Ehi, vi ricordate del Covid?
Quella
terribile malattia che, secondo la Pravda nostrana non lasciava scampo, faceva
strage d'innocenti e poteva essere contenuta solo con le misure più draconiane?
Direte,
dov'è sparita?
Tranquilli,
è ancora serenamente là, ieri abbiamo avuto circa lo stesso numero di contagi
del picco delle ondate precedenti (40.000) e circa 200 decessi (ora come
allora, con età media 80 anni).
Le
inoculazioni sono ferme, il super green pass è ancora in funzione, la gente
sospesa dal lavoro è ancora sospesa, i ragazzi discriminati per andare a fare
sport o altro sono ancora discriminati, ecc. ecc.
Però
l'allarme e l'isteria collettiva sono cessati di botto.
Questo
perché la nostra realtà è integralmente una realtà mediaticamente costruita, e
la regola aurea della, chiamiamola, "informazione" è che c'è spazio
per un solo titolone a piena pagina, per un solo scoop d'apertura, per una sola
chiamata alle armi dei teledipendenti.
Altrimenti
la concentrazione si perde e l'animosità della truppa si disperde.
Ora, e
finché non avremo ottenuto il risultato di demolire quel che rimane
dell'economia europea a colpi di emergenzialismo bellico, il Covid può essere
ricondotto alla sua dimensione naturale, di preoccupazione sanitaria da
monitorare senza instillare terrore o fomentare odio.
In questo
momento tutto il terrore e l'odio che siamo in grado di mobilitare nel pubblico
pagante serve a dipingere Putin come il nuovo Hitler e i russi come i nuovi
nazisti (con un pizzico di ironia, viste le inclinazioni politiche prevalenti
nelle truppe che vi si oppongono in Ucraina).
Una volta
disfatta l'economia in modo terminale, con la benzina che verrà servita in
calici di cristallo, per soli estimatori, potremo passare alla necessità
urgentissima e inderogabilissima di approvare senza se e senza ma tutte le
riforme richieste dall'Europa per erogare le salvifiche tranche del PNRR. Visto
il disastro, mica ci potremo permettere di cincischiare?
E così
avanti nei secoli dei secoli a farci menare per il naso, mentre ci indigniamo a
comando, ci scateniamo nei due minuti d'odio, ci gonfiamo il petto in empiti
moraleggianti e nobili sdegni a molla verso gli obiettivi che ci hanno messo di
fronte.
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