alla data decisiva della fase due gli attori
istituzionali in campo sono, come è logico che sia, il governo nazionale e i
governatori regionali; non vi è propriamente un contrasto tra governo e
regioni, benchè la si butti sul governo e sulla presumibile goffaggine del
ministro boccia, vi è invece un contrasto "tra" i governatori
regionali: quelli del nord premono per una apertura generale senza vincoli di
movimento e quelli del sud premono invece per una apertura generale
condizionata a passaporti sanitari;
poichè il problema è impostato male la
soluzione a breve, salvo una successione di colpi di culo, non potrà essere che
sbagliata: non si sa perchè, ma proprio nel momento in cui si gioca la mossa
decisiva della fase 2 viene zittita la commissione medico-scientifica, viene
trascurata la logica dei dati e la responsabilità decisionale scade a livello
umorale, come in una partita di carte al tavolo di un bar; per di più gli occhi
della platea e delle tifoserie sono puntati proprio sul ministro boccia, che non
è per niente il centro del problema: il centro del problema sta infatti nella
esigenza di riconquista del territorio di mobilità e di mercato da parte del
sistema produttivo del nord, e nella esigenza di controllo sanitario degli
ingressi da parte del sistema della ricettività vacanziera del sud;
messa così, è chiaro che hanno
prioritariamente ragione i governatori del sud, salvo che il controllo
sanitario individualizzato da essi invocato è impraticabile ed inservibile;
resta l'ipotesi del passaporto sanitario
limitato alla sola sardegna, ma ciò, posto che si possa impiantare da oggi a
domani un modo per realizzarlo, si tradurrebbe per l'isola in un catastrofico
autogol: non si tratterebbe infatti di una condizione di deterrenza nei
confronti dei soli turisti lombardi, ma anche di tutto il flusso tedesco e nord
europeo in genere, che logicamente finirebbe per convogliarsi verso il
meridione italico o verso le coste balcaniche o egee o semplicemente verso la
corsica o la costa spagnola: si tratta di flussi che marcano anni e non una
sola difficile estate; quindi, al di là delle impuntature di sovranità e dei
siparietti idioti tra il sindaco di milano e il governatore della sardegna,
sarebbe comunque un pasticcio;
la pretesa dei governatori del nord è a sua volta
visibilmente azzardata, appoggiata su dati ancora rischiosi e per la lombardia
addirittura taroccati; nonostante ciò resta chiaro che un semi-lockdown estivo
con milioni di persone immobilizzate per settimane a quaranta gradi nelle città
padane è assurdo e disumano: restare ciechi rispetto a questo facendo gli
offesi per le stupidaggini del sindaco sala significa battere persino un
sindaco nella classifica della stupidità;
che fare allora? allora sarebbe necessario
giocarsi tutto giugno marcando stretto il covid anzichè gli umori e i capricci:
sebbene l'ordinamento istituzionale resti disegnato su un territorio nazionale,
1, e venti territori regionali, 20, il covid ha disegnato due italie, 2, e
purtroppo comanda ancora lui; quindi fare il braccio di ferro tra la soluzione
1 e la soluzione 20 allo stato attuale è da scemi; la soluzione dettata dal
padrone del gioco, che è il covid e non la confindustria, è la soluzione su due
italie, 2, almeno per tutto giugno e probabilmente fino a metà agosto;
il covid non ha marcato una sua geografia
capricciosa e matta: ha invece marcato un confine che corrisponde esattamente
alla grande muraglia appenninica settentrionale: essa separa sul versante
ligure le province di piacenza e la spezia e sul versante adriatico le province
di rimini e pesaro; separa nel suo baricentro bologna e firenze ecc.: è la
vecchia linea gotica dei tempi di guerra, o se si vuole la linea del rubicone
di giulio cesare;
se si tiene pazienza la gente delle regioni
del nord può avere modo di muoversi e respirare, con tutte le alpi e due mari a
disposizione; e la gente del sud ha modo di gestire le condizioni di rischio
con la necessaria sicurezza e con un minimo di motore economico in ripresa;
la linea gotica significa accettare di
continuare a giocare la partita col covid senza la tentazione dell'azzardo, ma
senza predisporsi a morire di autoquarantena infinita: perchè di
autoquarantena, anche se di morte lenta, si muore lo stesso;
in termini di semplice sociologia, inoltre,
orientare questa lunga estate a sciogliere la dipendenza nord-sud, così
smaccatamente radicata nel costume italiano delle vacanze, sarebbe davvero una
opzione innovativa e salutare, oltrechè dettata dal buon senso:
meglio una linea gotica oggi, che venti
caporetto domani.
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