mercoledì 16 settembre 2020

Senza aspettare un altro Willy - Domenico Chirico

 

Siamo tutti rimasti increduli di fronte all’omicidio di Willy, un ragazzo di 21 anni colpevole di essersi opposto alle violenze di un gruppo di bulli. Eroe inconsapevole di una battaglia contro l’ignoranza, la stupidità e l’abbandono. Non il primo a Roma e provincia.

Nella grande periferia di Roma, che include molti comuni limitrofi e sicuramente Colleferro che ha a lungo ospitato l’inceneritore della capitale, c’è molto abbandono ma non sempre vuoto.

Abbandono perché le condizioni materiali di vita sono peggiorate sempre più negli ultimi anni. Dove non si è costruito un inceneritore magari si è costruito un nucleo di case senza servizi o si sono lasciati gli immobili delle case popolari a marcire senza manutenzione.

Lo spettacolo che offre la campagna romana non è quello raccontato Goethe ma è quello di lande dimenticate tra qualche scheletro in costruzione e tante terre di nessuno.

Ma non c’è vuoto perché ci sono migliaia di persone attive che difendono millimetro dopo millimetro lo spazio pubblico e la comunità. E lo fanno senza l’aiuto di nessuno, conquistandosi ogni giorno il diritto ad esistere, resistendo.

Si parla di sport violenti e di palestre dove si insegna a combattere e non l’etica nobile di ogni disciplina marziale o sportiva. Ma non si considerano le tantissime esperienze di sport sociale che popolano la periferia di Roma.

Come i ragazzi del Quarticciolo che con la loro palestra popolare allontanano decine di giovani dallo spaccio e dalla strada. O le iniziative di Calcio sociale a Corviale e a Pietralata.

Si parla di comuni dimenticati ma Colleferro ha un sindaco giovane e molto bravo che opera per rendere la città vivibile e migliorarla. E ci sono nell’area di Artena due circoli Arci molto presenti e attivi e una parrocchia che presidia il territorio con attenzione.

E poi sono decine le persone che operano per iniziative sociali, culturali e onesti imprenditori che offrono svago e intrattenimento, tutti contendendo lo spazio allo spaccio che è aumentato vertiginosamente negli ultimi dieci anni.

Quanto sostegno hanno queste realtà? Chi sta pensando, oltre le elezioni, alle periferie della città metropolitana di Roma? A Roma si fa solo toto-nomi per le candidature? Ma quale è la visione della città che opera per includere e non escludere? O per sostenere il baluardo rappresentato dalle scuole.

Quanto spazio ancora si vuole lasciare alla criminalità, che dati alla mano già governa pezzi di città e provincia, e quanto se ne vuole recuperare alla comunità? Alterneremo ancora un rogo a Centocelle a un omicidio fatto da piccoli criminali per molto tempo ancora?

Non so quante vittime di abbandono e degrado bisogna attendere. Quanti giovani imbottiti di nulla del web, di droga e ideologizzati dalle forze scioviniste siano necessari per reagire?

Il tempo è molto limitato. La crisi sociale ed economica che colpisce Roma con il Covid, la cui economia è molto legata al turismo e al funzionamento degli uffici a pieno regime, non può essere sottovalutata. Ha bisogno di impegno ampio di soggetti pubblici e privati.

Ha bisogno di impegno civico diffuso. Il disagio esiste ed è forte ma si può reagire magari cominciando a non sgomberare gli spazi sociali, come accade a Roma sempre più spesso, ma riempiendoli di iniziative e sostenendoli. E creandone di nuovi, offrendo alle persone la possibilità di ricostruire un vivere comune pacifico e solidale.

Non è impossibile: Roma e provincia hanno sempre avuto esperienze del genere, la città seppur fragile ha ancora cuore e bellezza da vendere. Lo ha dimostrato durante il Covid con reti solidali uniche e spontanee.

L’AS Roma ha ricordato subito Willy con un messaggio di cordoglio. Avremmo bisogno di gesti del genere quotidiani da parte di istituzioni ed enti che hanno una voce ascoltata.

L’indignazione e lo scandalo devono essere collettivi, perpetui e farci agire ogni giorno per non abbandonare nessun pezzo di città. Ciao Willy che la terra ti sia lieve.

(Articolo pubblicato anche sul Blog dell’huffingtonpost)

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