mercoledì 29 luglio 2020

Per una sanità pubblica, universale, laica, gratuita


Lo sviluppo della pandemia di coronavirus, la sua aggressività, è anche il frutto amaro della devastazione della natura, della perdita della biodiversità delle specie, della distruzione dell'habitat delle specie selvatiche, della deforestazione, dell'inquinamento dell'ambiente, dei mari e dell'aria e dei cambiamenti climatici causati dal capitalismo e dall'imperialismo.
L'Italia del 2020 che ha affrontato il virus pandemico è un’Italia fiaccata da decenni di tagli, privatizzazioni, riduzione di ospedali e di posti letto, smembramento della medicina territoriale, indebolimento delle cure intermedie, domiciliari e della rete di medici di medicina generale e di pediatri di libera scelta.
Un'Italia che ha tagliato costantemente il personale sanitario, bloccato il turn-over di medici, infermieri e tecnici sanitari.
Un'Italia che, con Governi di centrodestra come di centrosinistra, senza dimenticare i Governi “tecnici”, aveva già sottratto al servizio sanitario 37 miliardi di euro in 10 anni, ma i cui tagli hanno ormai una durata quasi trentennale, così come quasi trentennale, dal 1992 ad oggi, è stata l'opera di aziendalizzazione, privatizzazione e di rottura progressiva di ogni solidarietà tra le diverse parti del territorio nazionale.
Tutto ciò ha inevitabilmente contribuito, nella fase dell’esplosione della pandemia, a determinare la morte di migliaia di persone e di duecento lavoratori della sanità.
E' necessario cambiare radicalmente direzione, dire basta a questo stato di cose.
La sanità deve fare quello che serve, quando serve, senza speculazioni e senza risparmi, perché la salute venga prima dei profitti e dei bilanci.
Per queste ragioni, ricercando la più ampia unità d'azione con tutte le realtà politiche, sindacali e sociali interessate, lanciamo una raccolta di firme a sostegno di una petizione popolare per:
o  un unico Servizio Sanitario Nazionale pubblico e laico, gestito dallo Stato, con relativo superamento dell'attuale sistema di autonomie regionali;
o  superamento delle forme di finanziamento diretto o indiretto della sanità privata, con relativo assorbimento del personale in essa impiegata; abolizione della sanità erogata dal terzo settore con fondi pubblici o con bandi finanziati con soldi pubblici;
o  definizione di un polo pubblico volto alla ricerca, alla produzione e alla distribuzione di farmaci e presidi medico sanitari;
o  l'abolizione di tutti i ticket, di ogni forma di partecipazione da parte dell'utenza;
o  un forte incremento del finanziamento del servizio sanitario nazionale, da realizzarsi anche attraverso il taglio delle spese militari, la reintroduzione di una tassazione fortemente progressiva sui redditi e una patrimoniale sulle grandi ricchezze;
o  la ridefinizione dell'assetto dei servizi di prevenzione, cura, riabilitazione, ospedalieri e territoriali, anche attraverso la riapertura, ove necessaria, degli ospedali soppressi e con processi di reinternalizzazione;
o  attività di sostegno ai diritti riproduttivi, sostegno e finanziamento dei Consultori familiari, gratuità di aborto e contraccezione per tutte le donne;
o  superamento delle liste d'attesa, rivedendo modelli organizzativi e gestionali in essere, superando l'attività intramoenia, investendo in mezzi e personale; obbligo di gestire le richieste all'interno di percorsi per tutte le attività sanitarie, senza lasciare le persone nei tentacoli del libero mercato;
o  superamento del numero chiuso per l'accesso alla formazione universitaria per medici e professionisti della sanità;
o  piano straordinario di stabilizzazione del personale precario e assunzione di personale medico, delle professioni, e dei lavoratori della sanità, con contratto a tempo indeterminato, anche per consentire la formazione di equipe stabili, con miglioramento delle cure;
o  una politica volta a riconoscere adeguatamente il lavoro del personale impiegato nella sanità;
o  il mantenimento del testo unico sulla sicurezza sul luogo di lavoro (81/ 2008), contro ogni ipotesi di scudo penale per i datori di lavoro.
Per una sanità pubblica, gratuita, laica, di qualità, noi ci siamo!
Promuovono: Democrazia Atea, Fronte Popolare, La Città Futura, Partito Comunista dei Lavoratori, Partito Comunista Italiano, Partito della Rifondazione Comunista, Partito Marxista-Leninista Italiano, Potere al Popolo, Risorgimento Socialista, Sinistra Anticapitalista

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