mercoledì 16 marzo 2022

L'Ucraina non entrerà nella Nato

 



I cattivi hanno sicuramente capito qualcosa che i buoni ignorano! – Woody Allen

 

Premesso che sono contro tutte le guerre, contro tutte le occupazioni (in Ucraina, in Palestina, in Iraq, in Afghanistan, ecc. ecc.), gli esodi forzati, ed è vero che non esistono poteri buoni, provo a fare alcune considerazioni.

 

 

1 – Quando la coraggiosa Marina Ovsyannikova, apparsa durante il tg della tv russa Channel One esponendo il cartello “non credete alla propaganda, vi stanno mentendo” sapendo di rischiare fino a 15 anni di prigione (ma per ora se la cava con una multa, qui), viene osannata in tutto l’Occidente come eroina, mi è venuto in mente Julian Assange (e Wikileaks).

Assange non solo ha detto “non credete alla propaganda, vi stanno mentendo”, ma l’ha anche mostrato e dimostrato.

Purtroppo non è diventato l’eroe del Mondo, anzi è chiuso in carcere di massima sicurezza, e verrà estradato negli Usa per scontare 175 anni di galera, d’accordo tutti i governi (siano maledetti!) che amano adesso Marina.

 

2 – Se il Kosovo vuole diventare indipendente e il governo di Belgrado non vuole, la Nato interviene a suon di bombe (mai intelligenti), ma se il Donbass vuole diventare indipendente e il governo di Kiev non vuole la Nato e l’Onu fanno gli indifferenti.

E quando toccherà alla Scozia, o alla Catalogna, o ai Paesi Baschi?

Qualcuno dirà, e sempre il Kosovo, ma nel diritto internazionale (quello che esiste quando non c’è la guerra) i precedenti pesano come macigni.

 

3 – Ci preoccupiamo per tutte le persone che fuggono dall’Ucraina (giustamente), ma per le persone scappate negli ultimi otto anni dal Donbass bombardato e rifugiate in Russia ci siamo preoccupati?

E per tutte le persone che arrivano dall’Africa e dall’Afghanistan e dalla Siria, ecc. ecc,.  via mare e via Balcani ci preoccupiamo allo stesso modo?

 

4 – E che dire della divisione dei ruoli, lo Stato, maschio, lo dice l’articolo, fa la guerra, la società civile, femmina, lo dice l’articolo, accoglie i rifugiati.

E dopo la società civile interverranno i professionisti dell’accoglienza, che gioiscono come chi gioiva per il terremoto dell’Aquila (ascolta qui).

 

5 – Con tutte le risorse economiche destinate, in maniera crescente, alle armi e al ministero della Difesa (più spesso dell’Offesa, diciamoci la verità) che cosa si sarebbe potuto fare, in Italia?

Per esempio far sparire tutti i ticket sanitari, assumere personale sanitario a tempo indeterminato, potenziare la sanità pubblica, eliminare tutte le tasse scolastiche, comprese quelle universitarie, aumentare le pensioni, finanziare una parte delle spese per i consumi essenziali per le famiglie, dall’energia elettrica all’acqua.

Ma questo andrebbe contro le regole del capitalismo, diranno. Allora si fotta il capitalismo.

 

6 – Quando Lenin scrisse “L’imperialismo ultima fase del capitalismo” era un ottimista, il cancro del capitalismo si rinnova, trova nuove strade, per esempio l’oikocrazia (I principali protagonisti di questa fase storica non sono più gli stati-nazione, ma gruppi che agiscono come clan: mafie, gang, terroristi, signori della guerra, ma anche partiti e alte sfere della finanza e delle corporation multinazionali. l network di questi gruppi ha dato vita a una nuova forma di governo, che Fabio Armao (nel libro”L’età dell’oikocrazia”) definisce “oikocrazia”: la prevalenza degli interessi privati su quelli pubblici, ripreso dal sito della casa editrice Meltemi).

 

7 – il capolavoro delle armi date agli ucraini è una sconfitta per l’Europa-zerbino, la Comunità Europea tornerà a fare il lavoro che sa fare, misurare la lunghezza delle banane, la dimensione delle vongole, la curvatura dei cetrioli (qui)

 

8 – il riarmo della Germania è terribile, per chi conosce la storia, il 2% del Pil tedesco, non del Lussemburgo, per la difesa è un’ottima notizia, per le guerre che verranno.

Si aggiunga che nelle Forze Armate tedesche i neonazisti godono di ottima salute (qui e

qui)

 

Un’ipotesi interpretativa per capire cosa succede (secondo me, naturalmente)

 

se è vero quello che scrive Giuseppe Cassini, ex ambasciatore e diplomatico, che

Lo stillicidio di morte potrebbe essere fermato se l’Occidente negoziasse alcune richieste di Mosca: 1° la neutralità dell’Ucraina garantita per trattato internazionale; 2° l’annessione della Crimea se confermata da un nuovo e libero referendum; 3° l’autodeterminazione del Donbass a statuto speciale. Gli Usa – oggi miracolosamente uniti agli europei di fronte all’orrore della guerra – potrebbero negoziare con Mosca e con noi un nuovo sistema di sicurezza europea, dal momento che l’intero continente, Russia inclusa, si trova ora pericolosamente esposto.”

da qui

 

E quando poi si farà la pace, speriamo presto, i punti da discutere saranno quelli che elenca Giuseppe Cassini.

 

e allora, perché la guerra?

 

Quando sento Vittorio Feltri dire una cosa saggia, dal primo giorno, e cioè è meglio che l’Ucraina si arrenda, per evitare danni enormi a quel paese, e che ceda alle richieste della Russia, cosa fa in comico teleguidato Zelensky, che ha i suoi soldi nei paradisi fiscali (qui)? Chiama il paese alle armi, contro l’invasore, sapendo lui e i suoi burattinai cosa sarebbe successo.

 

So che è come una bestemmia in chiesa, fare un esempio calcistico, ma non troppo.

Quando un giocatore subisce calci alle caviglie, spinte, sgambetti e l’arbitro mai fischia, e quando quel giocatore reagisce l’arbitro lo espelle.

Fuor di metafora, quando Eltsin l’ubriacone vendeva a prezzi di saldo o regalava la Russia alle imprese occidentale, Usa soprattutto, la Russia era molto simpatica. Quando la Russia ha deciso che bisognava smetterla con questa politica di saldi, allora la Russia è diventata il nemico.

In questi anni l’arbitro che si chiama Onu non ha ascoltato le proteste del capitano della Russia, non ha mai visto niente, non è mai intervenuto, molto impegnato fra un happy hour e l’altro.

 

Intanto Zelensky dice adesso che non si può entrare nella Nato, cioè Zelensky è d’accordo con la Russia.

Fra qualche giorno dirà che di avere il Donbass dentro l’Ucraina gli fa schifo, vedrete.

 

 

Lasciamo perdere l’Europa, beata nel girone degli ignavi.

Passiamo agli Usa, paese guidato da un sonnacchioso presidente, che parla solo se ha l’auricolare, padre di un giovanotto che ha fatto affari di qualche tipo con l’Ucraina negli anni scorsi.

Crozza ricorda qui che Biden, quando era in sé, escludeva allargamenti della Nato.

(che Vittorio Feltri e Crozza dicano cose molto più sensate del governo italiano è preoccupante, ma da anni l’Italia ha governi senza qualità)

 

Chi comanda a Washington?

Ricordate Dick Cheney, vicepresidente degli Usa dal 2001 al 2009, “famoso per la sua dottrina dell’un per cento (che recita: «se esiste un per cento di probabilità che qualcosa costituisca una minaccia, gli Stati Uniti sono tenuti a reagire come se la minaccia fosse certa al cento per cento»)” (qui)?

Era presidente della Halliburton (qui), che ha fatto un sacco di soldi per le commesse del governo, dopo l’invasione dell’Iraq del 2003 (a proposito, gli stati europei avevano inviato armi agli iracheni che lottavano contro l’invasore?).

 

Probabilmente è successa una cosa semplice, un insieme di imprese potenti, Halliburton e Blackwater (qui), e le imprese di armi, fra le altre, che attente al saggio di profitto (di marxiana memoria) e mai passato di moda, anzi, sanno che i (maledetti) dollari si fanno non con il turismo, la cultura, la pace, si fanno con la guerra, meglio se fatta dagli altri.

Cosa c’è di meglio che ricostruire un paese, le sue infrastrutture, i suoi palazzi, produrre nuove bombe per fare i soldi, una montagna di soldi come l’Everest (sarebbe brutto dire Cayman), riuscendo a farsi pagare dai russi che hanno creato le macerie?

L’Onu, a comando, finirà gli happy hour e si risveglierà per un nuovo Trattato di Versailles per le riparazioni attribuendo l’onere alla Russia.

Zelensky, quello dei paradisi fiscali, perfetto rappresentante delle classi dirigenti dell’Occidente, lo preannuncia: “la comunità internazionale vi spoglierà di tutto ciò che avete guadagnato negli anni. Ci stanno lavorando.” (da qui)

 

Chi vivrà vedrà.

 

nel 1992 Franco Battiato andò a Baghdad sotto embargo Usa ed europee per fare un concerto (qui), qualche musicista italiano romperà il fronte delle sanzioni e andrà a fare un concerto a Mosca?


Francesco Masala...

continua qui


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