Facciamo nostro
l’appello di Valsusa Oltre Confine: No alla chiusura della casa cantoniera di
Oulx!
I VOLONTARI DELL’ALTA VALLE considerata la situazione di grave emergenza
umanitaria che coinvolge il territorio dell’Alta Valle di Susa con la presenza
di flussi migratori intensificatisi significativamente in questi mesi
invernali, esprimono profonda preoccupazione rispetto a ciò che sta accadendo.
In particolare, desiderano rendere noto che da settembre 2020 a tutto
gennaio 2021 c’è stato il passaggio in Oulx di circa 5000 persone,
prevalentemente nuclei famigliari con minori e donne anche in stato di
gravidanza provenienti dalla rotta Balcanica: dalle 50 alle 100 persone che si
sono fermate quotidianamente al rifugio Fraternità Massi e alla casa cantoniera
occupata.
Se la popolazione non ha percepito la dimensione del flusso quotidiano è
anche grazie all’opera dei volontari e alla solidarietà dei tanti cittadini che
ogni giorno offrono accoglienza, assistenza, vestiario, ascolto, informazioni
alle migliaia di persone che transitano. Nonostante il Comune di Oulx si sia
reso parte attiva della rete di accoglienza rendendo possibile l’apertura del
rifugio Fraternità Massi nei locali dei Salesiani, sono ancora molteplici le
criticità.
Il rifugio è chiuso dalle ore 10 alle ore 16 e, di conseguenza, esiste
un’unica realtà (extra-legale) che è in grado di accogliere H24 le persone in
transito.
Il preannunciato sgombero della casa cantoniera occupata
avrebbe come conseguenza la presenza per strada, all’addiaccio, di decine di donne,
uomini e bambini che non avrebbero altro posto dove andare. Ognuno può
comprendere le conseguenze di questa eventualità che potrebbe portare a
sentimenti di esasperazione nella popolazione residente e a un rischio elevato
per la salute delle persone costrette a rimanere per strada. Si fa presente che
i volontari hanno sempre lavorato in collaborazione con gli attivisti della
casa cantoniera nell’ottica di proteggere e garantire un minimo di rispetto dei
diritti umani in una situazione in cui sono forti le derive di intolleranza e
di razzismo.
Manca in Oulx un’assistenza sanitaria adeguata ai bisogni delle persone in
transito. Quotidianamente accompagniamo alla guardia medica ragazzi (anche
minori) con problemi di congelamento o necrosi agli arti, donne in avanzato
stato di gravidanza, bambini con patologie legate al freddo, persone con gravi
lesioni e infezioni alle gambe e ai piedi dopo aver trascorso giorni in cammino
nei boschi balcanici o aver subito violenze da parte della polizia croata e bosniaca.
A oggi il progetto di accoglienza presso il rifugio Fraternità Massi ha una
durata limitata al mese di aprile 2021. Non abbiamo alcuna certezza di cosa
accadrà da maggio e su come potremo continuare la nostra attività solidale. La
nostra preoccupazione è anche supportata dalle notizie che arrivano dal fronte
balcanico, e in particolare dalla Bosnia, riportate da tutti i mezzi
d’informazione che lasciano presagire un drammatico aumento dei flussi in
Italia.
Noi volontari vogliamo ringraziare i tanti cittadini di Oulx che in modo
discreto forniscono aiuti concreti e pertanto costituiscono una risorsa
preziosa e fondamentale in termini di umanità.Vogliamo anche ringraziare tutti
coloro che si adoperano, sia da una parte che dall’altra del confine, per salvare
vite umane in alta montagna.
Infine, vogliamo esprimere il nostro riconoscimento agli attivisti della
casa cantoniera che accolgono la stragrande maggioranza delle persone in
transito garantendo loro un posto dove stare, ascolto e solidarietà concreta.
Firma anche tu la
petizione rivolta al Prefetto di Torino:
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