altre proposte, che, pur
non essendo strutturate come campagne, contribuiscono al caleidoscopio
dell’alternativa di società.
Lavoro
·
costruzione di una piattaforma sui diritti (reddito
universale – salario minimo – riduzione dell’orario di lavoro a parità di
salario- ripristino della scala mobile – socializzazione del lavoro necessario)
Fisco
·
costruzione di una proposta di riforma fiscale
alternativa, interamente basata sul principio costituzionale della
progressività
Clima
·
costruzione di una campagna sulla tassonomia Ue che
definisca obiettivi di reale trasformazione ecologica
·
costruzione di una proposta di legge contro
l’obsolescenza programmata dei prodotti
·
rivendicazione dell’azzeramento dei SAD (Sussidi
Ambientalmente Dannosi)
·
richiesta della de-intensificazione della produzione
agricola e del taglio di almeno il 50% degli allevamenti intensivi
Sanità
·
apertura di vertenze per il controllo dal basso della
destinazione dei fondi e della gestione delle case di comunità
Comuni e risorse
·
costruzione di una campagna per promuovere due leggi
d’iniziativa popolare, una per la riforma della finanza locale (no al pareggio
di bilancio finanziario, si al pareggio di bilancio sociale, ecologico e di
genere), la seconda per la socializzazione di Cassa Depositi e Prestiti;
Beni comuni
·
mappatura degli spazi urbani inutilizzati
·
mappatura ed estensione delle sperimentazioni dell’uso
civico collettivo
·
approvazione di una legge nazionale sui beni comuni
Economia trasformativa
·
approvazione di una legge nazionale e di leggi
regionali sull’economia solidale
·
mappatura delle esperienze e delle conoscenze
·
avvio delle comunità energetiche
Pace e solidarietà internazionale
·
adesione dell’Italia al Trattato internazionale di non
proliferazione nucleare
·
Ice (Iniziativa dei cittadini europei) per il divieto
di commercio dei prodotti dei territori occupati
Questo numero del Granello di Sabbia “Si scrive
concorrenza, si legge privatizzazioni ” è interamente dedicato alla questione
dello stralcio dell’art. 6 del DDL Concorrenza, la prima campagna lanciata
dalle realtà aderenti alla Società della Cura e che sarà rafforzata a partire
dal prossimo autunno dalle iniziative per la socializzazione di Cassa Depositi
e Prestiti e da quelle per una riforma della Finanza Pubblica Locale.
Vogliamo una Società della Cura che
metta al centro la vita e la sua dignità, che sappia essere interdipendente con
la natura, che costruisca sul valore d’uso le sue produzioni, sul mutualismo i
suoi scambi, sull’eguaglianza le sue relazioni, sulla partecipazione le sue
decisioni. Lotteremo tutte e tutti per renderla realtà.
(Articolo tratto dal Granello di Sabbia n. 49 di
Marzo-Aprile 2022: “Si
scrive concorrenza, si legge privatizzazione“)
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