martedì 16 giugno 2020

La memoria perduta della pelle - Russell Banks

come sempre Russell Banks non smette di interessare chi si affida alle sue parole e alle sue storie.
questa volta i due protagonisti sono Kid (un ragazzo marchiato a vita come delinquente) e il Professore (che riesce a conquistare la fiducia di Kid, cosa quasi impossibile). 
i due hanno ciascuno una storia e forse un futuro, ma lo si saprà solo leggendo.
c'è poco da ridere, ma il tempo dedicato a leggere il libro è tempo ben speso, promesso.






l'aspetto sociale è solo il punto di partenza di un romanzo che mette al centro la ricerca dell'identità, non a caso dei due protagonisti – Kid e il Professore – si conosce solo il soprannome, come se la posizione che occupano (uno docente all'università, l'altro solo un ragazzino sbandato) fosse una maschera sopra quello che sono davvero. Per il Professore ricostruire se stesso è assemblare un puzzle che ha perduto i pezzi fondamentali, una matrioska smontata e rimessa insieme troppe volte: ex spia dei servizi segreti americani e di quelli esteri che lo pagavano bene, ha cambiato troppe volte identità per poter affrontare senza impazzire un passato che presenta i suoi conti da pagare. Nel caso di Kid invece, saranno proprie le sedute col Professore a fargli capire chi è: raccontandogli la sua infanzia senza amore, i suoi fallimenti di inserirsi nella società, si troverà per la prima volta a riflettere sulla sua vita. Un processo in cui la scrittura si fa psicanalisi e il racconto del sé diventa un momento di costruzione attiva della propria storia: perché come sopravvivere, come darsi un senso, senza sentirsi protagonisti della vicenda che ci troviamo a vivere, senza essere gli eroi di noi stessi?

In una intervista gli domandano dove abbia trovato la forza di scrivere su questi temi. “L’atto dello scrivere -risponde all’intervistatore- è per me inutile a meno che il tema su cui sto lavorando non sia un mistero, qualcosa che non comprendo e che mi spaventa…” Ed è proprio con questo spirito che il romanzo va letto. Bank ci conduce per mano a visitare il girone infernale più buio della nostra società. E senza mai interferire moralisticamente nelle vicende e sui personaggi che le vivono, ci accompagna nel viaggio del mistero e della paura con un avvincente inseguirsi di eventi; ma soprattutto di percorsi psicologici che navigano tra scenari mentali elementari, e raffinate architetture intellettuali…

Romanzo decisamente scorrevole e toccante. E' il primo libro di R. Banks che leggo e credo che mi abbia convinto a visionare gli altri titoli. L'argomento trattato è molto delicato, ma l'autore è riuscito a non cadere troppo nel compatimento di Kid e della sua situazione, anzi, a volte la condizione umana del ragazzo viene sdrammatizzata. Di sicuro viene però recepita la grandissima problematica riguardante la pedofilia e i reati a sfondo sessuale, oggi tema purtroppo molto attuale.


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