sei amici vivono insieme in una camera a Johannesburg, la città dei sogni per i sudafricani.
hanno pochi soldi, sono sempre in ritardo per l'affitto, Bacco e Venere non mancano mai, e il loro rapporto, tutti e sei maschi, con le donne, è uno dei protagonisti del libri.
la vita è difficile, delinquenza, aids, disoccupazione non mancano, ma i sei amici cercano sempre di essere positivi, e di pensare al futuro senza troppa sfiducia.
Kgebetli Moele sa scrivere, riesce a raccontare bene i personaggi, e ti sembra anche di averli quasi conosciuti nella vita.
merita di sicuro.
…Il ritratto che viene
fatto della città sudafricana e dei suoi abitanti è molto lucido, a tratti
spietato. Lo stretto luogo in cui si svolgono le diverse esistenze non è altro
che una riproduzione in miniatura delle varie township che compongono
quell’enorme agglomerato urbano che è Johannesburg, tristemente nota per il suo
alto tasso di criminalità (secondo le statistiche primo a livello mondiale). La
narrazione è veloce e senza troppi peli sulla lingua, condotta dal protagonista
che parla direttamente al lettore, ponendogli domande o dimostrando di
soddisfare a pieno le sue curiosità. Questo permette di provare quasi la
sensazione di ritrovarsi nel bel mezzo di questo rifugio, tra letti buttati a
terra e fili elettrici scoperti. Utile il glossario alla fine del libro, che si
consulta costantemente fin dalla prima pagina e che dà un significato a delle
espressioni dall’affascinante musicalità. Complimenti, quindi, a Kgebetli
Moele, che è qui alla sua prima prova letteraria.
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