Risposta globale all'apartheid israeliana: un appello all'Assemblea
generale delle Nazioni Unite (UNGA) da parte delle organizzazioni della società
civile palestinesi e internazionali
L'apartheid è un crimine contro l'umanità, che comporta una responsabilità
penale individuale e la responsabilità per uno Stato di porre fine alla
situazione illegale. Nel maggio 2020, un gran numero di organizzazioni della società
civile palestinese ha fatto appello a tutti gli
Stati affinché adottassero "contromisure efficaci, comprese le sanzioni,
per porre fine all'acquisizione illegale da parte di Israele del territorio
palestinese mediante l'uso della forza, al suo regime di apartheid e alla sua
negazione del nostro diritto inalienabile all'autodeterminazione ".
Nel giugno 2020, 47 esperti di diritti umani indipendenti all'interno delle
Nazioni Unite (ONU) hanno dichiarato che il piano del
governo israeliano di annettere illegalmente gran parte della Cisgiordania
occupata costituirebbe “una visione di un apartheid del 21° secolo.
"Sempre a giugno, 114 organizzazioni della società civile palestinesi,
regionali e internazionali hanno inviato un forte messaggio agli Stati membri delle Nazioni Unite affermando che è arrivato il
momento di riconoscere e affrontare l'istituzione e il mantenimento di un
regime di apartheid da parte di Israele nei confronti del popolo palestinese
nel suo insieme, compresi i palestinesi su entrambi i lati della Linea Verde, i
profughi palestinesi e gli esiliati all'estero.
Ricordiamo inoltre che, nel dicembre 2019, il Comitato delle Nazioni Unite
per l'Eliminazione della Discriminazione Razziale (CERD) ha sollecitato Israele ad attuare pienamente l’articolo 3 della
Convenzione internazionale per l’eliminazione di ogni forma di discriminazione
razziale, che riguarda la prevenzione, la proibizione e l’eliminazione di tutte
le politiche e le pratiche di segregazione e apartheid, su entrambi i lati
della Linea verde. Come recentemente evidenziato dal Sudafrica al
Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, “Il CERD ha ritenuto ... che
la strategia di frammentazione del popolo palestinese faceva parte di una
politica e pratica di segregazione e apartheid. L'annessione sarebbe un altro
esempio di totale impunità che deride questo Consiglio e violerebbe gravemente
il diritto internazionale".
Considerato che vi è un crescente riconoscimento del fatto che
Israele sta mantenendo il popolo palestinese in un regime di apartheid, che
potrà essere solo rafforzato dall'annessione, noi, le sottoscritte
organizzazioni della società civile palestinesi, regionali e internazionali,
sollecitiamo l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a intraprendere azioni
urgenti ed efficaci per affrontare le cause profonde dell'oppressione
palestinese e per porre fine all'occupazione israeliana, al blocco illegale di
Gaza, all'acquisizione illegale del territorio palestinese con la forza, al suo
regime di apartheid sul popolo palestinese nel suo insieme e alla prolungata
negazione dei diritti inalienabili del popolo palestinese, compresa
l'autodeterminazione e il diritto dei profughi palestinesi e degli sfollati di
tornare alle loro case, terre e proprietà.
Alla luce di quanto sopra, chiediamo a tutti gli Stati membri
dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite di:
- Avviare
indagini internazionali sul regime di apartheid di Israele nei confronti
dell'intero popolo palestinese, nonché sulla responsabilità penale
individuale e statale associata, anche ricostituendo il Comitato speciale
delle Nazioni Unite contro l'Apartheid e il Centro Contro l'Apartheid
delle Nazioni Unite per porre fine all'apartheid nel 21° secolo.
- Mettere
al bando il commercio di armi e la cooperazione nel settore militare e
della sicurezza con Israele.
- Proibire
qualsiasi commercio con le colonie illegali israeliane e assicurare che le
aziende evitino / cessino attività commerciali con il sistema delle
colonie illegali di Israele.
https://bdsitalia.org/index.php/la-campagna-bds/comunicati/2602-lettera-a-onu
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