Un dialogo
immaginario – ma neanche tanto – tra la Danimarca e il Kosovo intorno
a una grottesca, imminente transazione tra i due paesi.
“Pronto?”
“Sì, qui è la Danimarca. Posso parlare con il Kosovo?”
“Sì, certo, sono io, che piacere.”
“Il piacere è tutto mio, spero.”
“In che senso?”
“Niente, vengo subito al punto: buon Natale!”
“Ecco, grazie, anche se qui saremmo musulmani, sai…”
“Chiaro, capisco, ma comunque un regalo è un regalo per tutti, no?”
“Sì, credo, ma dipende dal regalo.”
“Esatto e il nostro è un gran bel regalo. Anzi, è un dono doppio, perché noi lo
facciamo a voi e voi a noi. Ci stai?
“Frena, tigre. Spiega prima.”
“Tranquillo, spiego tutto.”
“Tranquillo mica tanto. L’ultima volta che qualcuno di voi altri è
venuto a farci dei regali si chiamava ONU e non è andata così bene come
sembra…”
“Capisco, ma qui la cosa è semplice: noi abbiamo della merce in
scadenza da piazzare. Voi ve la prendete per il tempo che resta e alla
data indicata ve ne liberate, il tutto dietro lauto compenso.”
“Cavolo, ci sto. Dov’è la fregatura?”
“Nessuna fregatura, facciamo tutto alla luce del sole, siamo nell’epoca giusta
in cui si può far questo e anche altro con la merce in
oggetto.”
“Di cosa stiamo parlando? Roba della vostra cucina tipica, tipo il merluzzo
bollito o l’arringa affumicata? O magari lo sgombro? Vado matto per lo
sgombro!”
“Acqua, niente pesce.”
“I biscotti? Voi ne fate al burro di buonissimi.”
“Ancora acqua, non è qualcosa che si mangia.”
“Ci sono, hai detto Natale, giusto? Sono quei vostri maglioni natalizi di pura
lana, li trovo orribili, ma scaldano che è un piacere. Ma i maglioni scadono?
Non lo sapevo…”
“Acqua ancora. Guarda, tagliamo corto: sono circa trecento immigrati
attualmente detenuti nelle nostre prigioni.”
“Merce, giusto? Hai detto merce, prima, o sbaglio?”
“Sì, non sbagli.”
“Ma in che senso scadono?”
“Scade il visto, a essere preciso, e quindi vanno espulsi.”
“Ah, ho capito. E perché non aspettate il momento e ve ne liberate da voi?”
“Per problemi di spazio.”
“Tu? La Danimarca? E chiami il Kosovo? Sei quattro volte me…”
“I paesi Bassi erano occupati. Con i detenuti stranieri della Norvegia e del
Belgio, a dirla tutta.”
“Giusto per parlare, a quale cifra avevi pensato come compenso?”
“Duecentodieci milioni di euro.”
…
“Pronto?”
…
“Kosovo, sei in linea?”
“Sì, sì! Sono qui.”
“Oh, bene, mi ero preoccupato.”
“No, sto alla grande. Duecentodieci milioni di euro hai detto?”
“Sì, per trecento celle. Ce l’avete trecento celle voi? Perché ho
letto da qualche parte che il 97% delle vostre prigioni è pieno…”
“Naa... cioè sì, è vero, ma per quella cifra il posto si trova per quella merce lì.
Si comprime qui, si accorcia là e chi protesta, poi? E inoltre si tratta
di roba in scadenza, nessun problema. Tu manda e bonifica, al resto
ci pensiamo noi.”
“Affare fatto?”
“Affare fatto! E Buon Natale…”
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