Pubblichiamo la nota del coordinamento provinciale di
Cagliari Prepariamo la Pace e del movimento A Foras – Contra a
s’ocupatzione militare de sa Sardigna che hanno lanciato una marcia popolare
contro la guerra, per la pace e il disarmo che si svolgerà il 9 aprile 2022 ore
15.00 dalla stazione di Decimomannu fino all’ingresso dell’aeroporto militare.
Di fronte al perdurare della guerra e all’attuale
clima di grave tensione internazionale esprimiamo la nostra contrarietà
assoluta alle operazioni belliche e all’uso delle armi fra i popoli. Chiediamo
l’immediata cessazione dei bombardamenti.
La guerra è il metodo più inefficace di risoluzione
dei conflitti: provoca vittime civili, massacri, distruzione, disperazione e
profughi, alimentando odi e rancori fra i popoli: il nostro ripudio è totale,
in linea con le principali carte e trattati internazionali.
L’Unione Europea non deve farsi trascinare dalla Nato
in una insensata corsa all’incremento delle minacce sul campo e ad un rilancio
delle spese militari. L’Italia deve dissociarsi da questa politica e deve
mandare un segnale chiaro a favore della distensione e della pace.
L’Ucraina deve assumere una posizione di neutralità,
non avamposto militare della Nato, ma terra d’incontro tra la civiltà russa e
quella occidentale.
Per questo esprimiamo il nostro no all’invio di armi
sul teatro bellico, perché possono solo incrementare le vittime e prolungare i
combattimenti.
Incrementiamo gli sforzi diplomatici per evitare il
terribile rischio di una guerra nucleare: chiediamo l’adesione dell’Italia al
Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari (TPAN)
Chiediamo a gran voce che la Sardegna non sia base per
la preparazione della guerra: vengano interrotti i test su nuovi sistemi d’arma
e cessino le esercitazioni militari. Non vogliamo che sul suolo sardo vengano
prodotti micidiali ordigni che vengono poi usati per massacrare le popolazioni
civili qua e là nel mondo.
Accogliamo i profughi e le profughe che vengono
dall’Ucraina come fratelli e sorelle e allo stesso modo accogliamo chi fugge da
ogni guerra, senza distinzioni. Esprimiamo solidarietà e aiuto a chi in Russia
e in Ucraina lotta per la pace e si rifiuta di partecipare a questo massacro e
per questo subisce la repressione dei rispettivi regimi. Come loro anche noi rifiutiamo
qualunque arruolamento e partecipazione alla guerra.
Appoggiamo le iniziative della società civile, dei
movimenti laici e religiosi e di tutte le persone di buona volontà tese a far
cessare la guerra e a ristabilire le condizioni per il dialogo e facciamo
nostro l’insegnamento autorevole di Bergoglio che individua nella cura
dell’ambiente e di ogni persona la strada per una piena umanità.
Nessun commento:
Posta un commento