dedicato al ministro della difesa
io di frecce tricolori, tricolor arrows, ne ho visto solo
sugli schermi; ma se mi capitasse di vederne davvero non mi schermirei più
degli schermi: sono i coriandoli della festa della repubblica e non hanno alcun
bersaglio, semplicemente inquinano e poi passano; mi inquieta invece il
pensiero di dove partono e il perchè di tutto questo fumo;
in questo disgraziato anno questi coriandoli di cherosene
vanno a zonzo dalla settimana prima del 2 giugno, anticipati come tutte le
contraffazioni di carnevale: essi portano in cielo i disegnini arcobaleno ormai
sgualciti sui balconi e sui vetri dei bambini: "andrà tutto bene";
succede sempre che i pedofili approfittino delle festosità infantili, e un pò
questa scena assomiglia;
ma al contrario degli scandalizzati io di scie aeree
tricolori ne vorrei di più, anzi nella specifica funzione di quegli aeroplani
le vorrei imposte dalle convenzioni internazionali; non certo per la festa
della repubblica, che non se ne fa un fico secco, ma per la festa che si fa ai
bombardati tutte le volte che bombe d'areo fabbricate in italia piovono su
carovane, scuole o villaggi ovunque nel mondo: lì deve essere chiara la
denominazione di origine e il marchio di garanzia, col tricolore possibilmente
visibile più che si può;
questa repubblica è tanto brava a fare bombe e a farne
qualche punto di pil; il nome della regia di produzione e di marketing è
nientemeno che "leonardo" e le agenzie di killer sono innumerevoli,
col polo militare-industriale di brescia e la rwm nel sulcis in prima fila; io
pretendo che ci sia il marchio tricolore ogni volta che facciamo la festa a una
scuola materna in yemen o in siria; per la festa della repubblica, qui,
possiamo arrangiarci con meno fracasso;
questo è chiaro: però è talmente chiaro che non ci si
chiede chi e perchè manda in giro questo turpe carnevale aereo proprio ora,
sulla soglia di un coma collettivo di tre mesi e un risveglio alla vita normale
forzatamente imbavagliato e incerto: chi, e perchè?
il responsabile in capo del ministero della difesa si
chiama lorenzo guerini, un tipo tagliato anche di abito sul cliché
dell'eminenza grigia, inespressivo e celato dietro ogni quinta; egli è il
titolare di tutti gli eventuali meriti che l'immenso macchinario delle forze
armate ha messo in opera al servizio della repubblica nei tre mesi
dell'emergenza pandemica: ma quali meriti? quale condivisione concreta del
reale dramma di guerra che ha annichilito per mesi l'intero paese? il niente:
un niente che è sotto gli occhi di tutti, salvo per il trasbordo delle salme di
bergamo e qualche comparsa, ma sotto il niente la continuazione imperterrita e
cinica della produzione di armi per il mercato di paesi in guerra e per i
programmi di esercitazione nato;
dopo tanti mesi di diserzione, solo in vista del
risveglio di questa popolazione in ginocchio le forze armate compaiono
d'incanto, con tutto il fumo utile a mascherare quell'assenza: è per questo che
esse fanno dono di questo triste spettacolo;
guerini, sei tu il capo degli armamenti; da qualche parte
del mondo probabilmente c'è gente che augura ai responsabili del ministero
italiano della difesa di spararsi, dato che è sempre così facile sparare;
quanto a noi, vaffanculo, o arrow ti còddede se preferisci: nonostante gente
come te, andrà tutto bene;
quasi tutto
da qui
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