Le prove della
Virus Connection di Wuhan ci sono, eccome, non quelle però che «non» ci hanno
fatto ancora vedere Trump e il suo scudiero Mike Pompeo quando accusano Pechino
di avere «fabbricato» il Covid-19.
Sono le prove
della collaborazione, a colpi di milioni di dollari, tra Stati Uniti, Francia e
Cina proprio nei laboratori di massima sicurezza di Wuhan per lo studio dei
virus animali. Su alcune queste ricerche Obama aveva messo una moratoria di
quattro anni, riprese poi qualche tempo dopo con il convinto sostegno di
Anthony Fauci, il boss da oltre 40 anni dell’epidemiologia americana. Americani
e francesi per anni hanno finanziato a Wuhan gli esperimenti sui virus, anche
quelli che forse a casa loro non potevano fare.
Questa è la Virus
Connection che si nasconde nel rimbalzo tra le accuse di Trump e le repliche di
Pechino sulle origini del Covid-19, ritenuto di origine naturale dalla maggior
parte degli scienziati e non un esperimento da laboratorio.Tira aria da guerra
fredda tra Usa e Cina. In un discorso all’Onu nel 1974 Deng Xiapoing, allora
inviato di Mao, affermò: «Mai la Cina ambirà a diventare una superpotenza».
Oggi tutti pensano il contrario: Pechino nella crisi del coronavirus ha
sbalzato gli Usa come nazione-guida.
L’ambiguità di
fondo è come la Cina sia diventata una superpotenza: con la nostra complicità.
Il Covid-19 è una vicenda emblematica. Tutto comincia quando i francesi nel
2004 avviano la costruzione a Wuhan un laboratorio di massima sicurezza per la
ricerca dei virus animali. Gli scienziati cinesi per anni vengono addestrati
all’Istituto Jean-Merieux di Lione sostenuto da Sanofi Pasteur, la più grande
società di vaccini mondiale.Nel 2017 il laboratorio di Wuhan viene inaugurato
ma i cinesi tengono fuori i 50 ricercatori francesi che dovevano accedervi
secondo gli accordi stipulati da Parigi. I francesi subiscono uno scacco
imprevisto ma nella vicenda si inseriscono da protagonisti gli americani: a
guidare l’operazione-Wuhan è proprio Anthony Fauci, l’uomo che Trump qualche
settimana fa voleva licenziare, capo da 40 anni della sanità americana,
consigliere di tutti i presidenti a partire da Reagan. Un esperto di virus ma
anche di potere.
Ed ecco la Wuhan
Connection. Nel 2019 Anthony Fauci, come capo del National Institutes of
Allergy and Infectious Disease (Niaid), finanzia con 3,7 milioni di dollari un
progetto sui virus proprio a Wuhan. E non erano certo i primi finanziamenti
Usa: negli anni precedenti erano già arrivati altri 7,4 milioni. La ricerca è
diretta dalla capa del laboratorio P4 Shi Zheng Li, la «signora dei
pipistrelli», specializzata a Montpellier e a Lione. Decorata con la Legione
d’Onore insieme al capo di tutti i laboratori cinesi, Yuan Zhiming. Insomma gli
americani avevano fregato ai francesi la «loro» migliore scienziata in materia
di virus da pipistrelli.
La collaborazione
Usa-Cina doveva continuare quest’anno con una ricerca su come mutano i
coronavirus quando attaccano l’uomo. Il progetto a Wuhan della EcoHetalth
Alliance è stato cancellato soltanto il 24 aprile scorso, quando Trump, Macron
e Merkel hanno cominciato ad accusare Pechino, ma anche l’Oms, di scarsa
trasparenza sui dati della pandemia.
Ma qui di
trasparenza se n’è vista poca anche in Occidente. Diversi scienziati americani
avevano criticato la collaborazione con i cinesi perché in alcuni casi
implicava la manipolazione genetica dei virus e rischi di «fuga» dai
laboratori.
Un’eventualità che
l’epidemiologa americana Jonna Mazet esclude decisamente su Business Insider:
«Non c’è stata nessuna falla nel laboratorio: io stessa ho collaborato con i
cinesi sui protocolli di sicurezza». E aggiunge un’informazione preziosa: «Ho
parlato con Shi Zheng Li (la signora dei pipistrelli n.d.r.) e mi ha assicurato
che nessuno aveva identificato il Covid-19 prima dell’esplosione di questa
epidemia».Ma la stessa scienziata americana ammette che non ha mai visitato
personalmente il laboratorio P4 di Wuhan. Come i francesi anche gli americani
che finanziavano Wuhan, pur conoscendo personalmente gli scienziati cinesi, ci
avevano messo il piede dentro una volta sola.
Il problema è che
la Wuhan Connection è una bomba politica. E ci racconta una storia un po’
diversa da quella ufficiale: i francesi e successivamente gli americani
volevano fare in Cina esperimenti ad alto rischio vietati o sui quali erano
stati espressi seri dubbi per motivi di sicurezza.
Nel 2014 sotto
pressione dell’amministrazione del presidente Barack Obama il NIH aveva sospeso
alcuni tipi gli esperimenti in corso sui virus. Al termine della moratoria, nel
dicembre del 2017, Fauci fa riprendere gli esperimenti di ingegneria genetica.
Ma in segreto. Viene infatti convocato un comitato a porte chiuse per esaminare
i rischi dell’operazione che incontra l’opposizione di diversi scienziati. E
per aggirarla Fauci finanzia i cinesi.
Non possiamo
sapere, al momento, cosa sia accaduto a Wuhan. Ma una cosa è certa: soltanto
adesso, con la pandemia del Covid-19, è affiorata la storia inquietante della
Wuhan Connection.
Nessun commento:
Posta un commento