Il discorso di insediamento del Mattarella-bis è stato un concentrato di ipocrisia specie nelle parti dedicate alla “dignità” e alla necessità di “assumere la lotta alle disuguaglianze e alle povertà come asse portante delle politiche pubbliche”. Questo testo del SI Cobas ne smonta la stomachevole retorica per quel che riguarda il “diritto”, il bisogno umano fondamentale di vivere in salute, violato su grande scala in questo biennio sia nei confronti dei contagiati dal Covid, che delle persone affette da altre patologie, anche molto gravi – se impossibilitati, come lo è la grande maggioranza dei lavoratori, a ricorrere alla sanità privata. Due anni fa si poteva invocare come ipotetica scusante l’impreparazione; ora, passati due anni, risalta in tutta la sua evidenza la volontà criminale di “non perseguire piani di tutela sanitaria”. Sbarazzarsi di un po’ di popolazione malata alleggerirà la spesa statale e ridurrà la quota di forza-lavoro eccedente da rivoluzione industriale (e dei servizi) 4.0. A meno che, a meno che…
* * * *
ANCORA CHIUSURE DELLE SALE OPERATORIE
(Come
passare dalla prima alla quinta ondata senza spendere un soldo)
La quinta
ondata della pandemia di Covid-19 ha colpito e ancora una volta, come già
successo nella prima, nella seconda, terza e quarta ondata, il Sistema
Sanitario Nazionale è andato in emergenza:
sale
operatorie chiuse,
interventi
chirurgici rinviati alle calende greche,
carenza
cronica di personale in ogni reparto, aggravata dai contagi fra chi è in prima
linea.
Bene (cioè
male). Se nel febbraio 2020 il virus era un evento inaspettato e sconosciuto,
oggi, passati due anni, non è più così: l’insorgere di nuove ondate era
prevedibile e previsto dagli esperti.
Quindi siamo
di fronte non ad un difetto di valutazione medica. Si sconta invece una
criminale volontà di non perseguire piani di tutela sanitaria.
Evidentemente
il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è interessato solo alla Ripresa
dell’economia, del commercio e degli affari, mentre la Resilienza (capacità di
assorbire urti senza rompersi) la si vuole a carico della sanità, dei suoi
operatori e di una popolazione provata fino allo sfinimento.
E’ questa
la dignità, Signor Presidente, a più riprese evocata nel suo
discorso d’insediamento?
Era
altrettanto prevedibile che una parte del personale sanitario (una minoranza)
rifiutasse di vaccinarsi.
La campagna
d’odio scatenata contro questi, serve solo a coprire lo sfascio della sanità!
Nel 2020, in
emergenza, si è stati costretti a chiudere reparti e ridurre le prestazioni per
poter reperire il personale necessario alle cure ai pazienti contagiati.
Ma oggi?
Sono passati due anni: c’era tutto il tempo di organizzarsi.
E, invece,
siamo punto a capo: sale operatorie chiuse, pazienti costretti ad attendere
mesi per un intervento, oppure a pagarsi ciò che sarebbe un loro diritto, nelle
cliniche private. E i soliti vuoti negli organici dei reparti, tamponati alla
meno peggio, costringendo i lavoratori a doppi turni.
La logica e
il buon senso vorrebbero che, di fronte ad un evento tanto grave, ci si
preoccupasse prima di tutto di rafforzare il personale.
Ma la logica
con cui la Sanità viene gestita non è quella del buon senso, non è quella dei
diritti di chi si ammala e, tanto meno, quella dei diritti e della salute dei
lavoratori.
A proposito,
Signor Presidente, mentre pronunciava “basta morti sul lavoro”, un
altro operaio è caduto sul fronte del lavoro. Quanta retorica, quanta
ipocrisia!
La logica
delle scelte politiche e organizzative, da Draghi in giù, fino all’ultimo
Direttore Generale, passando per il ministro Speranza e i presidenti delle
Regioni al gran completo (ciao, Toti) è un’altra: quella del RISPARMIO!
Risparmio
che nella cinica partita doppia del capitale e del profitto, anteposta alla
tutela della vita e della salute, ha significato lutti e sofferenze che
potevano almeno in parte essere evitati.
E’ un fatto;
in due anni di pandemia si è SCELTO di non investire soldi in Sanità.
Sta a noi
scegliere di non essere logorati e massacrati!
S.I. Cobas
Nessun commento:
Posta un commento