lunedì 28 marzo 2022

Una marcia per la pace e il disarmo

 

Pubblichiamo la nota del coordinamento provinciale di Cagliari Prepariamo la Pace e del movimento A Foras  – Contra a s’ocupatzione militare de sa Sardigna che hanno lanciato una marcia popolare contro la guerra, per la pace e il disarmo che si svolgerà il 9 aprile 2022 ore 15.00 dalla stazione di Decimomannu fino all’ingresso dell’aeroporto militare.

 

Di fronte al perdurare della guerra e all’attuale clima di grave tensione internazionale esprimiamo la nostra contrarietà assoluta alle operazioni belliche e all’uso delle armi fra i popoli. Chiediamo l’immediata cessazione dei bombardamenti.

La guerra è il metodo più inefficace di risoluzione dei conflitti: provoca vittime civili, massacri, distruzione, disperazione e profughi, alimentando odi e rancori fra i popoli: il nostro ripudio è totale, in linea con le principali carte e trattati internazionali.

L’Unione Europea non deve farsi trascinare dalla Nato in una insensata corsa all’incremento delle minacce sul campo e ad un rilancio delle spese militari. L’Italia deve dissociarsi da questa politica e deve mandare un segnale chiaro a favore della distensione e della pace.

L’Ucraina deve assumere una posizione di neutralità, non avamposto militare della Nato, ma terra d’incontro tra la civiltà russa e quella occidentale.

Per questo esprimiamo il nostro no all’invio di armi sul teatro bellico, perché possono solo incrementare le vittime e prolungare i combattimenti.

Incrementiamo gli sforzi diplomatici per evitare il terribile rischio di una guerra nucleare: chiediamo l’adesione dell’Italia al Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari (TPAN)

Chiediamo a gran voce che la Sardegna non sia base per la preparazione della guerra: vengano interrotti i test su nuovi sistemi d’arma e cessino le esercitazioni militari. Non vogliamo che sul suolo sardo vengano prodotti micidiali ordigni che vengono poi usati per massacrare le popolazioni civili qua e là nel mondo.

Accogliamo i profughi e le profughe che vengono dall’Ucraina come fratelli e sorelle e allo stesso modo accogliamo chi fugge da ogni guerra, senza distinzioni. Esprimiamo solidarietà e aiuto a chi in Russia e in Ucraina lotta per la pace e si rifiuta di partecipare a questo massacro e per questo subisce la repressione dei rispettivi regimi. Come loro anche noi rifiutiamo qualunque arruolamento e partecipazione alla guerra.

Appoggiamo le iniziative della società civile, dei movimenti laici e religiosi e di tutte le persone di buona volontà tese a far cessare la guerra e a ristabilire le condizioni per il dialogo e facciamo nostro l’insegnamento autorevole di Bergoglio che individua nella cura dell’ambiente e di ogni persona la strada per una piena umanità.


da qui

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