Venti milioni di spesa pubblica, inaugurazione degna dei grandi eventi… e
cinque pazienti complessivi. È notizia di mercoledì 13 maggio che entro un paio
di settimane l’Ospedale in Fiera di Milano potrebbe chiudere,
secondo il direttore della Rianimazione del Policlinico che gestisce la nuova
struttura, per manifesta inutilità dopo essere stato
presentato come la soluzione in piena crisi Covid-19 (i
quattrocento posti di terapia intensiva annunciati in realtà erano scesi a cinquantatré).
È divenuto invece tristemente il simbolo del fallimento conclamato non solo
della gestione dell’emergenza ma del modello d’eccellenza della sanità
lombarda, che lungi dall’essere trasformato viene invece
confermato nella delibera regionale XI/3132 del 12 maggio che impone la tariffa
al test sierologico. Insomma, si permette di lucrare senza ritegno
sull’emergenza e non si sostiene la prevenzione.
Il pubblico e il privato, per il Sistema sanitario in Lombardia, sono di
fatto la stessa cosa. L’Asl è ridotta a stazione appaltante e
gli erogatori dei servizi, le Aziende Ospedaliere,
sono fra loro in competizione, il che stimola i processi di privatizzazione e
gestione manageriale della sanità, secondo criteri valutativi della prestazione
medica basati sul profitto. È un sistema unico in Italia,
immune dal cambiare anche dopo i limiti che ha dimostrato.
A chiudere il cerchio la decisione del Governo, su pressione di
Confindustria, di sospendere l’Irap per il mese di giugno: si tratta della
tassa con cui si finanzia principalmente la sanità pubblica.
Per la Lombardia, sul bilancio 2020-2022, avrebbe coperto un quarto dei quasi
ventiquattro miliardi di finanziaria per anno, destinato appunto al sistema
sanitario regionale assieme alla partecipazione regionale all’Iva (undici
miliardi) e a altre risorse per un totale di diciannove miliardi di euro (di
fronte a cui i tre miliardi complessivi previsti nell’ultimo Decreto del
presidente del Consiglio dei ministri. sono poca cosa). È l’ennesimo ricatto
che pone in alternativa ripresa produttiva e salute pubblica, imposto anzitutto
da Assolombarda.
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