Fotografie scattate all’interno del Tribunale Reale di Woolwich, a Londra,
e fornite in esclusiva a The Grayzone evidenziano le misure
antidemocratiche imposte dallo stato di polizia britannico all’incarcerato
editore di WikiLeaks Julian Assange.
Riprese durante le udienze per l’estradizione di Assange, che hanno avuto
luogo tra il 24 e il 28 febbraio, le immagini evidenziano il confinamento cui è
stato assoggettato Assange nonché il deterioramento fisico che ha subito da
quando è stato arrestato nell’aprile del 2019 e imprigionato in un carcere di
massima sicurezza.
Il 26 febbraio la giudice Vanessa Baraitser ha promesso di ritenere
colpevole di oltraggio alla core chiunque scatti fotografie. Tuttavia un
osservatore aveva scattato diverse foto prima dell’ammonimento della giudice.
Anonymous Scandinavia, un gruppo di sostenitori di Assange con sede in
Svezia, ha fornito le foto a The Grayzone al fine di
denunciare quella che considerano la repressione statale di un giornalista
d’inchiesta.
Le immagini mostrano Assange confinato in una gabbia di vetro, fisicamente
separato dalla sua squadra legale e non in grado di seguire il proprio
processo.
Per tutte le udienze Assange ha contestato il suo isolamento, lamentando alla
giudice Baraitser: “Sono tanto partecipe di queste procedure quanto sono a
Wimbledon. Non posso comunicare con i miei avvocati o chiedere loro chiarimenti”.
Ha detto alla sua squadra legale di non essere in grado di sentire dall’interno
della gabbia di vetro.
Di seguito si può vedere un apparentemente demoralizzato Assange guardare
attraverso i pannelli di vetro antiproiettile due dei suoi avvocati, Stella
Morris e Baltazar Garzon.
In un’accorata
testimonianza in video diffusa questo aprile la Morris ha
rivelato di essere la madre dei due figli piccoli di Assange.
Per tutto il 2017 la Morris è stata spiata da una società spagnola di
sicurezza apparentemente
assunta dalla CIA attraverso la Las Vegas Sands del mega donatore Repubblicano
Sheldon Adelson. A un certo punto il direttore della società ha
ordinato a un dipendente di rubare un pannolino di uno dei figli della Morris
in un tentativo di confrontare il suo DNA con quello di Assange.
“Sapevo che i poteri che sono contro Julian sono feroci e che non c’erano
limiti a essi”, ha commentato la Morris dopo aver appreso della campagna di
sorveglianza. “Ed è per questo che sento di dovere [rivelarmi come madre dei
figli di Assange]. Perché ho compiuto così tanti passi per così tanti anni e
sento che la vita di Julian potrebbe star arrivando al termine”.
“La prolungata esposizione a tortura psicologica” prosegue in tribunale
Dalla sua fondazione nel 2010 WikiLeaks ha pubblicato miniere di documenti
che denunciano i crimini di guerra, le interferenze e la corruzione degli Stati
Uniti in tutto il globo. Dopo la diffusione di migliaia di dispacci
classificati del Dipartimento di Stato forniti dalla talpa militare Chelsea
Manning, il vicepresidente Joseph Biden ha denunciato Assange come un “terrorista
dell’alta tecnologia”.
Nell’aprile del 2017 l’allora direttore della CIA Mike Pompeo ha etichettato
WikiLeaks un’”agenzia spionistica ostile straniera”,
denigrando Assange come un “ciarlatano” in un discorso che ha telegrafato la
malvagia campagna di Washington contro l’editore.
In quel dicembre procuratori federali statunitensi hanno depositato un
rinvio a giudizio accusando Assange di 17 capi di violazione della Legge sullo
Spionaggio. Oggi egli rischia 175 anni in un carcere statunitense.
Nils Melzer, lo speciale relatore delle Nazioni Unite sulla tortura, ha
avvertito che, se estradato, “Assange sarebbe esposto al reale rischio di gravi
violazioni dei suoi diritti umani, compresa la sua libertà di espressione, il
suo diritto a un giusto processo e del divieto della tortura e di altri
trattamenti o punizioni crudeli, disumani o degradanti”.
Melzer è stato scosso dai tratti che ha osservato dopo aver incontrato
Assange nel maggio del 2019. In un rapporto pubblicato
dall’Ufficio dell’Alto Commissario dell’ONU per i Diritti Umani, l’esperto ha
segnalato, “in aggiunta a disturbi fisici, il signor Assange ha mostrato tutti
i sintomi tipici della prolungata esposizione a torture psicologiche, compresi
stress estremo, ansia cronica e intenso trauma psicologico”.
La foto di seguito mostra un Assange visibilmente disorientato con un tetro
pallore e uno sguardo privo di espressione.
Gabbie giudiziarie nella storia
Anche se Assange non è mai stato condannato per un reato e non ha
precedenti di comportamenti violenti, la sua gabbia è stata più restrittiva di
quella riservata a Adolf Eichmann quando il burocrate nazista di vertice fu
sottoposto a processo a Gerusalemme nel 1961. Diversamente da Assange, Eichmann
fu in grado di comunicare liberamente con il suo legale e di ascoltare una
traduzione dal vivo del suo processo.
Nel corso del suo processo a Mosca per corruzione nel 2005 l’oligarca russo
Mikhail Khodokovskj fu analogamente tenuto in una gabbia. Dopo una contestazione formale del
confinamento da parte del suo socio in affari e coimputato, Platon Lebedev, che
aveva affermato che la gabbia costituiva una violazione del diritto alla
presunzione d’innocenza, la Corte Europea dei Diritti Umani sentenziò che
i due erano assoggettati a “condizioni disumane e degradanti nel tribunale”.
Quando il primo leader democraticamente eletto dell’Egitto, Mohamed Morsi,
crollò e morì in una gabbia insonorizzata in un tribunale, sei anni dopo essere
stato deposto nel 2013 da un colpo di stato militare, i media occidentali
e organizzazioni per i diritti umani ,
tra cui Human Rights Watch e Amnesty International, esplosero in un coro di condanna.
Questi stessi gruppi per i diritti hanno detto poco riguardo alle
restrizioni draconiane imposte dallo stato di polizia britannico ad Assange nel
corso delle sue intere udienze per l’estradizione. Ma la loro reticenza può essere
scusata in base al fatto che immagini chiare del suo isolamento non autorizzato
in tribunale non sono state pubblicamente disponibili fino a oggi.
Rimandata l’udienza di Assange e prorogato l’isolamento
Il carcere ‘super-massimo’ di Belmarsh dove Assange è detenuto è
considerato come la versione britannica della struttura statunitense di
Guantanamo. A parte Assange, il carcere ospita scagnozzi della mafia, membri di
al-Qaeda e sicari neofascisti come Tommy Robinson. Circa il 20 per cento dei detenuti di Belmarsh
è costituito da assassini e due terzi hanno commesso un crimine violento.
117 professionisti autorizzati della medicina di tutto il
mondo hanno scritto ai governi britannico e
australiano per condannare “la tortura di Assange”, “la negazione del suo
diritto fondamentale a un’assistenza sanitaria appropriata”, “il clima di paura
che circonda le cure sanitarie che gli sono praticate” e “le violazioni del suo
diritto alla confidenzialità medico-paziente”.
Dopo la lettera aperta dei medici, Belmarsh è diventato un sito di contagio
del COVID-19. Come ha scritto il giornalista Matt Kennard, un rapporto del 2007
dell’Ispettore Capo delle Carceri del Regno Unito ha rilevato che “il controllo
dell’infezione è stato inadeguato” nella struttura di detenzione.
Anziché concedere ad Assange un permesso medico temporaneo, tuttavia, la
giudice Baraitser ha rinviato di quattro mesi il suo
processo per estradizione, facendolo di nuovo scomparire dall’occhio del
pubblico.
“In vent’anni di lavoro con vittime di guerra, violenze e persecuzioni
politiche”, ha detto Melzer dell’ONU a proposito del trattamento del fondatore
di WikiLeaks, “non ho mai visto un gruppo di stati democratici darsi manforte per
isolare, demonizzare e maltrattare deliberatamente un singolo individuo per
così tanto tempo e con così poco riguardo per la dignità umano e il primato
della legge”.
Quando Assange tornerà in tribunale il prossimo settembre, la gabbia di
vetro sarà lì ad attenderlo.
Max Blumenthal è un giornalista premiato e autore di diversi libri, tra cui
i bestseller Republican Gomorrah, Goliath, The Fifty One Day War, e The
Management fo Savagery. Ha prodotto articoli a stampa per una serie di
pubblicazioni, molti servizi video e numerosi documentari, tra cui Killing
Gaza. Blumenthal ha fondato The Grayzone nel 2015 per gettare una luce
giornalistica sulla condizione di perpetua guerra degli Stati Uniti e sulle sue
pericolose ripercussioni nazionali.
da Znetitaly – Lo spirito della resistenza è vivo
Originale: https://thegrayzone.com/2020/05/29/british-court-assanges-physical-deterioration/#more-24990
Traduzione di Giuseppe Volpe
Traduzione © 2020 ZNET Italy – Licenza Creative Commons CC BY-NC-SA 3
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